[20] T. Fritz b. [4] R. Nadal 6-3 7-6(5) (dal nostro inviato a Indian Wells)
Quello che il match non ha regalato dal punto di vista tecnico ha certamente regalato in emozioni, quantomeno nel secondo set, durato 1 ora e 27 minuti, nel quale alla fine Nadal ha avuto sulla racchetta la chance di poter allungare la partita, ma non ha saputo trovare, nella giornata, la forza nervosa per girare a suo favore anche questo match.
Si era rischiato di non avere una finale maschile: tutti e due i protagonisti sono scesi in campo non al meglio delle proprie possibilità, con Nadal sicuramente menomato fisicamente (in particolare ai muscoli pettorali) dalle oltre tre ore giocate sabato sera contro Alcaraz, e Fritz con una caviglia destra in disordine che gli aveva impedito di effettuare il riscaldamento sullo Stadium 1 come previsto nel corso della mattinata.
Nadal ha provato a trovare nel suo enorme libro del tennis il modo per vincere anche questo match. Una volta capite le difficoltà di Fritz nell’appoggiarsi sulla caviglia destra, ha proceduto a rimettere da fondo facendo spostare quanto più possibile il suo avversario, ma è stato oltremodo penalizzato dal servizio più morbido del solito, dalla difficoltà a giocare i rovesci incrociati e soprattutto dalla scarsa vena del diritto, con il quale ha fatto molta fatica ad affondare.
Fritz ha colpito dall’inizio alla fine, rimanendo fedele al suo disegno tattico ed ha mantenuto sufficiente sangue freddo nel tie-break finale per lasciare andare i colpi e portare a casa la più straordinaria vittoria della sua carriera.
IL MATCH – Nonostante un evidente impaccio negli spostamenti verso destra, Fritz è riuscito ad entrare in campo abbastanza deciso da applicare la strategia “avanti tutta” che probabilmente aveva individuato prima del match come l’unica possibile. Forse le sue imperfette condizioni fisiche gli hanno regalato una maggiore rilassatezza nei colpi che si è tradotta in una maggiore efficacia e penetrazione. Nadal, dal canto suo, non pareva in condizioni fisiche troppo migliori di quelle di Fritz: decisamente cauto negli spostamenti, cortissimo con il diritto (cartina tornasole del suo tennis) e molto falloso con la prima di servizio nonostante la velocità ridotta, lo spagnolo ha iniziato il match malissimo trovandosi sotto 0-4 in nemmeno 20 minuti.
Da quel momento si è proceduti seguendo i servizio fino a quando Fritz non ha avuto la chance di servire per il set sul 5-2, giocando un game di peste (quattro errori), ma gentilmente ricambiato dal peggior Nadal visto in questo inizio anno che in 39 minuti concedeva il primo set per 6-3 e se ne andava negli spogliatoi accompagnato dal fisioterapista per provare a risolvere il problema con la battuta, sulla quale non è sembrato in grado di estendersi completamente e di utilizzare appieno gli arti inferiori.
All’inizio del secondo parziale lo spagnolo è parso lievemente rinfrancato dalla pausa, anche se non in grado di dare ritmo e continuità alla sua azione. I due protagonisti si sono scambiati due break sull’1-1, poi sul 2-2 è andato in scena un game sicuramente divertente, con qualche scambio spettacolare, ma che ha messo in mostra le limitazioni dei due giocatori nella giornata: Fritz era palesemente limitato quando doveva appoggiarsi sulla caviglia destra, mentre Nadal non aveva l’energia e la fiducia per affondare i propri colpi, continuava ad essere sempre molto corto con il diritto e si limitava a mettere la palla dall’altra parte spostando quando possibile Fritz, non sempre in grado di chiudere sulle palle senza peso. Nonostante le quattro palle break il tennista statunitense riusciva a tenere la battuta e a mantenersi avanti nel punteggio.
Sul 4-4 Fritz ha dovuto salvare una delicata palla break che Nadal aveva ottenuto aggiundicandosi lo scambio più lungo del match (36 colpi), e un game più tardi è stata la volta dello spagnolo che con un match-point a sfavore ha strappato il 5-5 a forza di diritti.
Più la partita proseguiva, più il pubblico passava dalla parte di Nadal. Fritz recuperava da 15-40 per andare 6-5 proprio mentre il vento ritornava a soffiare sullo Stadium 1 portandogli via tre diritti. E mentre l’orologio segnava le “cinque della sera”, l’ora della corrida, e le luci artificiali venivano accese, Nadal portava il set al tie-break. Dal 3-1 Fritz si passava al 4-3 Nadal, che poi andava a servire per il set sul 5-4 con uno strepitoso punto difensivo. Tuttavia il maiorchino combinava la frittata quando spediva in corridoio un diritto al volo a campo aperto mancando il punto del 6-4 e poi scentrava un altro diritto per dare a Fritz il match point sulla sua battuta. Dopo due ore e sei minuti di gioco il diritto lungolinea del californiano siglava la prima sconfitta di Nadal nel 2022, ma soprattutto iscriveva per la prima volta il nome di Taylor Fritz nell’albo d’oro del BNP Paribas Open e dei Masters 1000.
STARS AND STRIPES – Fritz diventa il primo americano a vincere a Indian Wells dopo Andre Agassi nel 2001, e il primo americano a vincere un Masters 1000 dopo John Isner a Miami nel 2018. Inoltre porta a casa il primo premio di oltre 1,2 milioni di dollari e da lunedì salirà al suo miglior ranking in carriera al n. 13, consolidando la leadership come n. 1 del suo Paese davanti a Opelka (n. 18) e Isner (n. 22).