CONTINUA IL MOMENTO NERO DI KHACHANOV, DIEGO ALLA LUNGA FA USCIRE IL CORAZON – Il secondo incontro dei quattro programmati sul Campo dei Principi in questo primo giorno di gare, al Country Club monegasco, interamente dedicato al tabellone principale, vede di fronte uno contro l’altro il russo Karen Khachanov (n. 24 ATP) e l’argentino tds n. 12 Diego Schwartzman. Se Karen era alla prima partita stagionale sul rosso, Diego dal canto suo poteva già vantare due finali su questa superfice nel 2022, seppur perse con Ruud in casa a Buenos Aires e a Rio contro Alcaraz. I precedenti parlavano di un bilancio favorevole al tennista albiceleste, (3-2, compreso però un’esibizione) il quale ha trionfato in sfide ufficiali nel primo scontro tra i due andato in scena nel Masters 1000 di Miami 2017 e nei quarti di finali dell’ATP 500 di Vienna 2019. Mentre il 25enne moscovita ha centrato il successo, pareggiando i conti sempre cinque anni fa nel ‘1000’ sul cemento outdoor di Cincinnati e successivamente ai Giochi Olimpici dello scorso agosto di Tokyo. Tutti gli scontri, ad eccezione di quello nella capitale austriaca, si sono conclusi al terzo set. Di conseguenza era lecito aspettarsi, che anche il loro primo confronto diretto sulla terra fosse un’autentica battaglia; nonostante El Peque da specialista del rosso qual è, fosse senza ombra di dubbio il favorito della partita. Un incontro, che non ha tradito le attese, costellato da palle break ed inevitabilmente da turni di servizio strappati; che alla fine ha premiato il n. 1 di Argentina in rimonta per (5)6-7 6-3 6-3 in oltre tre ore di battaglia forsennata. Nella quale è venuta fuori anche una certa irascibilità del giocatore argentino, che ha alzato notevolmente i decibel della sua voce inveendo contro il giudice di sedia su alcune chiamate dubbie, ciò nonostante con la sua grinta è uscito vincitore dalla lotta. Nel primo set Karen parte fortissimo, breakkando in apertura ed involandosi sul 3-1, annullando anche due opportunità per il contro-break nel quarto gioco. A metà parziale, ecco però che arriva puntuale e veemente la reazione di Diego, che strappa il servizio al n. 24 del ranking alla terza occasione utile del game dopo 14 punti giocati. 3-3 ed equilibrio ristabilito. Le chance in risposta, tornano a manifestarsi sul 6-5 per Khachanov, che piazza al primo break point il suo secondo allungo nella frazione. Ma sul più bello non riesce a chiudere, prima sprecando un set point sul 40-30 e poi permettendo al n. 16 ATP di trascinare il set al tie-break alla seconda possibilità del gioco. Come in apertura di set, anche il deciding game vede immediatamente il russo centrare il mini-break. Poi seguono altri cinque mini-break nei successivi 9 punti fino al 6-5, quando Schwartzaman perdendo la battuta concede il primo set all’avversario. I servizi continuano a traballare anche nelle fasi embrionali del secondo parziale; con i ruoli che però questa volta s’invertono. Il 29enne di Buenos Aires si porta rapidamente sul 3-0 pesante, poi nel game che segue restituisce uno dei due break in suo possesso. Ma il momento che realmente rompe gli argini e indirizza in modo definitivo il set, è l’ottavo gioco (infinto, 18 punti giocati) nel quale il sudamericano conserva indenne l’unico break di vantaggio rimastogli. Ciò gli permette, subito dopo sul 5-3 in suo favore di ottenere nuovamente un doppio di break di vantaggio e di regalarci la frazione finale. Nel set decisivo, i due giocatori si scambiano vicendevolmente il servizio tra il terzo ed il quarto gioco. Si prosegue on-serve sino al 5-3 per Diego, che nel nono game pizza la zampata finale per qualificarsi al secondo turno. Dunque continua il momento negativo del campione di Parigi Bercy 2018, che con questa sconfitta fa registrare il quinto ko nelle ultime sei partite disputate.
CARRENO-BUSTA FA PREVALERE LA SUA MATURITA’, BAEZ SI ARRENDE A TESTA ALTA – A seguire, dopo questa maratona tipicamente da duello sudamericano sul mattone tritato, si sono affrontati sul secondo campo per importanza dell’impianto del primo “1000” europeo lo spagnolo e tds n. 13 Pablo Carreno Busta contrapposto ad un connazionale di Diego, il qualificato Sebastian Baez. Sfida inedita tra i due protagonisti, i quali approcciavano in maniera totalmente diversa a questa stagione sulla terra battuta del vecchio continente. Infatti, Il Next Gen classe 2000, ha disputato tutti i tornei della Gira Sudamericana svoltisi nel mese di febbraio (Cordoba, Buenos Aires, Rio e Santiago), con la ciliegina della prima finale ATP in carriera raggiunta nella capitale cilena – dove è stato sconfitto da Pedro Martinez -. Dall’altro lato, invece, il tennista iberico ha giocato un solo incontro sul rosso in tutto il 2022, nel “500” brasiliano in cui fu estromesso dal torneo all’esordio, da Fognini. Inoltre, il 21enne di Buenos Aires ha già preso confidenza, a differenza di Pablo, con la salsedine dei campi della Costa Azzurra del Principato di Monaco, avendo dovuto affrontare due match di qualificazione per accedere al main-draw (superando prima Cecchinato, in un incontro in cui il siciliano non ha concretizzato un paio di match ball e poi nel turno finale il polacco Majchrzak, vendicandosi della sconfitta subita a Miami). I due protagonisti dello scontro hanno caratteristiche tecniche simili, con l’ex top 10 che si fa preferire per la sua solidità e il n. 66 delle classifiche che, invece, esprime una maggiore velocità di braccio. Il match se lo aggiudica il 30enne iberico dopo che si è sfondato il muro delle 2ore e 10 di gioco per 6-4 4-6 6-2. Il primo set, vede i suoi primi sussulti dal terzo al quinto game. Entrambi, infatti, vanno ai vantaggi ma i servizi resistono, poiché le prime palle break arrivano solo sul 4-4. Carreno rischia tantissimo, ma rimontando dal 15-40 annulla le prime due opportunità in ribattuta della partita e s’inerpica sul 5-4 nel quarto gioco del set ai vantaggi. Il 30enne di Gijon, a questo punto, mostra tutta la sua esperienza e superiore caratura rispetto all’avversario. Dopo aver dovuto fronteggiare lui i primi due break point dell’incontro, nel decimo game non perdona e al secondo set point incassa il parziale (quinto gioco della partita ai vantaggi). Per la verità su questi ultimi due punti, fa e disfa il qualificato argentino, che prima cancella il primo set ball con un dritto a sventaglio vincente sulla riga, per poi concedere la frazione al n. 19 del mondo con l’uno-due che non va a buon fine. Nel primo parziale il rendimento alla battuta per Carreno Busta è stato ottimo, nella seconda invece scende drasticamente, soprattutto per quanto riguarda i punti vinti con la prima, che quasi si dimezzano (dal 84% al 46%). Inoltre con il dritto commette parecchi unforced, che portano Baez sul 5-2 pesante. Da questo momento in poi Carreno capisce che deve cambiare atteggiamento, provando a prendere maggiormente l’iniziativa perché si è reso conto che non basta più soltanto controbattere. Questo nuovo approccio tattico permette alla tds n. 13 di recuperare uno dei due break. Ma sul 5-4, Baez non si fa irretire ulteriormente e comandando molto bene con il dritto con anche una smorzata con taglio esterno trascina anche quest’altra sfida al terzo set. La terza frazione è caratterizzata da due gentili omaggi a vicenda nei primi due turni di servizio, poi lo spagnolo (come era già accaduto nel primo set) prima cancella due palle break sul 2-1 per poi sigillare il successo con l’allungo decisivo nel sesto gioco. Oramai Baez, sfiduciato e con le gambe appesantite (tutti e tre i suoi match in questo torneo si sono decisi al terzo) concede anche il doppio break per arrendersi 6-2. Da evidenziare il meraviglioso 75% (9/12) nel salvataggio dei break point del n. 4 di Spagna a fronte del 17% di trasformazione (solamente 1 su 6 concretizzata) dell’ex n. 1 junior. Questo dato ha fatto realmente la differenza nello sviluppo della partita.
S. Korda b. B. van de Zandschulp 7-5 6-4 Tommaso Mangiapane
Break e contro-break nel cuore del primo parziale, con Korda che passa in vantaggio nel quarto gioco ma cede immediatamente il servizio. Stessa situazione, ma a parti invertite, poco più avanti; nel nono game lo statunitense si fa rimontare da 30-0 e van de Zanschulp riesce ad approfittare di un paio di suoi errori di misura per conquistare il break ai vantaggi. Gioco combattuto anche il decimo, con l’olandese al servizio per chiudere il parziale che si fa annullare un set point e cede la battuta soccombendo alle risposte del n. 42 del ranking.
In questo frangente i drop shot non aiutano lo statunitense: quando Korda si trova a fronteggiarli, van de Zandschulp riesce a difendersi con buon tempismo e a punirlo sotto rete; l’olandese a sua volta sorprende sempre con questo colpo l’avversario, che ci arriva leggermente in ritardo. L’unico punto vinto da Korda fronteggiando una palla corta è proprio sul primo set point nel dodicesimo gioco; van de Zandschulp lo annulla ma sul 40-40 commette altri due unforced (dei 15 totali della prima frazione) e Korda, rimontando da 4-5, conquista il primo parziale in 52 minuti.
All’inizio del secondo set l’olandese n. 41 del mondo è costretto a chiedere un intervento del fisioterapista per una contrattura alla zona lombare. Questo problema fisico non gli impedisce comunque di operare il break nel settimo gioco, quando Korda si dimostra vagamente destabilizzato dalla precedente pausa. Poi però, esattamente come accaduto nel primo set, nel momento decisivo il ventunenne figlio d’arte ritrova le energie e il suo tennis vario e millimetrico mettendo in mostra tutte le difficoltà di van de Zandschulp.
Vincendo nuovamente tre giochi consecutivi, lo statunitense rimonta da 3-4 operando due break a zero e chiude l’incontro in un’ora e 37 minuti grazie al ventiseiesimo gratuito dell’avversario, che spedisce il dritto oltre la linea di fondo. Ad aspettare Korda al secondo turno ci sarà adesso uno dei tennisti del momento: lo spaventoso diciottenne Carlos Alcaraz, arrivato a Montecarlo come ottava testa di serie e forte della storica vittoria al Masters 1000 di Miami.