Successi inaspettati? Forse sì se guardiamo al terno maschile, forse no se spostiamo il focus alla versione femminile. Taylor Fritz e Iga Swiatek hanno comunque scritto un’importante pagina nel libro della stagione 2022, al capitolo “Indian Wells”. Per Taylor è il primo trionfo in un Master 1000, il primo americano a riuscirci dal 2001, quando a queste latitudini giocava e vincere un certo signore di nome André. Il cognome è moderatamente conosciuto. Per Iga invece trattasi del secondo successo in carriere in un torneo “1000” a cui dobbiamo aggiungere anche uno Slam giocato e vinto sulla terra parigina. Tempismo perfetto nel raggiungere una vittoria che vale ad entrambi il best ranking: per l’americano vale la posizione numero 15 in classifica, mentre per Iga è scalata alla vetta che la vede ad oggi al numero 2.
Le due vittorie sono state esaminate e sviscerate in ogni singolo dettaglio, con focus sui stili di gioco, le tecniche, il modo in cui hanno battuto i loro avversari in finale e le condizioni meteo di gioco fortemente inficiate, in alcuni sprazzi, dall’intervento di un vento che ha fatto sentire la sua presenza a tutti gli attori coinvolti. Ma la nostra attenzione però si è focalizzata sul polso dei due vincitori. E no, non stiamo parlando dell’utilizzo dello stesso al servizio o durante una volée a rete. Il polso a cui noi volgiamo la nostra attenzione è quello mostrato durante le premiazioni da due atleti e dal segnatempo che indossavano i due campioni nel deserto in quei momenti di gloria.
Sia Taylor Fritz che Iga Swiatek sono brand ambassador di Rolex e i loro “coronati” sono stati protagonisti non tanto involontari delle premiazioni. Ma andiamo nel dettaglio, partendo dal polso della polacca, numero due al mondo, che indossava un Datejust 31 mm, con ghiera zigrinata in oro bianco e bracciale Jubilee 5 file, fermaglio invisibile Crownclasp con chiusura pieghevole. Dial di colore nero con numeri romani in risalto; non consueto al polso di una donna. Di sicuro una scelta di carattere per la polacca. Orologio con movimento meccanico, che monta il calibro di manifattura di casa Rolex (il 2236) e proposto ad un prezzo di listino di 7750€.
Di sicuro carattere è anche la scelta di Taylor Fritz che durante la premiazione indossava uno dei più iconici modelli della casa ginevrina, il Daytona. Una scelta già effettuata da un altro tennista del circuito, Stefanos Tsitsipas inseparabile dal suo di Daytona nella versione però più classica: l’acciaio. Fritz invece ha optato per un modello in acciaio e oro giallo, di sicuro non usuale per un ventenne ma che ha, a nostro sindacabile giudizio, un fascino tutto particolare dato dal mix di materiali che lo rende unico. Cassa dal diametro di 40 mm è il cronografo per eccellenza, con movimento automatico e calibro di manifattura (4130). Completa la configurazione un bracciale Oyster 3 file ed il quadrante bianco con contatori in oro. La riserva di carica è di circa 72 ore ed è proposto ad un prezzo di listino di 16950€.
Due configurazioni agli antipodi per due orologi agli antipodi nonostante rappresentino due grandi icone Rolex. Concordiamo a pieno con la scelta di Taylor, fossimo stati in Iga avremmo forse scelto un dial diverso ma come sappiamo e come ci hanno insegnato, de gustibus… soprattutto per un orologio, uno degli oggetti più personali che completano la nostra quotidianità.