Su segnalazione di Pato Remondegui, Direttore di Tennis Accademy Ravenna
I GRANDI CAMPIONI HANNO GLI OBIETTIVI MOLTO CHIARI
Quasi tutti i giocatori hanno caratteristiche simili. Ciò che fa la differenza è ciò che hanno nella mente e nel cuore.
I grandi campioni hanno gli obiettivi molto chiari e sanno i passi che devono seguire per ottenerli. Ognuno ha un “suo” piano.
Quello che si vede in TV sui campioni è solo la tappa del successo. Non si mostra mai l’intero processo di alti e bassi che passa un grande atleta. Quando si sale sul podio in una competizione, nessuno può intuire la serie di fallimenti che si sono verificati giorno dopo giorno durante l’allenamento. Il processo è lungo e molto difficile per tutti. Il successo è ottenere risultati prevedibili in un ambiente totalmente imprevedibile.
Il processo è sempre più importante del risultato.
I grandi campioni provano il successo ogni giorno; mentalmente, fisicamente ed emotivamente.
Il risultato finale a volte non dipende dal giocatore, il processo dipende dal giocatore e dalla sua capacità di sovrapporsi a qualsiasi problema. È come diceva un grande allenatore di basket: “Non guardare il marcatore, esegui la prossima mossa”.
I campioni hanno grandi sogni. È lì che inizia tutto e continua con la passione che sviluppano per inseguire questo sogno. I grandi campioni superano gli ostacoli, transitano i momenti difficili e continuano verso grandi risultati durante tutta la loro carriera.
I sogni possono non essere specifici, possono essere generali, quasi come un’intuizione che si porta dentro.
I sogni disegnano la foresta e poi si inizia a cercare ogni albero come un obiettivo.
Questo è ciò che ci fa alzare ogni giorno e prendere le decisioni giuste.
Importante come avere un sogno è avere un piano per ottenerlo. In questa parte è dove inizia il lavoro dell’allenatore. La pianificazione è così dettagliata che si definisce quello che si farà durante ogni giorno per un periodo di 1 anno o 6 mesi.
Naturalmente ci possono essere imprevisti, malattie o accadere che l’atleta non faccia la sua parte e allora va cambiato il piano.
L’allenatore deve essere come un GPS. È quella voce fastidiosa che dice costantemente: gira a destra; o in termini sportivi: nutriti bene, riposa, vai in palestra, o migliora la tecnica. A volte lo sportivo lo fa e le cose marciano secondo i piani. Molte volte il giocatore non segue tutte le istruzioni e il GPS deve ricalcolare la strada e mostrare un nuovo percorso verso la destinazione.
L’allenamento non è altro che insegnare agli sportivi ad avere i migliori risultati nelle peggiori condizioni possibili.
L’allenamento non è altro che il processo quotidiano di costruire fiducia affinché l’atleta riesca a visualizzarsi come ciò che vuole diventare.
Per essere un grande campione, visualizzare il successo è il fattore chiave di tutto il repertorio.
Claudio Sosa
Le pillole di Remondegui: le controindicazioni della gratificazione immediata
Le pillole di Remondegui: viaggiare con le bugie
Le pillole di Remondegui: come si allena Rafa Nadal?
Le pillole di Remondegui: “Non si costruisce un giocatore come un robot”
Pat Remondegui, direttore Tennis Academy di Ravenna, ci inoltra “pillole di saggezza tennistica” diffuse da grandi coach, giocatori ed ex tennisti, a uso e consumo dei giovani che sognano di diventare professionisti. Ma anche dei loro coach e genitori.