Penultima giornata di gare all’ATP 250 Marrakech, ufficialmente denominato Grand Prix Hassan II, e di conseguenza come da tradizione sono andate in scena le due semifinali del tabellone di singolare. Ad aggiudicarsele sono stati David Goffin e Alex Molcan: saranno loro i protagonisti della finale di domani.
D. Goffin b. F. Coria 6-3 6-3
La prima semifinale, quella della parte bassa, ha visto l’affermazione del belga David Goffin (n. 74 ATP) sull’argentino Federico Coria (n. 60 ATP) con un doppio 6-3; l’ex numero 7 del mondo centra così la sua quindicesima finale in carriera, la terza sul rosso. Dunque vittoria agevole, in realtà solo per quanto riguarda la durata (un’ora e venticinque) considerando che prima di questo incontro era già stato impegnato nel torneo per quasi 7 ore complessive di gioco poiché nonostante quello che possa far pensare il punteggio l’incontro ha visto molti game lottati e decisi sul filo del rasoio. Questa vittoria permette al 31enne di Liegi di ritornare in una finale ATP, cosa che gli mancava dal febbraio 2021 quando s’impose a Montpellier su Roberto Bautista Agut. Inoltre l’ex vice-maestro delle Finals 2017 torna nell’ultimo atto di un torneo del circuito maggiore sulla terra dopo 7 anni (l’ultima a Gstaad nel 2015), interrompendo anche una striscia negativa di tre sconfitte consecutive nelle semifinali a livello ATP su questa superfice (però va sottolineato come i tre ko siano arrivati per mano di Rafa Nadal (2 volte) e Stefanos Tsitsipas).
La partenza di Goffin è stata alquanto lenta, col belga subito sotto 2-0. Poi però ha reagito alla grande con un parziale di 6 giochi a 1 che gli ha permesso d’incamerare la prima frazione. Come già anticipato, l’incontro è stato caratterizzato da un grande equilibrio nello sviluppo dei singoli game. Ad esempio quello di apertura dell’incontro ha visto Coria farsi trascinare ai vantaggi e spuntarla solo alla terza palla game; mentre sul 2-1 per il tennista albiceleste, il belga prima di agganciare l’avversario ha dovuto cancellare tre opportunità di allungo al 30enne di Rosario. Dopo due giochi decisi ai vantaggi nel primo set, ce ne sono stati altri tre nel secondo parziale; i primi due si sono consumati nel secondo e nel terzo gioco con un break point a testa cancellato. Il terzo si è materializzato (come il secondo) ancora sul servizio del n. 74 del ranking, questa volta nessuna chance di break. Dopodiché si è giunti sul 4-3 per David, che facendo leva sulla sua grande esperienza ha piazzato la zampata decisiva, suggellando il successo nel nono game (vinto a 30). Per quanto riguarda le statistiche, ciò che ha determinato maggiormente il gap tra i due protagonisti è stata la capacità della seconda di servizio d’incidere nei momenti caldi del match (59% per Goffin contro il 35% di Federico) e soprattutto la freddezza nel spegnere le speranze dell’avversario, con un perentorio 80% (4/5) dell’ex top 10 sulle palle break salvate a fronte del 20% (1/5) del sudamericano.
A. Molcan b. [8] L. Djere 6-1 7-5
Nell’altra semifinale, ovvero quella della parte alta, dominio totale dello slovacco Alex Molcan (n. 65 ATP) per 6-1 7-5 in poco più di un’ora e 10 minuti di gioco sull’ultima testa di serie rimasta in vita, il n. 8 del seeding Laslo Djere (che ieri si è sbarazzato di Musetti). Dunque dopo la straordinaria rimonta in quarti ai danni dell’olandese Van De Zandschulp, non si ferma il percorso di Alex e continua lo slancio dato dalla vittoria al secondo turno sul favorito del torneo e top 10 Felix Auger-Aliassime che per Molcan ha rappresentato il successo più importante della carriera. Alla sua seconda semifinale nel Tour, dopo quella dello scorso anno al Belgrado Open quando poi perse in finale con Djokovic dopo aver superato Delbonis, lo slovacco centra la seconda finale della carriera e andrà a caccia del suo primo titolo ATP. L’unico momento, nel primo set, in cui il classe ’97 slovacco si è imbattuto in qualche grattacapo è stato il terzo game, dove è stato costretto ai vantaggi avendo mollato un po’ la presa avanti 40-15. Scampato il pericolo, senza neanche concedere palla break, il parziale è scivolato via facilmente in direzione Molcan; il quale ha messo in cascina la frazione attraverso un parziale di 5 giochi vinti consecutivamente. 6-1 in mezz’ora spaccata, senza il minimo tentennamento. Con la ripresa delle ostilità l’inerzia dell’incontro non è cambiata, anzi ha fortificato quella sensazione di controllo assoluto da parte del n. 65 del mondo che si avvertiva fin da inizio partita. Break in apertura e Molcan si porta 3-1, continuando poi a gestire comodamente il vantaggio fino al 4-3 in suo favore. Qui, il primo ed unico passaggio a vuoto della sua partita con il contro-break Djere, frutto soprattutto di una distrazione abbastanza accentuata dovuta forse alla facilità con la quale fin lì il 24enne mancino aveva condotto la partita. Nulla però d’irrecuperabile, poiché nel undicesimo game Alex trova il secondo break del set (il quarto del match), attraverso un eccezionale acume tattico. In questo gioco, infatti, decide di alzare sensibilmente la traiettoria dei suoi colpi e ciò mette in totale confusione Djere, che incorre in tre unforced di diritto per poi completare la frittata con il suo quinto doppio fallo. Il n. 1 di Slovacchia deve fronteggiare un ultimo brivido (va sotto 15-30, nel game in cui serve per la vittoria), ma evita di prolungare ulteriormente il match chiudendo 7-5.