T. Paul b. [3] A. Zverev 6-2 4-6 7-6(2) (dal nostro inviato a Indian Wells)
Continua il momento negativo per Alexander Zverev, che dopo l’incidente di Acapulco e la conseguente squalifica (sospesa) di otto settimane, è stato eliminato al match d’esordio del BNP Paribas Open di Indian Wells da Tommy Paul, n. 39 ATP, alla sua seconda vittoria in carriera contro un Top 10 (se si esclude quella per ritiro contro Berrettini nell’ultimo torneo di Acapulco).
La partita è stata sicuramente condizionata, almeno nel primo set, dal fortissimo vento che si è alzato nella Coachella Valley dopo il tramonto del sole: Zverev è parso un pesce fuor d’acqua nel turbinio del campo principale di Indian Wells, che ha fatto tirar fuori a tutti gli spettatori gli indumenti più pesanti che avevano nelle proprie sacche (rigorosamente trasparenti, come vogliono le norme di sicurezza), compresi anche Taylor Fritz e fidanzata influencer, nel box di Tommy Paul dall’inizio alla fine del match.
L’americano è riuscito a mettere in pratica dall’inizio alla fine una condotta di gara molto votata all’attacco che lo ha tolto dalla graticola degli scambi da fondocampo dove sicuramente Zverev ha un margine su di lui. La percentuale di conversione superiore al 72% (34 su 47) su quasi 50 discese a rete nelle oltre due ore e un quarto di partita è stata sicuramente la chiave vincente del match, seppur finito al tie-break del terzo set.
IL MATCH – Le condizioni ventose all’inizio della partita hanno causato non pochi problemi a Zverev, che avendo il lancio di palla sul servizio decisamente più alto di quello del suo avversario ha avuto molto più da fare per cercare di trovare contromisure. L’inizio del match è comunque stato davvero a senso unico. Break in apertura per Paul che è scappato immediatamente sul 2-0 per poi allungare addirittura sul 5-1 con un secondo break, apparendo davvero in controllo su uno Zverev quasi stranito all’interno dello Stadium 1 di Indian Wells, certamente meno pieno di quanto non fosse all’inizio della serata ma comunque estremamente vivace con gli spettatori probabilmente scaldati dai cocktail serviti in grande quantità da tutte le concessioni dell’impianto.
Già a partire dall’inizio del secondo set tuttavia il baricentro del gioco ha iniziato a spostarsi molto di più dalla parte di Zverev, che se nel primo parziale era per lo più costretto ad arrancare fuori dalla linea di fondo, nel secondo si era sicuramente avvicinato alla linea di fondo.
Nel quarto game per la prima volta Paul si è trovato sotto pressione sulla propria battuta: in un game da 16 punti ha dovuto affrontare la prima palla break del match, salvata con un bello schema servizio-diritto seguito a rete. Quello delle discese a rete è stato un tema costante della partita di Paul, che ha sempre cercato di far giocare Zverev in spazi stretti non appena gli si è presentata l’occasione. Il resto del set è stato controllato piuttosto agevolmente dai battitori fino al decimo game, quando è stato Paul a tremare per primo: dal 30-15 subisce per ben due volte l’iniziativa di Zverev e finisce poi per sbagliare l’ultimo diritto sul set point per Zverev e il match è andato al terzo set.
Il vento è sicuramente calato rispetto all’inizio della partita: anche se le bandiere (americana e ucraina) continuavano a sventolare energicamente sui pennoni posti in cima agli schermi giganti dello stadio, le tribune dello Stadium 1 riparavano abbastanza bene il campo da refoli selvaggi.
Il primo ad andare in vantaggio di un break nel set decisivo è stato Zverev, che ha allungato sul 4-2, ma non è riuscito a confermare il vantaggio con la propria battuta, finendo per restituire il servizio con un doppio fallo finale. Si è quindi arrivati al tie-break decisivo, che Paul ha giocato con molto più coraggio, finendo per dominare il tie-break per 7 punti a 2 e confezionando in 2 ore e 17 minuti la vittoria più prestigiosa della sua carriera.
CORRIDOIO PER MATTEO – L’uscita di scena della testa di serie n. 3 nella parte bassa del tabellone, una parte rimasta già orfana prima dell’inizio delle gare della n. 2 Djokovic per le note vicende apre una possibilità molto ghiotta per il nostro Matteo Berrettini di arrivare piuttosto avanti in questo torneo senza dover affrontare avversari particolarmente temibili.
Tommy Paul al terzo turno affronterà l’australiano Alex de Minaur (n. 31 ATP); i due si sono incontrati in match ufficiali solamente a livello junior, nella semifinale dello US Open 2015 nella quale l’australiano vinse addirittura per 6-0, 6-0.