[Q] E. Ruusuvuori b. [LL] O. Otte 6-4 6-3 Paolo Di Lorito
Per la sesta volta in carriera Emil Ruusuvuori supera il primo turno in un Masters 1000, la prima sulla terra rossa. Il finlandese n. 81 del mondo, dopo aver superato le qualificazioni in cui ha eliminato i due italiani Mager e Cobolli, ha vinto oggi contro Oscar Otte, ripescato dopo il ritiro di Garin. Ruusuvuori continuerà la sua sfida personale contro i tennisti azzurri anche al secondo turno dove affronterà Jannik Sinner. I due si sono incontrati recentemente a Miami dove hanno dato vita ad un match altamente spettacolare, risolto dall’altoatesino solamente al terzo set dopo aver annullato tre match point. Nel complesso la testa di serie n. 9 è avanti 3-1 nei precedenti con Emil, ma non hanno mai giocato sulla terra.
Lo stile propositivo verso la rete del tedesco, in questa giornata condizionata dal forte vento, inizia subito a mostrare le sue debolezze almeno su una superficie come questa: un paio di passanti di dritto molto efficaci di Ruusuvuori portano quest’ultimo avanti di un break in apertura di match. I game con Otte alla battuta sono sempre i più combattuti, e dopo aver rischiato un passivo più pesante, Ruusuvuori vince con solidità il primo set 6-4 in un’ora di tennis godibile ma non eccelso. La poca incidenza che ha il servizio in questo match emerge anche nel secondo parziale dove si contano addirittura cinque break nei primi sei game; entrambi i giocatori preferiscono a questo punto una posizione leggermente più attendista e la maggior abilità con i colpi da fondo premia inevitabilmente Ruusuvuori che con il break decisivo nel nono game sigla la vittoria meritata per 6-4 6-3 in un’ora e 44 minuti.
D. Evans b. [LL] B. Bonzi 6-0 7-6(4) Matteo Beltrami
La partita si apre con il francese al servizio, il vento sul campo centrale alza mulinelli di terra costringendo i giocatori ad affrontare un avversario scomodo. L’inglese strappa subito il servizio in apertura; fin dalle prime battute Evans insiste sul lato del diritto di Bonzi trovandolo spesso impreparato. Il francese sembra poco centrato e viene brekkato anche nel secondo turno di battuta: 3-0 dopo 11′ di gioco. Evans dal canto suo appare ben inquadrato da fondo e continua a trovare punti facili grazie ai gratuiti dell’avversario (lo scorse recita 16-5 a favore dell’inglese dopo 4 game). Il quinto gioco è combattuto, ma anche stavolta alla quarta palla break il nativo di Birmingham strappa il servizio a Bonzi, chiudendo successivamente la pratica del primo set con un rotondo 6-0 in 30 minuti di gioco.
Il secondo set si apre con un paio di splendidi passanti di rovescio di Evans, ma Benjamin Bonzi non demorde e si aggiudica il primo game della partita. Nel frattempo il vento si intensifica e con lui il gioco del francese che sembra più in palla in questo inizio di secondo set, grazie ad un buon rendimento al servizio. Dopo uno bellissimo rovescio lungolinea che prende in contropiede Evans, Bonzi conquista le sue prime due palle break che converte alla prima occasione; dopo aver tenuto a sua volta il turno di battuta il punteggio è di 3-0 per il francese. Evans fatica a trovare la palla in risposta e forse infastidito dal vento scivola sotto 4-1. Nel settimo gioco Bonzi salva due palle del contro break ma non può nulla sulla terza: 4-3 Bonzi. Il britannico concretizza il recupero e riporta il set in parità: 4-4. I successivi game sono dominio di chi è in battuta, la partita si consegna al tie-break. Pronti via ed Evans manovra bene da fondo campo portandosi 3-1; il francese non riesce ad incidere ed è troppo vulnerabile dal lato del diritto, si gira sul 4-2. L’inglese osa prendendosi i rischi giusti, si conquista 3 match point ma il primo viene annullato dal coraggio di Bonzi. Il secondo è quello che conta e il britannico chiude 7-4 il tie-break chiudendo la pratica per 6-0 7-6 in 1 ora 39 minuti di gioco. Il francese ha pagato i troppi gratuiti ben 32, ora per Evans il vincente dell’incontro tra Goffin e Lehečka.
P. Martinez b. U. Humbert 6-4 7-6(5) Cipriano Colonna
Sul Court 2, terzo campo per importanza del Rolex Monte-Carlo Masters dopo il Campo Ranieri III ed il Campo dei Principi, il programma odierno viene aperto dalla sfida di primo turno della parte bassa del tabellone tra lo spagnolo Pedro Martinez (n. 45 ATP) ed il francese Ugo Humbert (n. 48 ATP). Nessun precedente tra i due giocatori, che affrontano questo primo appuntamento della stagione europea sulla terra battuta con un percorso completamente opposto. Da una parte il tennista iberico, che ha già collezionato ben 10 presenze sul rosso nel 2022, partecipando a tutti e quattro gli eventi del Golden Swing con un bilancio molto positivo di 7 vittorie e solamente 3 sconfitte. All’interno delle sette affermazioni, c’è anche il filotto di 5 successi messi in fila nell’ultimo evento sul mattone tritato latino-americano; grazie al quale il 24enne di Alzira si è messo in saccoccia il primo titolo della carriera nel circuito maggiore in quel di Santiago superando nell’atto conclusivo del “250” cileno l’argentino Sebastian Baez. Dall’altra parte, invece, il 23enne di Metz ha scelto una programmazione agli antipodi prediligendo il veloce indoor durante il mese di febbraio. Il n. 2 di Francia è però risultato positivo al Covid in Australia e conseguentemente non è mai riuscito a trovare uno stato di forma quantomeno accettabile. Tanto è vero, che in questo 2022 ha raccolto solo 2 vittorie a fronte di 7 ko (7 negli ultimi 8 match giocati). Inoltre la prima delle due partite vinte è arrivata nell’esordio stagionale in ATP Cup, quando a sorpresa sconfisse il n. 2 del mondo Daniil Medvedev. Quel risultato, ha rappresentato una goccia d’acqua in mezzo ad un arido deserto, poiché dopo di esso Humbert si è imbattuto in una striscia negativa di sei incontri persi consecutivamente interrotta solo con la vittoria ai danni di Bedene in Florida. Dunque il momento con il quale, il mancino ex n. 25 del ranking si apprestava ad iniziare la propria campagna sul rosso, per di più sulla superfice dove si esprime peggio, era a dir poco nero.
IL MATCH – L’inizio dell’incontro certifica pienamente il periodo di scarsa fiducia che sta attraversando il talentuoso tennista blue, il quale si fa strappare la battuta in apertura di match. Anche Martinez, però, è un po’ troppo imballato – nonostante lui possa far leva su ricordi dolcissimi e molto recenti su rosso – suo primo turno di servizio e quindi ecco che il contro-break arriva puntuale. La sfida prosegue, dopo che già i primi due game si erano decisi ai vantaggi, con altri tre giochi vinti ad oltranza ed ulteriori tre break nei restanti otto game del parziale. L’ultimo, quello decisivo, è a marca spagnola. Di conseguenza è Martinez ad intascarsi un primo set intensissimo per 6-4 dopo 58 minuti di partita. L’enorme numero di giochi conclusisi ai vantaggi, ben 5 con addirittura 4 nei primi quattro game, fa intuire come entrambi non siano riusciti a ricavare molto (per usare un eufemismo) dal loro fondamentale d’inizio gioco. Infatti andando a spulciare le statistiche si rileva come il n. 45 abbia vinto soltanto il 58% di punti con la prima ed il 45% con la seconda. Numeri per nulla lusinghieri, se non fosse che il suo avversario abbia fatto decisamente peggio di lui, raccogliendo il 56% con la prima ed un infausto 31% con la seconda. La seconda frazione ripercorre, come un déja vu, gli stessi binari della prima. I primi due giochi sono perfettamente identici, break Spagna e contro-break Francia, con l’unica variazione sul tema data dalla mancanza questa volta dei vantaggi. In seguito il canovaccio del match, sembra continuare a non volerne sapere di modificare la trama, che pedissequamente rispetta l’andatura del primo set.
Successivamente, però, nei primi due game ai vantaggi del parziale (il terzo e il quarto) si spezza quella linea di continuità che l’incontro aveva avuto fino ad allora; con Humbert finalmente in grado di mettere sul campo la sua maggiore completezza tecnica, piena di variazioni, che riesce per la prima volta nell’incontro ad avere la meglio sulla costanza terraiola dell’iberico. Dopo essersi scosso macinando gioco, il francese aveva il controllo totale del set e sembrava poterlo far suo senza difficoltà. Invece appena è giunto al momento in cui doveva raccogliere quanto di buono seminato nella frazione, ecco che i fantasmi di questo 2022 da incubo, sono riaffiorati nella sua testa a tormentarlo. Scioltosi, sul 5-4 mentre serviva per il set, Humbert con il punteggio che ora vedeva sottopressione Martinez ha ri-lasciato andare il braccio costringendo lo spagnolo ai vantaggi. Pedro ha sprecato 6 palle game, prima di portarsi 5-5. Qui è iniziato il vero thriller finale, degno di uno sceneggiato del maestro del brivido Hitchcock. I due protagonisti in campo, vengono letteralmente consumati e corrosi internamente dalla tensione quando tocca a loro provare a vincere il set. Nessuno dei due lo vuole perdere, ma nessuno dei due è in possesso della forza mentale necessaria per chiuderlo.
Ancora due break consecutivi e la giostra ricomincia con uno dei cinque componenti del team spagnolo finalista nell’ultima ATP Cup che serve per porre fine all’incontro; ma che invece ci regala il tie-break. Anche il deciding game è un’altalena di emozioni e pathos; 6 mini-break, tre a testa. Ne arriva anche un settimo che decide la partita, 7-5 Martinez al terzo match point. Ebbene sì, il n. 6 di Spagna ci lascia con il fiato sospeso sino all’ultimo non sfruttando i primi due match ball consecutivi al servizio, prima di concretizzare quello in risposta e concludere l’incontro dopo 2ore e 30 di grande battaglia agonistica. Un 6-4 7-6(5), con una caterva di giochi ai vantaggi (9) ed un secondo set durato addirittura più di un’ora e mezza. Nonostante la sconfitta, questa partita ci ha restituito una versione di Ugo competitiva, che certamente non si è ancora liberato di tutti gli strascichi dei mesi precedenti e di sicuro è lontano da quello ammirato nel trionfo di Halle 2021, ma che proprio in vista della stagione sull’erba può ritrovare lo smalto perduto. Al prossimo turno per Pedro ci sarà Hubert Hurkacz, (tds n. 11) si sono affrontati una sola volta nelle qualificazioni dello Us Open 2018 con la vittoria di Hubi due set a zero.