dal nostro inviato a Barcellona
Giornata interlocutoria questo mercoledì al torneo di Barcellona, con nuvoloni minacciosi che fanno capolino dalla mattina; la bella giornata del lunedì di Pasquetta è un ricordo, ma nonostante il tempo poco clemente il pubblico continua ad affluire anche nella giornata odierna; in particolare sui campi secondari il colpo d’occhio non è niente male, dove la vicinanza delle tribune al campo rende lo spettacolo molto godibile. Da quanto risulta dalle previsioni meteo le probabilità di veder giocare sia Tsitsipas che Alcaraz concludere i propri match sono probabilmente le stesse di vedere Rafa perdere al primo turno del Roland Garros, ma speriamo di essere smentiti.
Ne approfittiamo allora per riportare alcune pillole dei commenti rilasciati alla stampa spagnola da Juan Carlos Ferrero, l’allenatore di Alcaraz e campione qua a Barcellona nel 2001:
- “Carlos ha un gioco che si adatta maggiormente ai campi veloci (“la pista ràpida es màs su elemento natural”), ma con il giusto allenamento non avrà problemi anche sulla terra”.
- “La sconfitta di Montecarlo non è certamente un dramma, perché i cambi di superficie sono sempre complicati. Ha avuto poco tempo dopo Miami, prima di Montecarlo si è allenato sulla terra solo un paio di giorni“.
- “Da un punto di vista mediatico si comincia a vedere che Carlos sta diventando un fenomeno: noi stiamo cercando di tenere sotto controllo questo aspetto, come team, ma Carlos deve abituarsi a gestire questo suo nuovo status. Le cose stanno andando veloci ed è necessario mantenere i piedi per terra”.
- “Il prossimo avversario? Il coreano Kwon, prossimo avversario di Carlos, ha vinto un torneo di classe 250, gioca bene, soprattutto di rovescio, anche se forse la sua superfice preferita è il veloce; per il torneo non abbiamo aspettative, se vince un set siamo contenti (sorridendo ironicamente)”.
L’altro big Stefanos Tsitsipas, che arriva a Barcellona dopo la vittoria di Montecarlo, ha scambiato anch’egli due chiacchiere con la stampa spagnola, da uomo copertina del torneo con l’uscita di Nadal.
- “Mi sento bene in campo e sto giocando un buon tennis. Rafa quest’anno non c’è e sento la pressione di essere uno dei favoriti del torneo. Quest’anno sarà dura perché ci sono tanti giocatori che possono fare bene e li vedo come rivali diretti”.
- “Se nel corso dell’anno riuscirò a conquistare buoni risultati sulle superfici veloci con la stessa consistenza con cui ho ottenuto risultati sulla terra battuta, credo di avere ottime possibilità di finire fra i primi due del ranking”. In effetti, il record di Tsitsipas sulla terra è simile a quello di David Ferrer, noto per essere uno specialista della superficie.
- “Alcaraz? Uno dei rivali più complicati che ho affrontato finora. Ha un tennis completo e può giocare bene su tutte le superfici. Non ho ancora vinto contro di lui e realmente è qualcosa che desidero conseguire. Carlos è un bravo ragazzo, ma questa è una cosa che in campo non conta; quello che conta è spero che si sviluppi una bella rivalità tennistica nei prossimi anni”.
- “Barcellona è il torneo che mi ha visto esplodere e che mi ha un po’ adottato, la mia relazione con il pubblico è molto buona nonostante abbia giocato due finali contro Rafa e ho sentito sempre molto affetto”.
Intanto, nella mattinata – prima dell’interruzione per pioggia – Pablo Carreño Busta ha vinto il suo match di secondo turno, superando il compatriota Carlos Taberner. Sarà lui il prossimo avversario di Lorenzo Sonego, vincitore su Elias Ymer: il match andrà in scena domani, giovedì 21 aprile.
[8] P. Carreño Busta b Zapata Miralles 6-3 6-3
Vittoria tutto sommato facile per un Carreño che porta a termine una giornata di ordinario lavoro in ufficio e in poco meno di un’ora e mezzo si sbarazza di Zapata Miralles, giustiziere di un Robredo arrivato ai titoli di coda della sua carriera professionistica. Il qualificato spagnolo prova a opporre resistenza ma, appena Pablo schiaccia il piede sull’acceleratore, la differenza si vede. Nel primo set l’asturiano parte piano, forse risentendo del freddo, e lascia scappare il suo avversario sul 3-1, salvo poi svegliarsi e piazzare un parziale micidiale di 5 giochi a 0. Nel secondo parziale Pablo probabilmente sconta il classico rilassamento di inizio set e lascia scappare nuovamente il suo avversario, ma come nel primo set riprende prontamente in mano il controllo della situazione, facendo valere la maggior caratura nell’allungo finale.
Riportiamo anche alcuni estratti della conferenza stampa dell’asturiano, che sarà il prossimo avversario di Sonego:
D: Ci puoi raccontare com’andata oggi e come ti senti?
R: Oggi le condizioni erano complicate, c’era vento e freddo, per me era la prima partita del torneo ed è sempre necessario abituarsi in fretta alle condizioni di gioco. Sono doppiamente contento per essere riuscito a vincere e a terminare la partita prima dell’inizio della pioggia. Fisicamente mi sento bene, avevo qualche problema al collo ma sembra superato, domenica mi sono allenato al 100% e oggi stavo bene in campo. Magari non recupero più gli sforzi come a vent’anni e infatti penso che prima del Roland Garros cercherò di avere un momento di riposo per non arrivare esausto al Roland Garros. Fortunatamente qua sono a casa e ho il lusso di non dover stare in albergo ma tornare dopo la partita con la mia famiglia.
D: Quali sono le tue prospettive per il match di domani e per il resto del torneo?
R: Contro Sonego sarà una partita difficile, lui è migliorato molto negli ultimi anni, adesso sta a ridosso della top 20. I precedenti risalgono al 2019, entrambi su superfice rapida. Domani le condizioni saranno diverse e Sonego comunque ha dimostrato di saper gestire bene anche condizioni lente, l’anno scorso a Roma ha fatto semifinale durante una settimana di pioggia. Io spero di poter giocare sul campo centrale per poter approfittare del supporto del pubblico; ultimamente ho avuto partite molto lottate, ad esempio contro Sinner a Miami, ma sono comunque fiducioso. Per quanto riguarda il resto del torneo è vero che ci sono state delle assenze, in particolare quella di Rafa che ci solleva un po’ (ridendo, “que nos alivia”) e permette di aprire un po’ il tabellone. In ogni caso è difficile con specialisti come Tsitsipas e Ruud.
D: Ci puoi raccontare le tue impressioni su Alcaraz?
R: Beh ovviamente è impressionante che a 18 anni abbia già vinto un Master 1000, sono in pochi a quell’età ad essere riusciti in un’impresa del genere. Siccome ci alleniamo entrambi nella stessa accademia (Academia Equelite a Villena) durante la pandemia abbiamo avuto di allenarci spesso e sono sempre stati allenamenti di alto livello; probabilmente è stato utile anche per lui al fine di velocizzare il processo di crescita. Poi parlando di Carlos mi rimane impresso un aneddoto che risale a qualche anno fa, nel 2017, quando stavo a Londra alle ATP Finals. Nello stesso periodo Carlos aveva 14 anni e stava giocando un torneo proprio a Londra con i suoi pari età e nel mio team mi avevano proposto di fare due palleggi con il ragazzo. Devo dire che ero rimasto un po’ perplesso ma alla fine ho accettato; e sapete cosa? Abbiamo palleggiato sul campo centrale della O2 Arena, e lui ha sbagliato meno di me. E dopo qualche ora ho lottato con Thiem al Masters…chissà se a quell’età su un campo del genere a 14 sarei riuscito a tenere in mano la racchetta (ridendo). Per Carlos evidentemente era tutto normale.