Terra | Cemento all’aperto | Duro indoor | Erba | |
Titoli | 8 | 1 | 0 | 0 |
Finali | 14 | 3 | 3 | 0 |
Semifinali | 29 | 9 | 5 | 0 |
Quarti di finale | 47 | 21 | 8 | 2 |
Tornando a Fabio, in quindici anni di carriera ad alti livelli ha affrontato diverse generazioni di campioni arrivati nella top 5 del ranking ATP e – se è vero che non è mai riuscito a sconfiggere Federer (in quattro incontri), Djokovic (in otto tentativi) e lo stesso ex numero 3 ATP Ferrer (che pure ha affrontato undici volte) – lo è anche che si è tolto le sue grandi soddisfazioni. Su tutte, ha avuto la meglio contro Nadal quattro volte (in diciassette incontri, tra cui in uno Slam, gli Us Open 2015, e nella semifinale di Monte Carlo di tre anni fa), contro Murray in quattro occasioni su otto e può dire di avere colto almeno una volta lo scalpo tennistico di giocatori come Nalbandian, Del Potro, Moya, Hewitt, Wawrinka, Davydenko e Berdych. Pur non avendo per diverse ragioni mai trovato la maniera di supportare al meglio il grandissimo talento tennistico – che gli consente nelle giornate di grazia di avere un tennis estremamente piacevole agli occhi – Fognini si è tolto la soddisfazione di vincere 395 partite nel circuito maggiore (nessun italiano ha fatto meglio in tal senso nell’Era Open). Un numero molto elevato che purtroppo non nasconde come Fabio non abbia fatto bene – almeno sinora – come avrebbe potuto nei Majors (dove vanta appena un quarto di finale raggiunto al Roland Garros nel 2011 e altre sette partecipazioni agli ottavi). La sua bacheca è comunque ricca: tralasciando i grandi risultati raggiunti nel doppio (specialità nella quale è stato nove del mondo e dove ha vinto sei tornei, tra i quali gli Australian Open nel 2015) vi trovano spazio – oltre che dieci finali – ben nove titoli colti in singolare (solo Panatta ha fatto anche quantitativamente meglio, con 10 titoli). Quelli di Fabio sono arrivati tutti sul rosso ad eccezione del torneo vinto a Los Cabos nel 2018, superando in finale Del Potro.
Terra | Cemento all’aperto | Duro indoor | Erba | |
Vs Top 5 ATP | 5-19 | 2-21 | 0-1 | 0-3 |
Vs 6-10 ATP | 4-9 | 3-17 | 0-4 | 1-1 |
Vs 11-20 ATP | 15-19 | 7-21 | 1-8 | 0-1 |
Vs 21-50 ATP | 52-47 | 42-72 | 9-23 | 7-8 |
Inevitabilmente spicca tra tutti la coppa conquistata a Monte Carlo tre anni fa: una cavalcata trionfale iniziata rischiando seriamente di essere eliminato al primo turno da Rublev e terminata con un netto successo in finale contro Lajovic, passando per le vittorie su Coric e, soprattutto, per quelle contro Zverev e Nadal, allora rispettivamente secondo e terzo giocatore al mondo. Un trionfo che lo ha fatto passare alla storia del tennis italiano: è divenuto il primo (e al momento unico) azzurro a vincere un torneo Masters 1000 e il primo a imporsi nel torneo monegasco dai tempi del tris di Nicola Pietrangeli (il glorioso tennista romano si impose nel 1961, 1963 e 1968). I 1000 punti raccolti nel principato monegasco, tre mesi dopo sono fondamentali per permettergli, 41 anni dopo Barazzutti, di divenire il primo azzurro ad entrare nella top ten del ranking ATP. Dopo quello straordinario picco il ligure – complici forse un inconscio appagamento avuto dopo il sogno realizzato, l’avanzare dell’età e l’operazione ad entrambe le caviglie sostenuta nella primavera 2020 – ha avuto grosse difficoltà ad esprimere il suo migliore tennis. Da quando nell’agosto di tre anni fa è uscito dalla top 10 del ranking ATP Fognini ha vinto 45 partite e ne ha perse ben 48, e ben 22 di queste sono state contro giocatori oltre la cinquantesima posizione della classifica di singolare. Non è tuttavia in alcun modo giunto il tempo di recitare il De profundis per la carriera di Fabio o di tirare bilanci: come detto, intendevamo solo celebrare i suoi risultati già ottenuti e non ci sorprenderemmo affatto di dover aggiornare molto presto l’elenco dei suoi momenti positivi con qualche altra bella vittoria.