In questo lunedì 28 marzo, nel Day 8 di gare all’Hard Rock Stadium del Miami Gardens, è iniziata la seconda settimana del Miami Open presented by Itaù. Il tabellone maschile, in questa giornata, vedeva l’allineamento agli ottavi di finale con il completamento dei terzi turni mancanti, ovvero quelli della parte alta del seeding. Vi proponiamo il resoconto di due dei match andati in scena nella sessione diurna (inizio alle 11.00 locali, le 18.00 italiane).
Come secondo incontro sul Grandstand, (secondo campo per importanza dell’impianto dopo lo Stadium), dopo la partita tra Collins e Jabeur, si sono affrontati la tds n. 9 Hubert Hurkacz e la n. 29 Aslan Karatsev. Il polacco, dopo il bye iniziale, ha superato una sfida ostica al secondo turno contro Arthur Rinderknech. Il francese ha giocato sicuramente meglio di Hubi per larghi tratti del primo set, tanto da issarsi sul 5-3 nel tie-break; poi però si è arreso fragorosamente con il punteggio di 7-6 6-2. A proposito di giochi decisivi, c’è una statistica in tal senso abbastanza interessante che riguarda il detentore del titolo dell’edizione 2021: nei suoi ultimi tre match il n. 10 ATP ha visto sempre il primo parziale concludersi al deciding game; di questi tre tie-break, ne ha vinti due nel già citato secondo round di Miami e contro Steve Johnson ad Indian Wells, perdendone uno invece in ottavi sempre in California con Andrey Rublev. Se si amplia il raggio d’azione del dato numerico in questione, si può osservare come Hubert abbia giocato ben 10 tie-break in 16 partite stagionali; ciò dimostra come il polacco abbia una certa tendenza a rifugiarsi nei giochi decisivi per determinare i propri match, anche se il risultato di questa costante è complessivamente negativo (con 6 persi e soltanto 4 vinti). Inoltre, il semifinalista di Wimbledon 2021 dopo la cavalcata trionfale dello scorso anno, detiene un record molto curioso in Florida; ovvero il bilancio tra vittorie e sconfitte che recita un incredibile 9-1, con l’unico ko risalente ai sedicesimi dell’edizione 2019 (alla sua prima partecipazione al torneo) per mano di Felix Auger-Aliassime. Dall’altra parte della rete il russo, che sta vivendo un inizio di 2022 ben al di sotto degli standard espressi nel corso della precedente stagione. Eppure l’anno era partito nel migliore dei modi, con sei successi consecutivi, ad aprire la nuova stagione, che lo avevano portato fino alla vittoria dell’ATP 250 di Sydney; salvo poi incappare in 8 sconfitte nelle successive 10 partite. Due i precedenti (1-1), entrambi svoltisi sul cemento e nel 2021; affermazione per il n. 32 del ranking al secondo turno dell’ATP 250 di San Diego in rimonta al terzo set e vendetta consumata dal 25enne di Wroclaw in ottavi al BNP Paribas Open in due parziali. Ad accedere agli ottavi di finale è Hurkacz, che riesce ad imporsi sul n. 3 di Russia in tre parziali con lo score di 7-5 4-6 6-3 in 2ore e 24minuti di gioco.
Primo set deciso dall’unica palla break della frazione nel dodicesimo game, quando il polacco ha strappato il servizio al proprio avversario (a 30) mentre Karatsev stava cercando di prolungare la contesa. Aslan, però reagisce immediatamente ad inizio secondo set, breakkando in apertura e involandosi sul 3-1; in quest’ultimo game cancella due pericolosissime opportunità di contro-break. In seguito gestisce senza strafare il vantaggio fino alla fine, portando la sfida al set decisivo. Qui però Hubi riprende in mano le redini dell’incontro e sostanzialmente pone fine alla partita già dopo il primo game. Questo perché il primo gioco difatti, si rivela cruciale, visto che viene portato a casa dalla tds n. 9 dopo 13 punti molto lottati con anche due break point annullati. Scampato il pericolo, Hurkacz non si guarda più indietro e sfruttando nel successivo gioco le fragilità del russo, il quale era rimasto mentalmente bloccato sulle chance mancate, è andato sul 2-0 per poi concludere il match 6-3. Da evidenziare la super prestazione del n. 10 del mondo al servizio; dove ha scagliato addirittura ben 24 ace, supportati dal 71% di prime in campo, dall’eccezionale 83% di trasformazione e da un concretissimo 67% nel salvataggio delle palle break. Dall’altro lato i numeri di Aslan con il fondamentale d’inizio gioco non sono stati malvagi; ma ha pagato la pochezza del suo 56% di prime scaraventate all’interno del quadrato del servizio.
Il secondo incontro, che prendiamo in analisi, è quello andato in scena come secondo match di giornata sul Butch Buchholz (lo show court della struttura, dedicato all’ideatore dell’evento e alla sua famiglia), dopo la sconfitta piena di rimpianti dell’azzurra Lucia Bronzetti; tra il sudafricano Lloyd Harris e il giapponese Yoshihito Nishioka. Il n. 44 della classifica ATP, nel turno precedente, aveva ottenuto una vittoria di grande prestigio contro il n. 14 Denis Shapovalov. Da sottolineare, in questo incontro, l’ottima performance al servizio di Harris, in cui ha perso solamente un game (la stessa identica situazione verificatasi anche quest’oggi) alla battuta nel 6-3 6-4 finale. Questa successo è stato, realmente, il primo vero sussulto in questa prima parte di 2022 per Lloyd; essendo stata solamente la terza vittoria a fronte di 8 sconfitte. Per di più, le altre due affermazioni, oltre che essere freschissime (entrambe giunte nel Sunshine Double), sono arrivate contro un terraiolo puro come l’argentino Bagnis, poco incline alle superfici rapide e di conseguenza hanno un tasso di attendibilità molto basso per valutare lo stato di forma. Inoltre l’acceso al terzo turno a permesso all’ex n. 31 delle classifiche, di ottenere già (poi ulteriormente migliorato nel match in questione) il miglior piazzamento in questo torneo, poiché sia nel 2019 che nel 2021 il sudafricano aveva arrestato la propria corsa al secondo round. Di fronte al classe ‘97, il nipponico, il quale si è qualificato ai sedicesimi di finale recuperando un set di svantaggio a Dan Evans e facendo registrare con quest’ultimo trionfo una striscia di 4 affermazioni consecutive; avendo iniziato il proprio cammino dalle qualificazioni. Inoltre Nishioka, a differenza del suo avversario odierno, aveva già raggiunto il terzo turno in questo torneo, prima di essere eliminato dal desaparecido Thiem. Per il n. 96 ATP, l’aver vinto un match lottato alla frazione decisiva è stato assolutamente un segnale positivo a livello di fiducia e consapevolezza dei propri mezzi, dato che era stato vittima di continue problematiche fisiche durante il 2021 a tal punto da obbligarlo a dover rinunciare a diversi appuntamenti nel Tour. Nonostante abbia confermato tali progressi, oggi però ciò non è bastato. Un solo faccia a faccia tra i due protagonisti, lo scorso anno nel turno d’apertura del Masters 1000 di Cincinnati: vittoria agevole per 6-3 6-4 in favore di Harris. Infine nonostante l’avvio di stagione negativo, in questi tre mesi Lloyd ha raccolto un bilancio favorevole contro avversari mancini con 3 risultati positivi ed un’unica sconfitta, dando seguito a questa tendenza nel match col nipponico. Infatti, il 25enne di Città del Capo si augurava che la partita contro il mancino candese nel turno precedente potesse rappresentare una svolta nella sua stagione, fino ad ora per nulla esaltante, e così sembra che sia stato; avendo dato continuità con la vittoria sul giapponese.
Dunque alla fine a qualificarsi per il prossimo turno, come già anticipato, è Harris che con questo risultato raggiunge per la prima volta in carriera gli ottavi in un torneo di categoria 1000. Match che si dispiegato su tre set; messo in cassaforte dal n. 1 di Sudafrica dopo oltre due ore e mezza di partita per 7-6(5) 4-6 7-5. Il primo parziale è stato molto equilibrato con i servizi performanti ai massimi livelli. Una sola palla break in tutto il parziale; materializzatasi nell’ottavo gioco con Harris al servizio. Frantumata la possibilità e vinto il game ai vantaggi da parte di Llyod, si è proseguito nuovamente seguendo pedissequamente le battute sino a giungere all’inevitabile tie-break. Qui, inspiegabilmente, vedendo la resa che avevano avuto per tutta la frazione, i servizi si sono inceppati. Ci sono stati tre mini-break a testa, con il settimo decisivo in favore di Harris nel dodicesimo punto, che quindi ha chiuso al primo set point.
Secondo set sulla falsa riga del primo, anche se con più chance per i ribattitori (in realtà tutte per Nishioka). Il primo a salvarsi e ad annullare break point è di nuovo il sudafricano. Al servizio sul 2-2, il n. 44 infatti cancella la seconda e la terza chance in risposta a Nishioka. Sulla quarta opportunità però non può far nulla il buon Lloyd, così il qualificato giapponese breakka nel nono game e incamera il parziale nel gioco che segue. Terzo e decisivo set che ci conclude con il medesimo punteggio del primo ma evitando la resa dei conti finali al tie-break, con il copione che rimane ancora una volta invariato. Harris, infatti, è costretto a fronteggiare altre tre palle break nel nono game (11 punti giocati), che avrebbero potuto mandare Nishioka a servire per il match. Ma Lloyd con grande freddezza le cancella tutte e tre e si porta 5-4. Yoshihito non trema e pareggia i conti. Si arriva dunque al dodicesimo game, e la storia si ripete per l’ennesima volta; altro game infinito (13 punti) e gli ennesimi due break point non sfruttati da Yoshihito. Il quale disperato per tutte le occasioni mancate, consegna la qualificazione agli ottavi a cuore di ghiaccio Harris, nel game successivo. Per quanto riguarda le statistiche; non si può non partire dallo spaventoso dato di Harris sulle palle break cancellate: l’89% (8/9). Inoltre il cuor di leone sudafricano per non farsi mancare nulla, ci aggiunge anche il 67% di prime e il 72% di punti vinti con essa; ma soprattutto uno straordinario bottino di ace (19). Anche Nishioka ha servito molto bene e con ottime percentuali; ma pur giocando un signora partita è crollato nei momenti cruciali a causa della carenza di killer insinct, con quel dato sulle opportunità in ribattuta che se analizzato dal suo punto di vista si trasforma in un disastroso 11% (1/9, con l’unica concretizzata che gli è valsa l’allungo decisivo nel secondo).
Hurkacz e Harris si sfideranno agi ottavi per un posto nel primo quarto di finale della parte alta del tabellone. Un solo head to head tra il defendig champion e il sudafricano, però piuttosto datato: primo turno dell’ATP 250 di Estoril 2017, 6-4 7-6(5) per Llyod.