Solo nella finale dell’Australian Open contro Medvedev, Rafa Nadal era stato così vicino alla sconfitta in questa stagione come capitatogli nella notte contro Sebastian Korda. Al secondo turno di Indian Wells infatti il figlio d’arte americano ha messo in mostra una prestazione superba che si sarebbe potuta definire addirittura superlativa se non avesse sciupato il vantaggio di 5-2 nel terzo, finendo poi per perdere 6-2 1-6 7-6(3). “Cos’ha fatto la differenza? Non lo so. Penso sia vero che probabilmente si è innervosito un po’ di più” ha confermato il maiorchino in conferenza stampa. “Ha fatto qualche errore ad essere onesto. Penso di aver giocato un po’ meglio almeno. Credo che nel 5-2 ho iniziato a giocare un po’ più incrociato con il diritto e con un po’ più di calma. Ha commesso un paio di errori e sono riuscito a salvarmi. Sul 5-4 ha sbagliato con il diritto, ma io ho giocato due grandi passaggi di rovescio, un bel pallonetto sul 30 pari. Sul 5-4 c’è pressione, ma ha centrato dei buoni tiri. Poi sul 5-5 ha avuto ancora break point e un dritto facile che ha sbagliato. Sono stato molto fortunato oggi ad aver finito, onestamente. Appurato questo, devo giocare meglio perché non ho giocato bene“.
Ciò che tutti vorremmo scoprire è come fanno certi sportivi a risalire da situazioni all’apparenza totalmente compromesse, ma stando a sentire il diretto interessato, non sembra esserci chissà quale segreto. “Pensavo che avrei perso oggi, quindi… E in Australia, sensazione molto simile. Ma questo non significa che non continuerò a provarci a combattere, tutto qui. Anche se penso di perdere la partita, la mia mentalità prima di andare in risposta sul 5-2 è ‘Va bene, sto giocando male, ho subìto due break, ma anche se perdessi, cercherò di finire la partita con delle sensazioni migliori.’ Quindi ho bisogno di lottare per trovare questi sentimenti migliori in quell’ultimo game”. Poi ha aggiunto con maggior enfasi: “L’unica cosa che posso dirti è che se la gente crede che io sia un che pensa tutte le volte che ce la farò, non è vero. Non sono così. Non ho questa incredibile sicurezza in me stesso che anche se sono 5-2, mi dico ‘ok, ce la farò’. No. Ma nella mia mente mi dico ‘Va bene, è quasi impossibile. Non voglio arrendermi. Continuerò a provare’ Ma so che sarà quasi impossibile. Cerchiamo di non aiutarlo a vincere. Cerca solo di andare avanti e di rendere le cose un po’ più difficili per l’avversario'”.
Parlando poi delle condizioni di gioco a Indian Wells, Nadal ha detto la sua. “Con queste palline, e lo sappiamo da lungo tempo, non riesci bene a sentire la palla quando la colpisci. Quando la pallina è sulle corde, a volte ti senti come una pietra sulle corde rispetto ad altre palle con le quali hai la sensazione di poterle gestire. È difficile da spiegare per me, ma ti dico una cosa semplice per capire cosa succede a me con questa palla, non posso parlare per gli altri. Non c’è niente di nuovo. Gioco bene con questa palla, vinco i tornei con questa palla. È un tipo di pallina che a volte colpisco e non so perché la palla esce o perché la palla entra, no? Non ho quella sensazione immediata sulla racchetta confrontandola con altre palline con cui giochiamo nel tour. Se fai un errore di solito lo sai immediatamente quando la tocchi, quando la colpisci, se la colpisci bene o male. Con questa palla, è difficile trovare questo tipo di sensazione speciale.”