Un mesetto fa aveva espresso i suoi timori passati di non farcela ma iniziava già a vedere la luce in fondo al tunnel; adesso quella luce, nel deserto di Indian Wells, si fa quasi accecante e Borna Coric è pronto a tornare in campo nel Masters 1000 californiano. Il 25enne croato non scende in campo dal 6 marzo 2021 – semifinale persa a Rotterdam da Fucsovics 6-4 6-1 – e durante la sua lontananza dai campi se non altro ha avuto modo di conoscere meglio il suo paese. “Era praticamente la prima volta nella mia vita che ero libero per così tanto tempo”, ha detto a TENNIS.com. “Abbiamo un mare bellissimo, e tanti belli eventi. Ho deciso di passare un po’ di tempo sulla costa facendo altre cose piuttosto che concentrarmi solo sul tennis. Sapevo praticamente che [non avevo] bisogno di essere pronto a breve”. Ora invece la musica cambia e Coric stava pregustando questo momento da lontano.
La scorsa estate l’ex numero 12 del mondo si è sottoposto ad un’operazione chirurgica alla spalla destra. “Ho guardato al quadro generale piuttosto che avere una visione limitata, e ho deciso di fare un’ottima riabilitazione, prendermi il mio tempo”, dice Coric. “Non ho avuto una pausa dal tennis per molto tempo. Quindi, in un certo senso, avevo bisogno di questa pausa. Non eravamo davvero sicuri di cosa mi stesse causando il dolore. Quindi ho perso un po’ di tempo lì. Probabilmente avrei potuto giocare agli Australian Open se avessi voluto spingere davvero forte. Ho deciso di non farlo solo per il bene della mia spalla e per essere sicuro che tutto andrà bene”.
Per un tennista subire un infortunio alla spalla inevitabilmente significa problemi al servizio. Durante la convalescenza Coric ha anche affrontato col suo team la possibilità di cambiare movimento del colpo, ma, considerandolo una delle sue armi principali, ha preferito non farlo. “Tornando, avrò anche alcuni alti e bassi come in riabilitazione, perché è normale. Se non giochi per sette o otto mesi, una volta che inizi a servire di nuovo probabilmente sarà doloroso. A volte ce l’ho ancora adesso, quindi è molto difficile mantenere la calma e credere in te stesso e nella riabilitazione. Spero di essere più o meno alla fine”.
Borna, che proprio nella settimana del rientro è sprofondato al n.167 (-42 posizioni), ha voglia di risalire e affrontare le difficoltà che il campo comporta. “Mi piace quella sensazione, quando sono un po’ nervoso prima della partita o quando sono stanco durante la partita, mi piace davvero molto. E adesso mi manca. È stato molto calmo l’ultimo anno. Quando ho lo stress in questo periodo è per la mia spalla. Se potessi scegliere, sceglierei sempre lo stress del competere e giocare male, giocare bene, vincere tornei, perdere tornei, mi piace molto quella sensazione. Questa è la mia motivazione principale. Amo il tennis. Amo il mio lavoro. Mi piace la mia vita lì”.