[3] S.Tsitsipas b. L.Djere 7-5 7-6(1)
Non è stata certo la migliore delle partite di Stefanos Tsitsipas, campione in carica e n.5 al mondo, quella andata in scena in questo giovedì sul Court Rainier III, campo centrale del Rolex Monte-Carlo Masters, contro il serbo Laslo Djere, n.62 al mondo. Ma, nello sport, l’obiettivo primario è vincere, e il greco dopo due set lottati, ma non eccelsi tecnicamente, ha avuto la meglio in due set, con un risultato fondamentalmente giusto, anche se con qualche recriminazione per Laslo Djere, che tuttavia dopo il match ha confermato di non essere in perfette condizioni fisiche. Il serbo si esprime bene sulla terra rossa, specie sul rovescio dove ha una gran varietà di soluzioni (non a caso il titolo più importante della carriera lo vinse proprio sulla mattonella battuta a Rio 2019), ma non ha mai dato sensazione di poter portare a casa il match o di poter arrivare al terzo set(che comunque nel caso sarebbe stato giusto). Un’ovvia inferiorità nei momenti clou del match ha indirizzato il risultato verso le fauci del campione greco, che pur giocando non benissimo e soffrendo in maniera non indifferente dal lato sinistro ha saputo estrarre il massimo dal minimo. La nota per la cronaca è che entrambi comunque hanno giocato tatticamente in modo impeccabile, come ora andremo a vedere (unica colpa del greco troppe poche variazioni, che potevano essere una chiave importante).
Il match – Inizia bene il greco, con una serie di 6 punti di fila tra primo e secondo game, apparendo in controllo e con le idee chiare, ma il serbo risale e tiene il servizio ai vantaggi, procurandosi poi la prima palla break del match: un gran passante di rovescio su un attacco un po’ corto. Ma il campione in carica se la cava con una prima vincente e porta a casa il game, e se trova costanza con il dritto può scavare il solco. Game tenuto magistralmente dal serbo il quarto, che ancora trova un passante di rovescio, colpo che ha con tantissima naturalezza e gioca quasi a occhi chiusi, mentre proseguono il problemi al servizio con un altro game ai vantaggi per Tsitsipas, che se incide sui primi due o tre colpi porta a casa il punto, ma più lo scambio si allunga più Djere trova confidenza e quasi appare in vantaggio. Il serbo in questo inizio è quasi infallibile sulla prima, ma deve metterne qualcuna in più, per quanto tra i due appaia quello meno in affanno. Trova game tranquillo nell’ottavo, con il greco che sul rovescio soffre e sbaglia tanto, anche a causa della solidità di Djere, che non sta concedendo veramente nulla e comportandosi bene anche con il dritto, sempre forte e profondo.
Rischi sul 4-4 per il n.5 del mondo, che si trova sotto 0-30, grazie a un passante(l’ennesimo, gli attacchi vanno male al greco oggi) e un rovescio vincente, ma riesce a risalire, e pur costretto ai vantaggi non deve fronteggiare palle break e se la cava. Arrivano poi le prime pressioni per il serbo, finora impeccabile, e il primo passaggio a vuoto, con tre doppi falli che regalano il set point al greco: ma, neanche a dirlo, Tsitsipas affonda in rete la risposta e sbaglia anche la successiva, continuando questa compilation di errori, che fanno salvare il n.62 al mondo. Segue un gioco tranquillo per Tsistsipas, dove arrivano più errori e sempre meno gioco in realtà. Il greco si assicura il tie break dopo un primo set abbastanza opaco. In maniera forse anche insperata, risalendo da 30-0, e aiutato da 4 errori di Djere, che perde lucidità e sensazioni su un gioco difensivo e con traiettorie alte del greco, Tsitsipas, che ha sofferto alla fine porta a casa il parziale con un giusto 7-5. Il serbo impeccabile nel gioco, soprattutto sul rovescio dove è davvero un bel vedere, paga un po’ di pressione nei momenti più caldi.
Il secondo parziale inizia con due game interlocutori, ma nel terzo c’è la prima occasione del set, e a sorpresa è per Djere, che la conquista con pazienza e anche grazie a uno Tsitsipas che continua ad essere disastroso sul rovescio, come se vincere il primo non gli avesse iniettato neanche un po’ di fiducia: ma ancora una prima vincente salva il greco, che sta giocando un tennis di bassa qualità, così come il suo avversario, salvo rari sprazzi. Solo la lotta permane, con Djere che continua a cercare sempre scambi lunghi e rovescio dell’avversario quando può. Il sesto game è tenuto ai vantaggi dal serbo, che fa e disfa tutto da solo, tra ace, doppi falli ed errori, che comunque il greco non riesce a trasmutare in occasioni continuando questa lenta “processione” verso uno sperato break futuro o un tie break. Anche la tds n.3 esce poi egregiamente dal suo turno di battuta, senza neanche far avvicinare Laslo, che si dimostra ancora splendente sui passanti di rovescio. Da sottolineare una delle prime discese a rete di Tsitsipas, che ha variato troppo poco spesso nell’arco del match. Ha qualche difficoltà al servizio nell’ottavo game Djere, tenuto ai vantaggi, che ha trovato pochi punti con la seconda e tanti errori (specie dal suo lato debole, il dritto, che comunque ha trovato con buona regolarità e profondità quest’oggi) nel secondo parziale, ma ancora una volta non vengono sfruttati dal greco, che in risposta sta giocando una partita davvero non da lui. Si issa comunque 5-4 tenendo un ottimo turno di servizio, ripetendo l’1-2 servizio e dritto, che sembra l’unica delle sue armi a funzionare oggi.
Decimo game di gran qualità del serbo, che addirittura viene a rete chiudendo una gran volée e segue un dritto vincente a spazzolare la riga, provando ad alzare il livello. Lo alza però anche Tsitsipas, almeno al servizio, servendo tre ace e giocando un intelligente slice sull’ultimo punto che annoia Djere, facendo chiedere perché nell’arco del match non abbia mai adottato questa soluzione. Si ripete la situazione del primo parziale, con la pressione tutta sulle spalle del serbo, che stavolta forza il tie break, di voglia e di spinta, ma senza sapere che sarà uno spartito a senso unico del tenore greco: il secondo e il terzo punto fanno la differenza, con una costruzione certosina e ai limiti della perfezione chiusa di dritto da Tsitsipas, e una difesa fortunosa che fa rimanere in campo un rovescio steccato(che sa tanto di occhiolino dagli dei del tennis) e regala due mini break al campione in carica. Da allora si tratta solo di veleggiare fino al 7-1 di questo tie break, che manda dunque Tsistipas ai quarti di finale. Non certo comunque una prestazione brillante del greco, che mai ha scavato un solco con un avversario che ha solo solidità ma che a una minima variazione sarebbe potuto crollare, e paga la pressione nei momenti caldi, dove chiaramente il greco non ha tremato. Meriti comunque a Laslo Djere, che ha disputato un ottimo torneo e ha fatto partita pari per quasi due ore contro il numero 5 al mondo, ma rimangono i suoi limiti nell’andare avanti e nelle giocate di fino, perché da fondo è un validissimo giocatore sul rosso. Una vittoria in ogni caso da tenere stretta per Tsitsipas, che continua la sua difesa del titolo, e dato il dislivello creatosi dopo i vari upset della parte alta (ultimo dei quali Casper Ruud eliminato dal talento cristallino di Grigor Dimitrov, che alla ricerca di qualcuno e di qualcosa oggi è sembrato trovare sé stesso) sa che la vittoria passa tra domani e dopodomani, con i quarti contro Diego Schwartzman, giustiziere del nostro Lorenzo Musetti, e la semifinale della sua parte bassa, dove il livello è certamente più impegnativo, e dunque non basterà il minimo mostrato oggi. Specie domani contro l’argentino, un giocatore che lotta con le unghie e con i denti su ogni palla, abituato a non mollare mai e che sulla terra ha sempre colto grandi risultati. I precedenti sono 2-1 a favore dell’argentino, che ha però perso in due set netti l’unico sulla terra, a Barcellona 2018. Ma se il greco non alza il livello, non sarebbe eresia dare qualche gallone in più al Peque per la partita di domani.