dal nostro inviato a Montecarlo
[3] S. Tsitsipas b. A. Davidovich Fokina 6-3 7-6(3)
Stefanos Tsitsipas è il campione del Masters 1000 di Montecarlo per il secondo anno consecutivo. E’ del greco la finale contro Alejandro Davidovich Fokina in due set al termine di una partita della durata di un’ora e 37 minuti che globalmente ha visto Tsitsipas meritato vincitore (soli 18 errori gratuiti del greco contro i 29 dello spagnolo), ma è comunque da applausi l’orgoglio di Davidovich Fokina, che soprattutto nel secondo set ha combattuto con le unghie e con i denti rimediando una sconfitta onorevole in coda alla miglior settimana della sua carriera. Ma ad inginocchiarsi commosso sulla terra del Principato è Tsitsipas, che si conferma campione e si candida ad un’altra stagione sul rosso da assoluto protagonista. E’ il primo a vincere due edizioni consecutive di Monte Carlo da Rafael Nadal (2017-2018) e il primo a vincere due edizioni dello stesso Masters 1000 dal bis sempre di Nadal in Canada (2018-2019).
IL MATCH – Il centrale di Montecarlo, come sempre il giorno della finale, indossa il vestito delle grandi occasioni. Spalti gremiti, sole splendente, bella atmosfera per l’ingresso in campo dei giocatori, con il principe Alberto sistemato come da tradizione al suo posto. Davidovich, nuovo a momenti come questo, ha la bravura di non farsi tradire dal timore reverenziale: è lui il primo a tentare l’allungo, strappando il servizio di Tsitsipas al terzo gioco. È lucido, Alejandro, quando vede Stefanos lontano dal campo e piazza la palla corta vincente per il 2-1 e servizio. Ma arriva subito la reazione del greco nel game successivo: va 0-40 sul servizio di Fokina e, nonostante questi prenda il centro del campo e conduca le danze, è bravissimo ad infilare uno splendido passante lungolinea col dritto per pareggiare subito i conti (2-2). Break e controbreak, poi si tengono i servizi fino all’ottavo gioco, quando lo spagnolo di Malaga sul servizio concede un dritto lungo e poi va fuori giri col suo rovescio bimane: 5-3 e servizio Tsitsipas, che può servire per il primo set. Stefanos accetta lo scambio dal fondo e alla lunga è spesso lui ad avere ragione, risultando il giocatore più solido (5/9 per Fokina e 8/7 per Tsitsipas il borsino vincenti/errori gratuiti). E con un ace blinda il primo set, che si chiude 6-3 con un parziale di 12 punti a 2 per il greco.
Davidovich Fokina accusa eccome il colpo perché il secondo set inizia come era finito il primo, con un solo giocatore in campo, quello proveniente da Atene. Nel primo gioco, sul suo servizio, Fokina incrocia troppo un dritto e poi sbaglia ancora dal lato destro: è break Tsitsipas (1-0) e il greco lo conferma facilmente salendo 2-0 grazie ai numerosi errori dello spagnolo. Alejandro è chiamato a reagire perché la finale altrimenti è destinata a finire in fretta: lo aiuta il pubblico, che – evidentemente desideroso di non vedere i soldi del biglietto andarsene per una finale senza storia – inizia ad incitarlo a gran voce. “Foki, Foki”, grida il Ranieri III, e Alejandro assorbe bene questa energia. Tiene il servizio avanzando bene in controtempo per chiudere una volée di rovescio (2-1) e poi nel gioco successivo prende coraggio, gioca in modo aggressivo e arriva sul 15-40. Qui Tsitsipas sente troppo il momento perché fa un passo indietro e pensa solo a buttare di là la pallina; Davidovich ne approfitta, alla prima occasione si gira sul dritto e fa partire un colpo a sventaglio sul quale Tsitsipas non regge col rovescio. Controbreak: 2-2. A quel punto la partita torna in equilibrio e si seguono i servizi senza grandi scossoni fino al 4-4. Il nono gioco, che vede Davidovich al servizio, è delicato e che possa succedere qualcosa lo si capisce fin dal primo punto, quando Fokina non chiude due smash e sbaglia il terzo. Tsitsipas arriva a 15-40, è bravo in un primo momento a salvarsi lo spagnolo con la combinazione servizio-dritto e poi ad arrivare a due palle del 5-4, ma Tsitsipas è ben focalizzato e piazza il passante dopo una palla corta difensiva. Si arriva alla terza palla break e il greco tira fuori la zampata col dritto: 5-4. Stefanos può servire per il titolo: va subito 30-0, poi Fokina piazza un passante di rovescio e chiama il tifo del pubblico. Sa usare quest’arma, lo spagnolo, perché sul punto successivo il greco affossa il rovescio e concede due palle break (15-40). Stefanos gioca bene sulla prima, ma sulla seconda è bravo Fokina a difendersi sull’accelerazione di rovescio lungolinea del greco per poi sfondare col dritto e chiudere lo smash. Tutto da rifare, è 5-5. Sul suo turno di servizio Fokina prende un warning per coaching e poi permette a Tsitsipas di arrivare a parità, ma – anche grazie a una chirurgica palla corta di dritto – tiene la battuta senza palle break (6-5). Fa lo stesso Tsitsipas, pur con qualche patimento (6-6). Si arriva così al tie-break: Tsitsipas va subito in testa sul 3-1 ed è bravo a non permettere allo spagnolo di avvicinarsi. Da applausi un passante strepitoso col rovescio, poi Fokina commette un paio di errori fatali e si arriva al match point: altro passante di rovescio di gran classe di Tsitsipas, la volèe in tuffo di Davidovich Fokina finisce fuori. E anche l’edizione 2022 del torneo di Montecarlo è storia: finisce con entrambi i giocatori a ringraziare il proprio angolo. Hanno tutti e due qualcosa da festeggiare.