[14] C. Alcaraz b. [6] C. Ruud 7-5 6-4 (da Miami, il nostro inviato)
La maledizione iberica a Miami è sfatata: dopo otto finali perdute, finalmente un giocatore spagnolo è riuscito a vincere il Miami Open. È stato il diciottenne Carlos Alcaraz a rompere l’incantesimo, diventando anche il più giovane vincitore del torneo. La finale è stata molto più intensa nel primo set, durato oltre un’ora, nel quale Casper Ruud è andato in vantaggio per 4-1 approfittando di un avvio incerto del suo avversario, ma ha poi pagato i troppi errori gratuiti con il diritto in momenti delicati, lasciandosi sorpassare in dirittura d’arrivo del parziale. Dei sette errori gratuiti commessi con il diritto, infatti, Ruud ne ha commessi ben cinque nei due game nei quali ha ceduto il servizio.
Poi è subentrata anche un po’ di frustrazione, oltre a un piccolo fastidio all’anca, per Ruud che è andato subito sotto 0-3 nel secondo set, trovandosi sempre a rincorrere senza troppa convinzione di poter ribaltare l’esito del match, anche perché man mano che passavano i minuti diventava sempre più difficile capire con quali armi il norvegese avrebbe potuto fare il punto ad Alcaraz.
IL MATCH – Dopo i temporali della sera precedente, il match è iniziato in un’umidità meno opprimente rispetto a quanto non era accaduto negli ultimi giorni del torneo, merito anche delle nuvole sparse che lasciavano presagire nuovi scrosci nel pomeriggio. L’inizio del match vedeva i due comprensibilmente nervosi, con Alcaraz che faticava a carburare. Lo spagnolo ha ceduto il suo primo turno di battuta con quattro errori gratuiti di diritto da fondocampo, e anche la sua micidiale palla corta di diritto (che nel torneo ha avuto una percentuale di riuscita vicina al 90%) è risultata preda della grande velocità sul campo di Ruud, lestissimo a recuperare di rovescio e poi chiudere con uno smash in arretramento.
Il norvegese si disimpegnava da una distrazione che dal 40-0 lo portava a concedere una palla break grazie a uno dei rari errori con la palla corta di Alcaraz, ma nel turno successivo arrivava il controbreak, figlio di una maggiore pressione applicata da Carlos negli scambi da fondocampo e di una certa approssimazione di Ruud nelle conclusioni a rete.
Sul 5-5 tre errori gratuiti di diritto costavano a Ruud il break che mandava Alcaraz a servire per il set; lo spagnolo nel game seguente arrivava a 40-15, sciupava malamente i primi due set point, doveva salvare una palla del 6-6 con una bella prima e poi finalmente chiudeva il parziale con uno smash dopo 61 minuti di gioco.
Il contraccolpo di un set giocato bene ma perso sul filo di lana è stato molto duro per Ruud, che all’inizio del secondo set si è subito trovato nei guai sulla propria battuta. Una serie di 12 punti a 3 in favore di Alcaraz mandava lo spagnolo in vantaggio di 3-0 pesante, con Ruud che continuava ad accumulare errori di diritto chiedendo sempre di più a un colpo che non gli permetteva di sfondare la difesa di un avversario che gli rimandava quasi tutto.
Con una reazione mista tra orgoglio e disperazione, Ruud si portava 0-40 nel game successivo e alla sesta occasione riusciva a recuperare uno dei due break di svantaggio, riportandosi poi in scia sul 2-3 prima di chiamare il fisioterapista per farsi massaggiare il fianco sinistro.
Da lì in poi solamente quattro punti sono stati vinti dal ribattitore, due dei quali a causa di un doppio fallo. Sul 5-4 Alcaraz ha tenuto il suo servizio a zero, chiudendo il match e un torneo con un serve and volley, gettandosi a terra incredulo prima di andare ad abbracciare il suo allenatore Juan Carlos Ferrero, tornato a Miami dalla Spagna per questa partita dopo essere rientrato in patria prematuramente a inizio torneo a causa della morte del padre.
UNDICI – Celebrato dalle oltre 10000 teste arancioni dell’Hard Rock Stadium (grazie ai cappellini del torneo distribuiti all’ingresso a tutti gli spettatori), Alcaraz ha alzato la coppa di cristallo non soltanto al pubblico di Miami che lo ha adottato come beniamino fin dal suo primo match, ma anche all’undicesimo posto del ranking che occuperà a partire da lunedì prossimo, scalzando il nostro Jannik Sinner. Inoltre Carlos si arrampicherà fino al n. 2 della Race, diventando quindi il secondo spagnolo nei primi due posti della classifica ATP stagionale.