Nella serata italiana a partire dalle 20.00 (le 11.00 locali) sono andati in scena, nel deserto californiano dell’Indian Wells Tennis Garden, i primi turni maschili della parte bassa del seeding del BNP Paribas Open per allineare il tabellone ai trentaduesimi di finale; in quello che era il Day 2 di gare maschili del main-draw. Il programma prevedeva in apertura di giornata ben tre match.
Il centrale dell’impianto del primo 1000 stagionale, ovvero lo Stadium 1 è stato il teatro del trionfo in rimonta del vecchio leone Andy Murray su Taro Daniel con il punteggio di 1-6 6-2 6-4 in due ore spaccate di partita. L’incontro tra il britannico e il nipponico, era il loro terzo faccia a faccia stagionale. I due precedenti, di questo inizio di 2022, si erano consumati all’Australian Open e all’ATP 250 di Doha. In Australia ebbe la meglio il giapponese con un triplo 6-4, un risultato che sorprese visto che Sir Andy approcciava al primo Major dell’anno dopo la finale colta in quel di Sydney; il 29enne al turno successivo sarebbe poi stato estromesso dal torneo dal nostro Jannik Sinner. In Qatar, invece lo scozzese si vendicò con un doppio 6-2 all’esordio nel torneo. In realtà, però il primo confronto diretto è più datato, nel 2016 in Coppa Davis l’ex N.1 del mondo vinse agevolmente in tre parziali. La sfida è stata un autentico sale e scendi dalle montagne russe; primo set assolutamente dominato da Taro che ha strappato il servizio al N.88 ATP sia nel quarto che nel sesto gioco. Anche se la vera sliding-door della frazione d’apertura si è avuta nel terzo game; dove il 29enne nativo di New York, dopo i primi due turni di servizio tenuti senza alcun patema, è stato il primo dei due in campo a concedere le prime opportunità in battuta. Si è, infatti, salvato ai vantaggi annullando le prime due pericolosissime palle break del match per poi successivamente assestare un parziale da quattro giochi e mettere in cassaforte il primo set. Il tre volte vincitore Slam ha però reagito da campione vero, cambiando marcia in quella maniera che è prerogativa solo dei più grandi, breakkando immediatamente il proprio avversario agli inizi della seconda frazione. Il vantaggio è stato ulteriormente incrementato dal due volte campione all’ All England Club, attraverso altri tre giochi portati a casa in rapida successione fino ad issarsi sul 5-0. A questo punto, il giocatore del Sol Levante è riuscito quantomeno nell’intento di tamponare l’emorragia ed evitare il bagel. Prima della conclusione del set, il “tennista dall’anca d’acciaio” si è concesso un piccolo calo d’attenzione che gli è costato il doppio break; salvo poi ritrovare pienamente la concentrazione mettendo in cascina la seconda frazione breakkando per la terza volta nel parziale il N.106 delle classifiche. Il terzo e decisivo set si apre, ripercorrendo nel medesimo modo le pieghe del secondo, con il break iniziale che però questa volta viene subíto dal componente del quartetto dei Fab Four. Il n.3 di Giappone restituisce il favore quasi subito, nel sesto game infatti contro-break e parità a metà parziale. Da qui in poi, anche un po’ inaspettatamente visto l’andamento della gara fino a quel momento, si procede on-serve fino al 4-4 con i servizi che non concedono neanche le briciole. Negli ultimi due giochi dell’incontro viene, però, fuori tutta l’esperienza del tennista di sua maestà; il 34enne di Glasgow prima frantuma un break point sul 5-4 e poi sigilla la qualificazione ai sedicesimi sfruttando il terzo match ball nel game successivo. Sono 700 vittorie in carriera per la wild card britannica.
Ha superato indenne il proprio esordio nel torneo, anche il tedesco Oscar Otte, che nel primo incontro di giornata sullo Stadium 5, ha avuto la meglio del veterano francese Richard Gasquet in poco più di un’ora e mezza di gioco con lo score di 6-2 1-6 6-3. Partita molto simile alla precedente nello sviluppo del canovaccio, con il 28enne di Colonia che ha gestito comodamente il primo set, messosi in totale discesa con due break consecutivi in apertura. Dopo aver visto il proprio avversario scappare sul 4-0, il transalpino ha provato ad invertire la rotta anche se ha rischiato di crollare definitivamente già nel quinto game quando ha concesso la chance al N.76 del mondo per il terzo break nel parziale; ma la deficitaria uscita dai blocchi gli ha impedito di avere anche solo una minima possibilità di rimettere in piedi la frazione. L’ex N.7 del ranking, che ruba sempre l’occhio con quel suo favoloso rovescio ad una mano, come Murray ha allungato il match al set finale d’ orgoglio ed esperienza. L’attuale N.81 ATP, è riuscito ad alzare il livello e a mostrare tutta la differenza di caratura tecnica che c’era in campo. Anche lui è salito rapidamente nel punteggio, con un doppio break di vantaggio. Sul 5-1, ha incamerato la frazione al secondo set point. Ma come spesso gli è capitato in carriera, il buon Richard ha messo a nudo tutta la sua discontinuità, rendendo frivolo e fine a se stesso quel magico 6-1 inflitto all’avversario. Infatti nel terzo parziale; lo strappo decisivo è maturato, dopo un paio di turni di battuta regalatisi a vicenda, nell’ottavo gioco. Oscar ha prima tagliato definitivamente le gambe al tre volte semifinalista nei Major, e poi ha dato la stoccata finale. A livello di statistiche, da evidenziare i 7 doppi errori di Gasquet. L’onesta gavetta nei Challenger batte il talento effimero e non continuo.
Un altro frequentante di lunga data del circuito, anch’egli dotato di un bel propulsore ad una mano dalla parte sinistra come Gasquet, è stato estromesso immediatamente dal torneo. Infatti, nella prima partita di giornata programmata sullo Stadium 7, il rampante finlandese Emil Ruusuvuori ha maramaldeggiato sul 38enne di Agusta Philipp Kohlschreiber. Un solo precedente tra i due; l’atto finale del Challenger di Canberra 2020, vinto dall’allora tds.4 del torneo 6-3 al terzo. Il N.70 della classifica ATP ha avuto vita facile con un doppio 6-3 in meno di un’ora e mezzo di match. Eppure il qualificato tedesco era partito meglio, dando l’impressione di essere quello dei tempi migliori- nel 2012 toccò il suo best ranking al numero 16- con il servizio strappato al contendente più giovane di sedici anni. Il N.136 del mondo, si è però successivamente svegliato dal sogno che lo aveva catapultato ai fasti degli anni migliori, e ha scoperto la cruda realtà dove l’età conta. Così il giovincello di Helsinki ha piazzato un parziale da 5 giochi a 1, scaraventando nel dimenticatoio dei ricordi le speranze del teutonico di far rivivere il meglio di sè attraverso un’ultima fiammata. Il 22enne scandinavo ha proseguito imperterrito, anche nel secondo set, nonostante qualche piccolo passaggio a vuoto che la vecchia volpe Philipp non si è lasciato sfuggire. Il problema però per il tedesco che il suo break nel quarto gioco, è stato solamente l’intermezzo tra due break dell’avversario. Emil ha così costretto alla inevitabile resa il classe 1983, che si è consegnato senza più possibilità di rientro nel nono game (con il terzo break subito nel parziale, il quinto nel match).
Concludiamo questa carrellata della prima parte d’incontri della parte bassa del tabellone nella sessione diurna, con il match tra lo spagnolo Jaume Munar e il cinese Juncheng Shang. Si è infatti conclusa la favola dell’ex n.1 juniores (classe 2005). Il ragazzo di Pechino, è cresciuto proprio in California sui campi d’Indian Wells e di conseguenza si trova molto a suo agio nel deserto californiano. Già lo scorso anno impensierì e non poco nel primo turno delle quali del Miami Open il capitano-giocatore della Gran Bretagna nell’ATP Cup 2022, Liam Broady, che lo superò soltanto in rimonta al tiebreak del terzo, in quello che fu il primo match nel circuito maggiore per l’allora sedicenne. In questa edizione del primo Masters 1000 del Sunshine Double, come nella scorsa, il giovane mancino ha goduto di una wild card nel tabellone cadetto. Ma ha dimostrato di meritarsela superando l’argentino Francisco Cerundolo; come però si suol dire la fortuna aiuta gli audaci e così nel turno finale ha usufruito del ritiro del tedesco Moraing dopo il primo set (per altro vinto). L’esordio nel main-draw è stato un assolo da parte dell’iberico; 6-3 6-4 in 1 ora e 40 minuti di gioco. Anche se va sottolineato come Shang abbia mostrato tutta la sua stoffa di campioncino, non mollando un singolo 15. I primi quattro game della partita fotografano in tal senso la tempra del giovanissimo tennista asiatico e dimostrano come sia già competitivo al livello Pro nonostante sia sostanzialmente ancona uno junior- il primato nel ranking di categoria è stato raggiunto nel 2021- quattro giochi fiume da 38 punti in totale. Nel terzo e nel quarto si sono scambiati i servizi, prima del break decisivo maturato nel sesto game. Seconda frazione sulla stessa linea d’onda, con molti giochi combattuti; Jaume ha breakkato subito in apertura non conservando però il vantaggio. Contro-break sul 3 pari, ma il cinese ormai aveva raschiato il fondo del barile; nuovamente break nel game che segue. L’allungo è quello conclusivo, il 24enne spagnolo non si guarda più indietro e chiude 6-4 (al secondo match point, dopo averne avuto già uno nel game di risposta precedente). Ottimo rendimento con il fondamentale d’inizio gioco per il N.99 ATP: 10 ace, il 73% di prime in campo ed il 76% di conversione. Dall’altro lato pesante ai fini del risultato, il 37% di trasformazione con la seconda e i 5 doppi falli del ragazzo cinese; che comunque può festeggiare il nuovo best ranking che lo isserà al N.439 della classifica ATP (oggi 543 delle classifiche) e soprattutto la consapevolezza che il futuro lo vedrà tra gli assoluti protagonisti del panorama tennistico mondiale
RIEPILOGO DEI RISULTATI DI GIORNATA:
[WC] A. Murray b. [Q] T. Daniel 1-6 6-2 6-4
O. Otte b. R. Gasquet 6-2 1-6 6-3
E. Ruusuvuori b. [Q] P. Kohlschreiber 6-3 6-3
[Q] J. Munar b. [Q] J. Shang 6-3 6-4