Continua senza sosta l’incredibile ascesa di Carlos Alcaraz. Lo spagnolo ha regolato in due tie-break il campione uscente Hubert Hurkacz, mettendo fine alla serie di vittorie del polacco a Miami. Quella contro Casper Ruud sarà la sua prima finale a livello 1000 a soli 18 anni e 331 giorni: è il secondo finalista più giovane a Miami dopo Nadal nel 2005. La gioia del giovane spagnolo è tutta nelle parole di esordio della conferenza stampa post match: “È fantastico poter giocare la mia prima finale in un Masters 1000 qui a Miami. Adoro giocare qui, il pubblico è incredibile, l’atmosfera fantastica, tutto fantastico. Quindi è fantastico giocare una finale.” Miami è pazza di Carlos, che dopo il match contro Hurkacz è stato impegnato in una lunga e intensa sessione di autografi.
Alcaraz è uscito vincitore dalla semifinale, nonostante le scorie del quarto contro Kecmanovic vinto 7-6 al terzo: “[La sfida con Kecmanovic] è stata una partita dura e lunga. Sono andato a dormire alle 2:00 del mattino, ma ho avuto l’opportunità di svegliarmi tardi, intorno alle 10 del mattino. Cerco di dormire bene. È stata una giornata tranquilla. Mi sono scaldato un po’, ho fatto un pisolino, come ogni altro giorno e poi mi sono preparato per la partita.” Sulla posizione in risposta: “All’inizio il piano era di rispondere sulla seconda posizionandomi vicino alla linea di fondo. Ma durante la partita, ho visto che avevo maggiori opportunità di vincere il punto quando si entrava nello scambio. Quindi sulla sua seconda di servizio ho deciso di badare a mettere la palla in campo. Non era il mio piano originale ma mi sono solo concentrato sul mettere la risposta in campo.“
Sunshine Double ricco di soddisfazioni per il giovane spagnolo con la semifinale di Indian Wells persa contro Nadal che ha avuto il suo ruolo. “È stata una grande partita quella contro Rafa. Penso di aver giocato una grande partita contro di lui, e penso di aver imparato cos’è una semifinale in un Masters 1000. Era la mia prima volta, qui alla seconda occasione sono riuscito a fare molto meglio che a Indian Wells. Questa semifinale è stata una partita diversa rispetto a quella con Rafa, ma penso di aver gestito la tensione e i momenti difficili meglio qui che ad Indian Wells.” Per Alcaraz un grande dritto ma anche saggezza tattica nel variare il gioco: “In ogni partita cerco di esprimere tutto quello che so. Dritto potenti, colpi potenti, dropshot, cercare di andare a rete, cercare di essere sempre aggressivo. Ovviamente ho un piano diverso in ogni partita e per ogni avversario, ma in ogni partita cerco di migliorare il mio gioco.”
Torneo che Alcaraz sta giocando per la prima volta senza il suo coach Juan Carlos Ferrero, a cui ha dedicato la vittoria dopo la scomparsa del padre Eduardo lo scorso 20 marzo: “In questo torneo mi sono sentito molto protetto, con me sono presenti mio padre, tre miei zii, ho molte persone intorno a me. Juan Carlos è sempre con me anche se non è qui. Ho parlato con lui sia prima che dopo le partite“
Ultimo atto del Miami Open che sarà contro Casper Ruud, avversario sconfitto proprio un anno fa in quel di Marbella: “È un giocatore di istinto come me. Per entrambi si tratta della prima finale in un Masters 1000, però lui ha giocato molti match importanti, ha più esperienza di me. Io cercherò di giocare al mio livello e di mostrare il gioco espresso in questo torneo.” Chiusura di conferenza stampa dedicata agli aspetti motivazionali: “Cerco di pensare sempre positivo, ma tengo presente sempre l’insegnamento di mio nonno: nei momenti di difficoltà servono le tre C cabeza, corazón y cojones (testa, cuore e attributi)”.