[4] R. Nadal b. [19] C. Alcaraz 6-4 4-6 6-3 (da Indian Wells, il nostro inviato)
Doveva essere la partita più bella del pomeriggio, e lo è stata solamente per alcuni tratti. Non certo per colpa dei protagonisti, che in alcuni frangenti hanno già fatto molto a tenere la palla in campo, tanto era forte il vento che soffiava su Indian Wells. Alcaraz era partito fortissimo all’inizio della partita, poi però si è fatto riprendere da Nadal ed è inciampato nel vento proprio mentre serviva per rimanere nel primo set, commettendo un paio di errori davvero gravi. Poi il secondo set è stato un terno al lotto, e nella terza partita Nadal ha fatto valere la sua maggiore versatilità, oltre che esperienza e forza agonistica, mettendo in campo le sue abilità offensive probabilmente quando le energie stavano iniziando a venire meno con la durata dell’incontro che si avvicinava ai 200 minuti.
Ancora una volta il giocatore di Manacor ha fatto vedere un’altra pagina del suo repertorio tennistico che nel corso delle stagioni è andato arricchendosi sempre di più, arrivando a comprendere colpi e schemi che all’inizio della sua carriera non gli appartenevano per nulla.
Per Alcaraz l’appuntamento con la prima finale Masters 1000 è rimandata, non sappiamo di quanto, ma abbiamo visto che il suo livello di gioco gli consente di potersela giocare con tutti i migliori e nei prossimi tornei importanti ci sarà da fare i conti anche con lui per la vittoria finale.
IL MATCH – La partenza a razzo di Alcaraz ha sorpreso un po’ tutti, soprattutto Nadal, che al “pronti-via” si è visto investito da una mezza mareggiata blu. Il rovescio incrociato che ha segnato il break nel gioco d’apertura è stato quasi un fulmine che ha tagliato in due il campo. Con il pallino del gioco in mano il più giovane dei due spagnoli ha respinto una ad una le cinque palle break nel game seguente per consolidare il 2-0 d’abbrivio.
Ripresisi dal bruciante scatto iniziale del suo avversario, Nadal ha rimontato uno 0-30 nel terzo gioco infilando una striscia di 7 punti consecutivi (e 8-1 in totale) per impattare sul 2-2. Dopo l’arrembaggio d’apertura i due protagonisti hanno iniziato a commettere più di qualche errore, dettato più che altro dalla necessità di prendere il controllo degli scambi appena possibile. Nadal rimaneva sempre nei pressi della riga di fondo per rispondere alla seconda di Alcaraz (entrambi avrebbero poi chiuso il primo set con il 25% di punti con la seconda), ricavandone spesso buoni risultati. Con tre colpi vincenti consecutivi, tra cui una risposta di diritto sulla riga, il maiorchino ha messo a segno il suo quarto gioco consecutivo per il 4-2, ma Alcaraz non ha mollato di un centimetro restituendo immediatamente il secondo break subito e pareggiando lo score sul 4-4 dopo 54 minuti di gioco.
Il livello di gioco non era straordinario: gli scambi lunghi erano intervallati da errori anche piuttosto grossolani, favoriti dalle grandi variazioni messe in atto dai due. Sul 4-5, Alcaraz, un po’ per la tensione, un po’ per una sconveniente raffica di vento, si è incartato con tre errori consecutivi per concedere il triplo set point a Nadal, prontamente annullato. Sul quarto Rafa ha sbagliato un diritto facilissimo dai pressi della rete, mentre sul quinto è stato il giovane Carlos a mettere fuori un rovescio che ha chiuso il primo set dopo 66 minuti.
Con un “federiano” 3 su 17 nelle palle break nella prima parte del match, Nadal ha iniziato a servire nel secondo parziale tenendo facilmente il primo game di battuta, nonostante il vento che, comparso improvvisamente, ha spazzato via la velatura di nubi che aveva mitigato il sole per tutto il pomeriggio, ma ha fatto volare di tutto in campo, compresi gli asciugamani di Alcaraz e le bottigliette di Rafa. Le folate a oltre 60 chilometri orari che hanno iniziato a spazzare lo Stadium 1 di Indian Wells, se da un lato hanno offerto un po’ di refrigerio alle migliaia di spettatori nella zona soleggiata, dall’altra hanno reso ancora più difficile giocar bene, costringendo i due atleti ad errori Decisamente marchiani. Un rovescio fuori di metri costava a Nadal un altro break sul 2-2, e un diritto nel primo quadretto della rete costringeva Alcaraz a restituirlo subito dopo.
Mentre gli spettatori delle file più alte dello stadio tentavano di catturarsi l’un l’altro i cappelli che volavano via, l’aria iniziava a riempirsi di sabbia dal deserto che si depositava dappertutto, sulle sedie, sul nostro taccuino, sui vestiti. Nel frattempo Nadal e Alcaraz si strappavano a vicenda altri due game di servizio in un gioco che solo vagamente assomigliava al tennis.
Poi sul 4-4, un game assurdo di quasi 20 minuti con 20 punti e 7 palle break per Alcaraz veniva chiuso da un lob vincente del ragazzo di Murcia che poteva così andare a servire per il set. E così, dopo 2 ore e 21 minuti di gioco, si era un set pari.
All’inizio del terzo set fortunatamente il vento ha deciso di lasciare in pace il tennis e il livello di gioco di conseguenza ha iniziato a salire. Sul 2-2 un game straordinario ha visto Nadal annullare tre palle break buttandosi a rete e infiammando il numeroso pubblico rimasto, ormai sotto i riflettori e a quel punto ricoperti da felpe e giacche dopo che la temperatura era scesa di almeno 5-6 gradi.
L’ex n. 1 del mondo si ripeteva due game più tardi, anche se questa volta senza annullare palle break, esibendosi in un paio di “parate” a rete prima di farsi trattare la schiena dal fisioterapista. Con l’orologio che già segnava più di tre ore di gioco, Nadal ha fato valere le sue grandi doti agonistiche confezionando un altro paio di magistrali discese a rete, e un paio di errori di diritto di Alcaraz hanno fatto il resto: parziale finale di 10 punti a 3 per Rafa, e la quarta finale della stagione è raggiunta.
LA FINALE – Per conquistare il suo quarto trofeo della stagione, e il quarto titolo a Indian Wells, Nadal dovrà vedersela con Taylor Fritz, da lui incontrato solamente in una occasione due anni fa nella finale del torneo di Acapulco, occasione nella quale vince facilmente in due set. Fu uno degli ultimi tornei giocati prima della sospensione a causa della pandemia: forse un altro segno di come il tennis voglia riprendere da dove si era lasciato all’inizio del 2020 per ripartire con una stagione il più possibile “normale”.
Nel match conclusivo in programma come secondo incontro a partire dalle 13 locali (le 21 in Italia), Fritz avrà sicuramente un vantaggio fisico, dato che ha 11 anni di meno, ha avuto molto più tempo per recuperare dalla sua semifinale e il suo match contro Rublev è sicuramente stato meno duro di quello di Nadal contro Alcaraz.