M. Kecmanovic b. [7] F. Auger-Aliassime 6-4 6-2 (Pellegrino Dell’Anno)
Il tennista serbo Miomir Kecmanovic, giustiziere a Indian Wells di Berrettini, piazza un’altro colpaccio sul cemento nord-americano battendo il n. 9 del mondo canadese Felix Auger-Aliassime per 6-4 6-2 in un’ora e 35 minuti.
Si inizia subito fortissimo, intensamente com’era prevedibile viste le caratteristiche dei due giocatori, con Auger che deve annullare due palle break nel primo game, e nonostante la resistenza del serbo e la qualità da fondo riesce a portare a casa il gioco, seguito da due rapidi e indolori; il livello è altissimo sin da subito, intenso e violento. Arriva nel quinto game un’altra palla break per il serbo, anche questa annullata da Auger, un po’ di fioretto e un po’ di sciabola. Tiene poi un gran game a 15 Kecmanovic, con gli ultimi due punti che sono l’emblema della sua partita: dritto vincente sulla riga dal corridoio e meravigliosa controsmorzata, delicatissima. Al quarto tentativo, nel settimo gioco, e anche meritatamente, arriva il break per il serbo: rimonta da 40-15, complice anche un Auger un po’ teso, che concede un doppio fallo e due errori in uscita (comunque propiziati da risposte insidiose) che danno il break a Kecmanovic. Arrivano subito dopo, com’era lecito aspettarsi, le prime difficoltà al servizio per il serbo, al momento di confermare il break: game fiume di 18 punti in cui deve annullare ben 5 palle break, propiziate anche dalla prima volta nel match in cui il serbo oltre a giocare in un modo appartenente a pochi eletti, fa anche qualche omaggio all’avversario, salvo rientrare al momento di annullarle le palle break. Chiuderà 6-4 al secondo set point il serbo, trovando una grandissima profondità e portando all’errore il canadese, che ha avuto poche occasioni, c’è da dirlo, più che altro dovute a meriti quasi “eccessivi” di Kecmanovic, che ha giocato un tennis celestiale nel primo parziale.
Nel secondo set arriva subito il break, alla prima chance e addirittura a 0: pesa un doppio fallo sul secondo punto e un po’ di sfortuna sul terzo col nastro che quasi frena un vincente del n.9 al mondo, ma comunque il serbo arriva ovunque e ribatte con forza e profondità. Lo conferma a 0 quasi non facendo toccare la palla al canadese Miomir, devastante in tutti i fondamentali, servizio e risposta, da fondo, spinge come un forsennato; nel terzo game Auger, anche con qualche mano del serbo, che in risposta gioca più sciolto, riesce almeno a muovere il punteggio, ma appare in balia degli eventi e di Kecmanovic. Seguono 8 punti di fila per Miomir, che significano quindi doppio break, per tanti meriti suoi come sempre nel match: certo Auger alle volte poteva chiudere e non lo ha fatto, non sempre abbastanza incisivo sulla palla, ma resta troppa irruenza dell’avversario, che non gli permette di trovare una soluzione che riesca a incidere. Sembra ritrovare un po’ di forza il canadese, entrando più in campo e spingendo nel sesto game, per quanto non cali Kecmanovic; si issa ai vantaggi per la seconda volta nel match, ma senza riuscire neanche ad ottenere una palla break, perdendo precisione e cinismo al momento della verità. Tiene poi un bel turno a 30, ma a questo punto abbastanza velleitario. Chiude, senza problemi come dall’inizio alla fine, 6-2 Miomir Kecmanovic, che letteralmente demolisce Felix Auger-Aliassime, fuori per il secondo torneo di fila al primo turno, dopo Indian Wells. Ma va detto che oggi non ha mai avuto realmente voce in capitolo sul suo destino, troppo bravo e concreto Kecmanovic, disarmante sul rovescio e costante così come sapeva essere l’uomo che siede al suo angolo, uno bravino(per chi non lo sapesse, il serbo è allenato da David Nalbandian). Un 6-4 6-2 netto, decisamente, ma che forse non esprime del tutto la superiorità del numero 48 al mondo, che oggi ha stretto un patto di ferro con gli dei del tennis, che lo hanno guidato in una delle partite più belle della sua carriera. Non scopriamo oggi Miomir Kecmanovic, ma da oggi possiamo dire che finalmente ha trovato la giusta quadratura per affermarsi nel firmamento tennistico, la sua stella sta brillando forte, e ci auguriamo che non sia di passaggio come una cometa. Affronterà, per un posto negli ottavi di finale, uno tra Albert Ramos e Sebastian Korda(in tal caso sarebbe una partita da gustarsi, con il serbo forse un po’ più in fiducia, ma tutti abbiamo ancora negli occhi la prestazione di Seb contro Rafa ad Indian Wells).
[15] R. Bautista-Agut b. K. Majchrzak 6-3 6-3 (Giorgio Di Maio)
Vittoria più sudata di quanto dica il risultato per Roberto Bautista-Agut, che contro il polacco Kamil Majchrzak ha dovuto rimontare un break di svantaggio nel secondo set prima di mettere la partita nei suoi binari. Nel primo set un gran game dello spagnolo è bastato per mettere la freccia, mettendo dubbi nel gioco votato all’attacco di Majchrzak con splendidi passanti. In particolare sono due passanti di rovescio a valere il break per Bautista, prima in diagonale e poi in lungolinea i due colpi pizzicano la riga e regalano il settimo game allo spagnolo, che non ha problemi a chiudere il primo set per 6-3 con il secondo break consecutivo.
La giornata di lavoro per Bautista-Agut si fa più complessa nel secondo set. Majchrzak inaugura il primo game del secondo set con tre palle break, lo spagnolo sente la pressione da fondocampo e con un dritto che termina lungo il polacco breakka. Al momento di consolidare il vantaggio nel quarto game la pressione tradisce il polacco. Troppi errori nei pressi della rete, specie in fase di chiusura del punto, costano il controbreak a Majchrzak, che butta via il break di vantaggio con un rovescio comodo sparato lontano dal campo. I problemi del polacco continuano nel game successivo, con RBA che conquista un’altra palla break. Majchrzak trova un buon serve and volley e scaccia il pericolo. Non è abbastanza però per rimettere in carreggiata il match, Bautista trova il break a zero nell’ottavo game e chiude agevolmente sul suo servizio. Sfiderà il vincitore della sfida tra Jenson Brooksby e Nikoloz Basilashvili.
[8] H. Hurkacz b. A. Rinderknech 7-6(5) 6-2 (Pellegrino Dell’Anno)
La testa di serie n. 8 e n. 10 del mondo Hubert Hurkacz batte il francese n. 58 Arthur Rinderknech 7-6(5) 6-2 in un’ora e 39 minuti. Per il polacco campione in carica esordio impegnativo quanto basta per rodare il motore e prendere confidenza con le condizioni della Florida.
L’inizio è molto tranquillo, con 3 game interlocutori, tenuti da entrambi senza problemi, né esponendosi più di tanto dal punto di vista del gioco. Ma non tardano ad arrivare i primi scricchiolii al servizio, e sono per il polacco: annulla la prima palla break del match, dopo qualche errore di troppo che aveva portato a concederla, con un ottimo serve and volley, ma gli ci vuole un altro po’ per portare a casa il game, con Rinderknech che non molla la preda, e viene molto spesso avanti, specie sui suoi turni di battuta, dove appare quasi ingiocabile nelle prime fasi del match. Segue un game rapidissimo per il francese (che solo su un punto deve giocare il colpo in uscita, e sarà un dritto vincente), decisamente meno per Hurkacz: si arriva ancora ai vantaggi, seppur senza palle break, ma alla fine ne esce con un ace e una prima vincente. Nell’ottavo e nono game non si gioca, con Rinderknech che cede un solo punto con uno dei rarissimi errori in manovra, e Hurkacz che addirittura (per la prima volta nel match) lo tiene a 0, trovando migliori sensazioni al servizio e di conseguenza più facilità nei colpi in uscita; la sensazione è che l’unica svolta può essere data da qualche blackout, perché si sta giocando veramente poco. Si arriva allora giustamente al tie break(una sola palla break in tutto il set, nessuna per Hurkacz), che inizia allo stesso modo del set, anche se il francese è costretto a qualche prodezza difensiva, con un Hurkacz più propositivo, eppure è lui a subire il primo mini break: nell’ottavo punto attacca male e viene passato, ma da lì alza il livello del tennis alla sua versione 2021 e infila 4 punti a 0 per vincere il tie break 7 punti a 5(il nono punto segna il solco, un ace di seconda molto dubbio). Gli ultimi 2 punti meravigliosi: gestisce con forza da fondo e chiude al volo, attacca sul set point e nonostante una serie di recuperi miracolosi del francese sottorete, lo porta a casa di prepotenza e di voglia. Fatica abbastanza in questi primi game da campione uscente, così come Sinner ieri per tutto il match.
Il secondo parziale inizia come un incubo per il francese, sorprendentemente alla luce del primo set e dei numeri che aveva lasciato in dote: tanti errori, anche per la delusione che ha avuto nel tie break e crolla, riuscendo sì ad annullare una palla break, ma per poi arrendersi a un attacco chiuso a rete meravigliosamente e da Hubi e una risposta nei piedi che lo costringe all’errore. Il terzo gioco(dopo il secondo rapido e indolore) è un game fiume da 18 punti, e dire che era iniziato in totale sordina: Rinderknech avanti 40-0, poi Hurkacz gioca a braccio libero e arrivano degli errori, da lì game lunghissimo, in cui annulla anche una palla break il francese, per poi regalarlo dopo tante chance sprecate con un dritto in rete da fondo; seconda palla break conquistata con una gran giocata a rete, dove sta trovando varie perle. Con questo doppio break la partita appare ormai in cascina. Seguono due game inesistenti, con il polacco che serve addirittura 3 ace su 4 per andare 4-0, in un gioco lungo un minuto e sette; il francese tiene anche lui a 0, ritrovando un po’ il servizio, ma troppo tardi. Game tranquillo al servizio del polacco il sesto, che dopo ha un match point ma con uno scatto d’orgoglio il francese lo annulla. Chiuderà poco 6-2 un secondo set senza storia Hurkacz, in cui alla fine Rinderknech ha pagato dazio per l’occasione del 5-3 nel tie-break, probabilmente specie perché è arrivato un dubbio ace di seconda su quel punto, che lo ha tormentato facendo calare drasticamente il suo gioco, specialmente al servizio, che come ben si sa è un’arma importantissima per il francese. Hurkacz dunque inizia molto bene la sua difesa del titolo, soffrendo un po’ nel primo set ma rientrando nel secondo, dando chiari segnali al resto dei partecipanti. Avrà al terzo turno Aslan Karatsev, nella strada che porta a Daniil Medvedev nei quarti(e visto l’inizio di torneo odierno di Medvedev, appare quantomai probabile).
[11] T. Fritz b. [Q] M. Kukushkin 6-3 5-7 6-3 (Luca De Gaspari)
Il fresco campione di Indian Wells Taylor Fritz scaccia la paura legata alla sua caviglia infiammata e supera una bella prova di resistenza all’esordio nel torneo contro l’esperto kazako Mikhail Kukushin che a differenza sua aveva già giocato tre partite in Florida, passando le qualificazioni e il primo turno del main draw.
Fritz ha pagato a caro prezzo l’unico passaggio a vuoto al servizio nel dodicesimo game del secondo set che gli è costato il parziale. Ma nel terzo ha ripreso le redini del gioco evitando quando possibile gli scambi troppo lunghi che sembravano favorire il suo avversario tra cui uno memorabile di 36 colpi con cui il kazako ha annullato una palla break. Fritz, seppur incredulo, non ha mollato quel game che poi gli è valso il break che ha chiuso di fatto il discorso.
La differenza nella resa al servizio è stata tale da non poter essere colmata dalla costanza e regolarità di Kukushkin. Per Fritz al terzo turno derby a stelle e strisce contro Tommy Paul, immaginiamo su un Campo importante.