Corrispondenza a cura di Vanni Gibertini
Rafael Nadal, dopo un’assenza di tre anni, è pronto per tornare al Masters 1000 di Indian Wells. “É uno dei miei tornei preferiti” – ha esordito lo spagnolo nella conferenza stampa pre-torneo – “Mi sono allenato, ho giocato anche a golf e sono pronto per giocare. Vedo giorno per giorno, di sicuro sono grato e contento di essere qui, provo a trarre il meglio da ogni partita“.
Era il marzo del 2019 quando il campione spagnolo dovette rinunciare alla semifinale del BNP Paribas Open contro Roger Federer per un infortunio. Da allora, Nadal è stato costretto a saltare il torneo californiano, prima per la sua cancellazione dovuta al Covid nel 2020, quindi l’anno scorso per il problema al piede che l’ha afflitto per tutta la seconda parte di stagione. “Sono stato capace di trovare un modo di adattare il mio gioco per essere competitivo ogni volta” – ha commentato il n. 4 del mondo ricordando l’assenza dal tour – “Il mio servizio è andato bene, cosa che mi serve in questo momento della mia carriera. Sono stato abbastanza coraggioso per giocare con la giusta determinazione nei momenti in cui serviva“.
Un problema di natura fisica che lo ha costretto a cambiare diverse cose a partire dall’anno passato: “Ho adattato i miei allenamenti all’infortunio al piede, non ci sono stati margini per allenare alcune cose prima dell’Australia. Col mio team ci siamo concentrati soprattutto sul servizio ma senza poter giocare alcun match. Dopo il Roland Garros quasi non potevo camminare per due settimane, quindi mi sono cancellato da Wimbledon e ho provato ad andare a Washington e Toronto“.
Dal suo rientro in campo a inizio anno, Nadal ha vinto tutte le 15 partite disputate, ha alzato tre trofei ma soprattutto ha aggiunto alla propria bacheca il 21° Slam della carriera, con la vittoria dell’Australian Open: “Vincere è stato molto importante, ma il fatto di potermi vedere di nuovo competitivo ed essere capace di giocare in questi grandi stadi di fronte a un grande pubblico è stato molto emozionante per me“.
Adesso Nadal si prepara ad affrontare Sebastian Korda al secondo turno di Indian Wells, giocatore già battuto nettamente due anni fa al Roland Garros. Una sfida che il maiorchino affronterà non senza pensare alle proprie condizioni fisiche, sprattutto in ottica futura: “Alcuni giorni ho sensazioni buone, altri peggiori. Sono solo contento di poter giocare senza limitazioni, senza avere paura di poter mettere il piede nei posti giusti per colpire la palla. Sono preoccupato dal mio piede ogni giorno, è ovvio – ha continuato lo spagnolo – Per ora posso essere contento, ma a un certo punto dovrò fare più trattamenti e fermarmi per un po’. Devo trovare l’equilibrio tra competere e scegliere il momento per fermarmi, in modo da poter giocare il più a lungo possibile“.
Quindi, Nadal ha avuto modo di esprimere il proprio pensiero sul conflitto Russia-Ucraina che sta tenendo banco in queste ultime settimane: “Seguo ogni singola cosa che accade, sembra che negli ultimi tre anni il mondo abbia sofferto molto tra il virus e ora la guerra. Quando vedi le persone soffrire non puoi non seguire le vicende e soffrire per loro, ma la vita continua e spero solo che le cose vadano sempre meglio e che questo finisca il prima possibile“.
Un’ultima analisi, per il trentacinquenne di Manacor, sull’episodio con protagonista Alexander Zverev e la sua squalifica rimediata ad Acapulco: “Ho una buona relazione con Sascha, mi ci alleno spesso e gli auguro il meglio. Sa che ha sbagliato, lo ha riconosciuto subito. Ma dall’altro lato, se non siamo capaci di controllare questo tipo di comportamenti sul campo – non solo questo ma anche altri accaduti negli ultimi mesi – se non creiamo delle regole e delle penalità in un modo più deciso, noi come giocatori ci sentiamo sempre più forti. E noi dobbiamo essere dei modelli positivi soprattutto per i bambini“.