Uno dei tennisti più attesi al BNP Paribas Open di Indian Wells è sicuramente Alexander Zverev, che dopo la squalifica subita all’Abierto Mexicano Telcel di Acapulco due settimane fa e la sospensione con la condizionale comminatagli dall’ATP per l’aggressione nei confronti dell’arbitro ritorna sul circuito cospargendosi il capo di cenere.
“È stato il più grande errore che abbia mai fatto nella mia carriera – ha detto il campione tedesco durante l’incontro pre-torneo con i giornalisti a Indian Wells – Quello che ho fatto e come l’ho fatto. Anche se sono consapevole che scusarmi non è abbastanza. Mi sento molto in imbarazzo a dover camminare [tra i miei colleghi] nello spogliatoio dopo quello che ho fatto, e non è una bella sensazione. Ma sono un essere umano, e posso sbagliare, come sbagliamo tutti, e vi posso garantire che non si ripeterà più. È stato il peggior momento della mia vita e della mia carriera”.
“Spero di poter essere perdonato dalla gente – ha continuato Zverev rispondendo all’inviato della BBC – ci sono certamente molte pressioni a cui siamo sottoposti, che magari non si vedono dall’esterno, e questo momento che sto attraversando è sicuramente difficile, ma mi merito di attraversare un momento difficile dopo quello che ho fatto. So di dover far meglio di così, devo imparare da quanto è accaduto e fare in modo che quello che è successo non accada più. Farò di tutto per mantenere questa promessa a me stesso e a tutti gli altri.”
Più a spiegazione che a giustificazione delle sue azioni, Zverev ha raccontato come il match della nottata precedente contro l’americano Brooksby, conclusosi quasi all’alba, abbia contribuito all’accumulo di tensioni che poi sono sfociate nello sfogo contro la sedia dell’arbitro: “Ci sono situazioni nella vita di tutti, e soprattutto nello sport, nelle quali lo stress causa situazioni di questo tipo. Non sono il primo e non sarò certo l’ultimo. Sto lavorando su me stesso, con esercizi di meditazione e altre tecniche per migliorare questo aspetto di me stesso. So che tipo di persona sono, chi mi conosce sa che tipo di persona sono, è stato un brutto momento sul campo, avevo giocato la mattina precedente fino alle 5, sono dovuto in campo in doppio lo stesso giorno, e quando gioco sono uno che dà tutto sé stesso. Magari qualcuno avrebbe perso il match di doppio senza dare il 100%, ma non è una cosa fa parte di me. Ero fisicamente e mentalmente stanco, e purtroppo ho perso il controllo. Qualche volta capita, è molto frustrante, la situazione che ho descritto non è certo una scusa per quello che ho fatto, ma non posso tornare indietro e cancellare quello che è accaduto”.
“Credo che nello stabilire la pena per le mie azioni l’ATP abbia guardato a simili episodi che sono accaduti in passato – ha poi spiegato Zverev in relazione alla congruità della pena comminatagli dall’Associazione Giocatori – Ci sono stati episodi in cui alcune persone erano state ferite fisicamente, e la decisione presa in quelle occasioni è stata simile alla decisione presa contro di me. Quello che ho fatto è terribile, ma non avrei mai fatto male a nessuno. Mi sono sfogato contro la sedia dell’arbitro, è questo è un gesto orribile, ho anche detto cose che non avrei dovuto dire, ma in definitiva credo che l’ATP abbia usato lo stesso metro che è stato usato in passato in episodi simili. Se dovesse succedere di nuovo, mi sarò meritato la squalifica, perché vorrà dire che non ho imparato nulla dai miei errori passati. Credo che ognuno debba avere una seconda chance, ma se poi si continua a sbagliare, allora la punizione è più che meritata. Per quel che mi riguarda, cercherò di far in modo che episodi come quello di Acapulco non si ripetano più, non solo nel corso del prossimo anno, ma durante tutto il resto della mia carriera.”
Infine Sascha Zverev ha poi rivelato di essere impegnato in un progetto promozionale che ha come obiettivo l’organizzazione di uno dei Round Robin di Coppa Davis in programma a settembre nella sua Amburgo in Germania, e che questo suo coinvolgimento ha portato alla sua partecipazione alle Qualificazioni di Davis contro il Brasile a Rio de Janeiro: “La mia decisione di giocare in Coppa Davis a Rio lo scorso weekend è sembrata improvvisa, ma in realtà non è stata così improvvisa, perché ne avevo parlato con il capitano già in Australia. Sto lavorando insieme con un business partner per portare la Coppa Davis ad Amburgo, in modo da poter avere uno dei gironi in Germania. Tuttavia perché ciò potesse accadere era necessario che la Germania passasse il turno, quindi ho voluto dare il mio contributo. Uno dei miei obiettivi è quello di portare la Coppa Davis in Germania, e ora sembra che questo obiettivo possa essere raggiunto: sono molto felice e molto orgoglioso di aver contribuito alla vittoria e che ora avremo l’opportunità di giocare in Davis in Germania.”