Goran Ivanisevic durante la sua carriera è stato n. 2 del mondo nel 1994 e ha vinto 22 trofei in singolare, tra cui quello storico Wimbledon nel 2001 a cui aveva partecipato grazie a una wild card, diventando il primo di sempre a trionfare in questo modo. L’ex tennista croato è oggi una delle colonne portanti del team di Novak Djokovic, dopo essere stato il coach del connazionale Marin Cilic (insieme a cui ha vinto l’US Open 2014), di Tomas Berdych e di Milos Raonic.
Raggiunto dal direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta all’interno dello stand di Sergio Tacchini al Rolex Monte-Carlo Masters, Ivanisevic ha toccato diversi argomenti, tra il proprio passato da giocatore e il presente e futuro del n. 1 del mondo sotto la sua guida. Con l’obiettivo di ripartire insieme mettendo nel mirino il Roland Garros, dopo la sorprendente (ma, come leggerete, non così tanto secondo lo stesso coach croato) eliminazione al secondo turno del Masters 1000 monegasco per mano di Alejandro Davidovich Fokina. Di seguito vi proponiamo la trascrizione integrale della conversazione avuta con il direttore Scanagatta.
Scanagatta: Ci siamo incontrati molti anni fa, quando hai giocato una delle sue prime finali a Firenze e in Italia hai una grande storia alle spalle, non è così?
Ivanisevic: “Ho vinto il trofeo Bonfiglio, il torneo Avvenire, poi ho ricordi di Firenze, a Milano in indoor e a Roma ho vinto il doppio con Omar Camporese e a Palermo ho giocato la finale insieme a Diego Nargiso. Amo l’Italia, è un Paese vicino alla mia città Spalato e ho ottimi ricordi di quando ci ho giocato“.
Scanagatta: Hai giocato bene anche a Roma, vero?
Ivanisevic: “Sì, fino alla finale. Quella partita non l’ho giocata bene, quasi non mi sono presentato. La sera prima sono andato a dormire alle 21:30, forse ero troppo riposato (ride)“.
Scanagatta: Una delle migliori esperienze da allenatore è stata quando Marin Cilic ha vinto l’US Open, giusto?
Ivanisevic: “Sì, è stata la mia prima esperienza come coach. Vincere uno Slam con Marin nell’era in cui i big three dominavano, è successo solo a lui, Wawrinka e del Potro. Nessuno si aspettava la sua vittoria ma negli ultimi tre incontri ha distrutto Berdych, Federer e Nishikori“.
Scanagatta: Non lo dico perché sei qui ma nella mia personale classifica, ai primi posti delle persone migliori da intervistare ad una conferenza stampa tu sei ai primi tre, anche a Wimbledon nel 2001 è stato incredibile, no?
Ivanisevic: “Sono stati quindici giorni interessanti. Mi sono divertito con i giornalisti, alle conferenze stampa. Forse a volte ero troppo onesto nel dire le cose che pensavo ma mi sono goduto molto quei momenti. Dicevo sempre che c’erano tre Goran Ivanisevic: il buono, il cattivo e quello d’emergenza“.
Scanagatta: Come va la tua esperienza con Djokovic, partendo dalla recente eliminazione? É vero che non si sentiva bene?
Ivanisevic: “Non si sentiva bene, aveva l’influenza e non era preparato al 100% per competere. Tre settimane fa non poteva neanche gareggiare qua per le restrizioni quindi mentalmente è stato molto difficile prepararsi. Non ci aspettavamo niente di spettacolare da questo torneo, il nostro obiettivo è il Roland Garros. Adesso giocherà un altro paio di tornei in queste settimane e poi sarà pronto per Parigi“.
Scanagatta: Non pensi che se avesse vinto contro Davidovich Fokina e poi dovendo giocare contro Evans o Goffin avrebbe trovato la miglior forma partita dopo partita?
Ivanisevic: “Lui è uno dei migliori giocatori della storia del tennis. Questi giocatori trovano sempre il modo di vincere e di togliersi dai problemi. Troverà il modo di uscirne, grazie alla sua costanza. Anche l’anno scorso aveva iniziato male qui perdendo con Evans e anche a Belgrado uscendo in semifinale, poi ha iniziato a giocare bene a Roma e ha vinto Belgrado e il Roland Garros, quindi non sono preoccupato“.
Scanagatta: Quando l’anno scorso ha deciso di giocare le Olimpiadi per vincere il Grande Slam, non pensi che sia stato troppo per lui?
Ivanisevic: “Innanzitutto lui ama giocare per il suo Paese, anche in Coppa Davis vuole sempre giocare per la Serbia. Nessuno poteva fermarlo dal giocare le Olimpiadi e non credo abbia sbagliato. Forse ha fatto male a giocare il doppio misto perché poi alla fine era stanco. Non credo abbia perso la finale degli US Open, Medvedev è un giocatore incredibile e quel giorno è stato semplicemente migliore. Novak non era Novak in quella partita ma non penso sia stato per colpa delle Olimpiadi, è una cosa umana e può succedere“.
Scanagatta: Stavate provando a cambiare il calendario di Djokovic per via del problema legato alla vaccinazione? Hai provato a fargli cambiare idea sul vaccino?
Ivanisevic: “I nostri piani sono stati molto difficili, come ho detto fino a tre settimane fa non poteva giocare a Montecarlo. Fargli cambiare idea sul vaccino? La vita è la sua così come le decisioni, che rispetto. Lo amo ancora di più perché è rimasto nelle sue convinzioni a costo di rovinare la propria carriera. É l’unico al mondo che è rimasto convinto fin dall’inizio e lo rispetto ancora più di prima per questo“.
Scanagatta: Lo seguirai in tutti i tornei prima del Roland Garros?
Ivanisevic: “Dobbiamo ancora parlare di quale sarà il programma ma il piano è di giocare tutti i tornei in cui può partecipare, in base a come le cose si svilupperano giorno dopo giorno“.
Scanagatta: E sul tuo sponsor, Sergio Tacchini?
Ivanisevic: “Ho iniziato a giocare con questo sponsor dopo aver raggiunto le semifinali a Montecarlo nel 1995, ho vinto Wimbledon con Sergio Tacchini. Le persone ormai mi riconoscono per questo connubio. Montecarlo? Probabilmente ha la miglior vista di tutti i tornei di tennis del mondo“.