dalla nostra inviata a Montecarlo
Grigor Dimitrov batte in tre set Hubert Hurkacz e accede alla seconda semifinale sul rosso del Principato; la prima è stata quella del 2018; mentre l’ultima in questa categoria di tornei risale al 2021, a Indian Wells. Un risultato forse un po’ inaspettato per il campione delle ATP Finals 2017 ed ex n. 3 del mondo. E, del resto, lo stesso Grigor ammette che non aveva particolari aspettative su questo torneo.
D: Cosa significa per te essere di nuovo in semifinale, quattro anni dopo, sulla terra. Di nuovo un buon torneo?
Dimitrov: “Sì, è fantastico. Non mi aspettavo niente da questa settimana. Tutto quello che volevo fare era allenarmi molto e fare progressi. Avevo anche il mio preparatore atletico con me. Ho lavorato tanto quotidianamente, per affrontare un match alla volta. I primi incontri sulla terra sono sempre importantissimi per me. Ero concentrato solo su questo. Ma sapevo che se avessi aggiunto la giusta dose di lavoro e se avessi continuato a fare ciò che avevo programmato di fare, sarebbero successe buone cose. Ho fatto una piccola pausa a Miami e, sì, mi sono concentrato su alcuni aspetti del gioco. Ed eccomi qui“.
D: Prima di un torneo, sai se ci saranno buone sensazioni?
Dimitrov: “Sì, sai, può succedere. Onestamente è possibile. Penso che nella mia particolare situazione, non volevo mettermi nessuna pressione. Come dicevo, è solo la prima settimana, ma volevo lavorare tanto. Non volevo pensare troppo alla vittoria o alla sconfitta, perché non è sempre la cosa migliore. A volte ti alleni tanto, vai ad un torneo e perdi troppo presto o facilmente e non sei felice di te stesso”.
D: Quello che hai detto sulla pressione e la concentrazione è davvero interessante, perché l’impressione è che non solo non ti sia messo pressione, ma che ti fossi davvero concentrato nel tie-break. È una buona lettura?
Dimitrov: “Una delle cose più interessanti è come abbiamo dominato entrambi in momenti diversi del match. Nel terzo set lui ha fatto qualche errore non forzato. Dopo quel game a 5-5 mi sentivo calmo; ma anche dopo quei due matchpoint mancati, sentivo di dover giocare dei colpi un po’ diversi. Poi arriva il tiebreak e devi dare il massimo. Mi sembrava di vedere alcune crepe nel modo in cui stava attaccando, specialmente nel tiebreak, quindi penso di aver sfruttato un bel po’ di vantaggio. Ciò ha aiutato, sicuramente ha aiutato. Ma posso dire che forse ero un po’ più concentrato in quei punti”.