Eliminazione amara per Lorenzo Musetti al Miami Open presented by Itaù. Contro Alexei Popyrin, affrontato e sconfitto solo pochi giorni fa a Phoenix, l’azzurro ha perso in extremis un primo set giocato con grande autorità e acume tattico, concentrando tutti gli errori nel dodicesimo gioco. Da quel punto in poi Lorenzo non ha più trovato il bandolo della matassa, riuscendo a imporre il proprio tennis solo a sprazzi e finendo per cedere anche il secondo set al tiebreak. Una giornata storta come possono capitare, ma che rischia di far perdere qualche posizione in classifica a Musetti, che a Miami difendeva il terzo turno raggiunto nel 2021. Al secondo turno Popyrin sfiderà Marin Cilic, proprio lo stesso avversario che aveva battuto Musetti qui un anno fa.
IL MATCH – Sull’1-1 30-0, Musetti mette a segno una dolcissima controsmorzata incrociata prima di incassare due regali da parte dell’avversario, che si ritrova così a dover fronteggiare palla break in quello che sembrava essere un turno di servizio di routine. Popyrin è però bravissimo a cavarsi d’impiccio con tre violentissime prime vincenti. Con un gran passante di rovescio in corsa, Lorenzo prova nuovamente a rendersi pericoloso in risposta, ma Popyrin se la cava senza concedere palla break. La situazione si stabilizza e i due procedono spalla a spalla fino al 6-5, quando Musetti rovina con le proprie mani un set gestito alla perfezione fino a quel momento. Sotto 15-40, l’azzurro salva il primo set point, ma sul secondo vanifica un ottimo servizio esterno, stampando in rete un colpo bizzarro, a metà strada tra uno smash e una smorzata.
Per sua fortuna Popyrin lo aiuta a tirare fuori la testa dall’acqua, regalandogli un break in apertura di secondo set (commettendo anche un doppio fallo). Musetti sale dunque 2-0, ma ancora non sembra essere completamente tranquillo. L’australiano manovra bene con il rovescio lungolinea e si procura due palle del controbreak, senza però riuscire a convertirle. Sulla seconda chance in particolare, Musetti viene graziato dall’avversario che sbaglia una risposta di dritto abbastanza comoda. L’azzurro però continua a non apparire completamente a suo agio e gli errori comincia a moltiplicarsi, anche dal lato del rovescio, il suo preferito. Popyrin dal canto suo sembra gestire meglio le folate di vento che ogni tanto investono il campo e si mantiene più solido. L’australiano recupera il break di svantaggio nell’ottavo game e per la prima volta nel set mette il naso avanti nel punteggio.
Musetti è bravo a non cedere alla pressione e difende la battuta con relativo agio. Anzi, nel game successivo, torna finalmente a giocare alcuni punti davvero intelligenti, sfruttando al meglio la propria varietà e procurandosi una palla break, ma purtroppo non riesce a trovare continuità con la risposta. Esattamente come nel primo set, Musetti si incarta sul 6-5 e si ritrova sotto 15-40. Stavolta però l’azzurro gioca in maniera molto concreta, salva entrambi i match point e si guadagna il tiebreak. Dopo uno scambio di minibreak in avvio, Popyrin prende il largo e sale 6-3. Musetti vince i due punti successivi, mettendo a segno anche un ace di seconda, ma alla fine capitola mandando largo di poco un passante di dritto tutt’altro che facile.
LE PAROLE DI MUSETTI – Dopo la partita Lorenzo a parlato con il nostro inviato a Miami, Vanni Gibertini, esprimendo tutta la propria delusione per la sconfitta odierna: “Peccato perché avevo giocato un buon primo set, nel quale meritavo di più. Servivo bene, giocavo bene, poi però ho fatto quattro cavolate sul 6-5 che mi sono costate il set. Purtroppo la mia testa, anche se ho breakkato in apertura di secondo set, è rimasta attaccata a quel game del cavolo. Purtroppo non è stato un periodo facile per motivi di salute, ho avuto spesso la febbre a Adelaide e poi a Doha, perciò quando tornerò a casa farò degli accertamenti, ma oggi non avevo nessun problema e me li sono andati a creare io da solo.”
Sui miglioramenti nel suo gioco: “Sento di essere migliorato molto nel servizio e nella risposta. Soprattutto per quanto riguarda il servizio penso che si sia visto nel primo set, poi però quando rimasto attaccato a quel game tutto l’atteggiamento giusto che avevo è andato un po’ a farsi benedire. Mi sono buttato giù da solo. Dovrei avere più pazienza, anche se non è facile. Ci sono giorni in cui mi sento più calmo e giorni in cui sento di più la partita, sono più irascibile. Non penso che il problema sia il livello di gioco, ma la concentrazione e il giusto atteggiamento“.
Ora l’obiettivo è la terra rossa: “Questa è la superficie sulla quale ho espresso il mio miglior tennis finora, ma devo stare attento all’atteggiamento. Ora andrò a giocare a Marrakech e poi a Montecarlo. Spero di potermi riposare, perché ne ho bisogno, e ripresentarmi in campo con le idee un po’ più chiare.”