L. Musetti b. [4] A. Ramos-Viñolas 7-6(5) 6-1
Finalmente la pioggia dà una giornata di tregua al Gran Prix Hassan II e si può procedere con il primo turno, non prima di aver recuperato gli ultimi match di qualificazione. Il piatto più atteso per il pubblico italiano vede opposti Lorenzo Musetti e Albert Ramos-Vinolas, tds numero 4 del tabellone, che cede alla distanza e permette al carrarese di accedere al secondo turno.
Le 50 posizioni nel ranking che dividono i due atleti in campo sono totalmente ignorate, a partire dalle prime battute: il primo game fa storia a sé, il forte vento gioca un ruolo fondamentale nel break di marca spagnola, arrivato al culmine di un gioco che somiglia più ad una sessione di sparring, visto che l’attenzione era più rivolta a domare le traiettorie impazzite delle palline che altro. Le intenzioni di Ramos sono prevedibilmente di spingere con il suo dritto sulla diagonale mancina, costringendo Musetti a rincorrere il punto anche oltre gli estremi del campo. Quando l’azione si sposta sull’altra diagonale, però, è l’azzurro a racimolare più punti, rimettendo subito il match in parità. Lo spagnolo prova a tessere la sua tela alzando i famigerati topponi, Musetti è bravo a non cadere in trappola e con le sue variazioni annulla due palle break, portandosi sul 2-1.
La partita inizia ad entrare nel vivo, e grosso merito va dato proprio all’italiano, che sale di livello col rovescio ed inizia a comandare il gioco; Ramos è costretto a remare da fondo per riprendere le accelerazioni improvvise, e per Musetti diventa redditizio chiamarlo a rete per passarlo con successo. Che l’azzurro sia uscito meglio dai blocchi di partenza è sottolineato dallo splendido drop-shot da fondocampo che lascia di stucco l’avversario: il 5-2 che ne consegue è sacrosanto. A questo punto a Ramos non resta che provare un inpronosticabile serve &volley che non sortisce però l’effetto sperato: la scarsa attitudine a rete si vede tutta nella volée sbagliata malamente che consegna a Musetti il primo set-point. E’ qui che il vento cambia (ed è proprio il caso di dirlo in una giornata come questa a Marrakech), perché il catalano inizia ad aggredire maggiormente la palla, il muro di certezze di Musetti inizia a crollare, ed in men che non si dica la partita si ritrova sul 5-5: per Ramos i punti iniziano ad arrivare anche dalle sue discese a rete, e nemmeno un nastro fortunato che avrebbe potuto costargli il set lo ferma.
Il parziale arriva quindi al suo epilogo nell’insperato tie-break, dove l’inerzia si conferma a favore del 34enne che sale 4-1, complici un paio di errori sorprendenti dell’avversario, sicuramente disorientato dalla nuova situazione di gara. Musetti però ha classe da vendere, e con un paio di colpi dei suoi torna in vantaggio: un passante giocato fuori equilibrio fa esplodere i (pochi, in verità) tifosi sulle gradinate per il 6-4, che si trasforma poco dopo nel 7-5 finale con lo schema servizio e dritto.
La partita di fatto finisce lì, il secondo set è infatti un monologo azzurro. Ramos inizia nel peggior modo possibile il parziale, scoraggiato anche dall’ennesimo nastro che lo sfavorisce, e perde il servizio a 0. Il linguaggio del corpo tradisce una certa impazienza di tornare sotto la doccia, e non c’è traccia dello spirito combattivo che lo ha sempre contraddistinto. Gran parte del merito va ovviamente a Musetti, che controlla il match con autorità e regala a tratti giocate di classe, che esaltano la sensibilità della sua mano. Il quinto gioco resterà l’unico portato a casa da Ramos, che fa in tempo a soffiare fuori di qualche centimetro uno strabiliante tentativo di lob-tweener. Il 6-1 finale permette a Musetti di passare al turno successivo, dove affronterà lo spagnolo Carlos Taberner (un solo precedente, nelle qualificazioni di Madrid lo scorso anno dove vinse Taberner 6-4 6-2).
QUALIFICAZIONI – Nel tabellone cadetto invece vanno registrate le sconfitte di due tennisti italiani. Ad un passo dal tabellone principale, sono stati sconfitti al turno decisivo Gian Marco Moroni e Andrea Vavassori. Quest’ultimo è quello che è andato più vicino al successo, nonostante gli sfavori del pronostico: Vavassori si è arreso all’ex n. 23 Damir Dzumhur, facendosi rimontare per 4-6 7-5 6-4. Il n. 242 italiano era persino avanti di un break nel set decisivo ma alla fine non è riuscito a centrare il secondo accesso in carriera in un torneo ATP. Il 24enne Moroni invece ha perso 6-4 6-4 da un altro bosniaco, il 30enne Mirza Basic.