dalla nostra inviata a Montecarlo
[12] D. Schwartzman b. L. Musetti 2-6 6-4 6-3
Giornata amara per Lorenzo Musetti che, dopo aver dato vita a un vero e proprio show nel primo set e fino al 3-1 del secondo, non riesce a sfruttare il vantaggio, cedendo progressivamente alla reazione di Diego Schwartzman. L’argentino comincia a ingranare la marcia, ritrova via via le misure e costruisce con pazienza la rimonta. Soprattutto, dopo 1 ora e 23 minuti, ritrova il servizio (non aveva mai tenuto la battuta fino a quel momento), vince quasi a sorpresa il secondo set e si impone al terzo con lo score di 2-6 6-4 6-3 in 2 ore e 32 minuti. Se Diego alla distanza diventa sempre più solido, Musetti forse perde un po’ la freschezza fisica. L’argentino ora incrocerà la racchetta con quella del campione uscente Stefanos Tsitsipas, che ha sconfitto Laslo Djere.
IL MATCH – Un avvio di match impeccabile per l’azzurro che sciorina vere e proprie perle, tra vincenti lungolinea di rovescio, smorzate e volée perfette. Lorenzo comincia subito in attacco, prendendo la rete oppure imponendo a Schwartzman scambi molto sostenuti, tant’è che si aggiudica il game di apertura a zero. Poi si confeziona ad hoc il break e, alla seconda opportunità, allunga sul 2-0. Il Court des Princes è gremito di italiani, tutti pazzi di gioia per le prodezze del giovane carrarino.
Urla irrefrenabili di euforia ad ogni punto di “Muso” – come lo chiamano in molti – , oppure commenti inconsolabili quando Lorenzo commette un errore. Uno spettatore, improvvisatosi “coach”, non smette di dare “consigli” tecnico-tattici a Musetti in un monologo senza fine. Comunque, Lorenzo continua la sua corsa e, anche se subisce il controbreak, è bravissimo ad allungare ancora sul 3-1, sul 4-1 e sul 5-2 con la bellezza di tre set point a disposizione. Il secondo è quello del 6-2, conquistato in 45 minuti. Impeccabile il tennis e l’atteggiamento di Musetti che fa le scelte giuste, si muove benissimo e non perde mai la concentrazione. Diego, invece, non ha mai tenuto il servizio e da, fondo campo, nonostante tenti di far spostare l’avversario, non riesce praticamente mai a metterlo in difficoltà.
Nel secondo parziale continua lo show di Lorenzo a cui riesce davvero tutto. Diego appare del tutto stordito da un avversario che è ovunque, ribatte tutto alla perfezione e prende quasi sempre il controllo degli scambi. C’è una palla per il 3-0, che però sfuma. Diego cerca di reagire e, alla terza opportunità, strappa la battuta a Lorenzo che si lascia andare a qualche errore.
Lorenzo non si lascia prendere dalla tensione, rimane serafico e reagisce con il secondo break, 3-1. Lo show continua con passanti deliziosi e micidiali che tramortiscono Schwartzman e trascinano il pubblico del Court des Princes, in totale delirio per il suo idolo: i “Lorenzo, Lorenzo” si sentono fino sul Court Ranieri III. Però, ancora una volta, “El Peque” reagisce e sorprende ancora Lorenzo alla battuta, con il controbreak del 2-3. Non solo. Dopo 1 ora e 23 minuti, ecco che Diego tiene la battuta per la prima volta nel match, 3-3. E attenzione perché ora Schwartzman sembra trovare progressivamente i meccanismi giusti e fiducia, e ha tre opportunità per passare per la prima volta in testa. Gliene basta una e sorpassa Lorenzo: 4-3 e servizio, il match è capovolto.
Il pubblico incita senza sosta l’azzurro che ora, però, comincia a commettere alcune imprecisioni di troppo e Diego avanza sul 5-3. La reazione di Musetti non si fa attendere; il carrarino rimane concentrato e intasca il proprio turno di servizio, 4-5. E c’è ancora il lungolinea di rovescio, con il quale Lorenzo si procura un break point. C’è la parità, poi il setpoint argentino… Servono quattro smash a Diego per chiudere il punto ma, alla fine, il secondo set è suo per 6-4.
Nel momento in cui sembrava sull’orlo del baratro, il tennista di Buenos Aires trova il bandolo della matassa, approfitta di alcune défaillance e distrazioni da parte di Lorenzo e rimane attaccato al match. Del resto, era prevedibile che con “El Peque” sarebbe stata una battaglia, soprattutto sulla terra.
La lotta continua nel terzo. Diego fa spostare l’avversario da un angolo all’altro del campo ma Lorenzo tiene bene gli scambi. Il game d’apertura è suo. Schwartzman però non è il giocatore del primo set. Rinfrancato dalla rimonta, è meno falloso, i suoi colpi sono più profondi, è più regolare al servizio e prende il tempo all’avversario, infliggendogli il break sull’1-1. Varia ancora, muove a tergicristalli Lorenzo, avanza dentro il campo e, appena possibile, chiude il punto a rete, 3-1.
Nonostante il nervosismo, Lorenzo tiene il servizio con lucidità, 2-3. Peccato perché sul 0-30 e servizio Diego, l’azzurro non sfrutta un’occasione preziosa per tentare di pareggiare i conti. Invece il game è dell’argentino che allunga ancora sul 4-2. La progressione di Schwartzman è evidente soprattutto al servizio, considerando che nel primo set ha vinto solo il 35% dei punti alla battuta, nel secondo il 52% e, nel terzo, sul 3-2, il 71%.
Sul 5-2 Schwartzman, Lorenzo sfrutta molte bene l’opportunità del 3-5. Ma nel proprio turno di servizio commette tre gratuiti sanguinosi. Ci sono tre match point per l’argentino. Il primo viene salvato da “Muso” con una prodezza al serve & volley. Il secondo viene trasformato con un doppio fallo dell’azzurro. “El Peque” alza le braccia al cielo; ai quarti ci sarà Stefanos Tsitsipas, tra i due non ci sono precedenti.
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