A pochi giorni dall’inizio del Masters 1000 di Roma, in programma dal 9 al 15 maggio, emerge un caso. E’ infatti emersa nelle ultime ore una sensibile riduzione del montepremi totale per il torneo ATP. L’anomalia è provata dal confronto tra le cifre del Total Financial Commitment riportato sul sito dell’ATP ad inizio aprile (il montepremi oltrepassava i 6 milioni, come da immagine sottostante) e quello che appare oggi a questo link, che attesta come il montepremi si aggiri a circa 3 milioni.

Una cifra paragonabile a quella di un ATP 500 come quello che si sta giocando a Barcellona in questi giorni (montepremi di 2.802.580 euro come riportato dal sito dell’ATP).

Il taglio è sensibile indipendentemente dal turno raggiunto: il premio per il 1°turno passa da 21.120 euro a 15.050, quello per il 2° turno da 36.400 euro a 24.025 euro, quello per il 3° turno da 61.250 a 38.015.
Per i turni più avanzati la differenza diventa davvero sensibile: in semifinale si guadagnerà appena di più del premio che prima era previsto per i quarti (circa 102.000 euro), il finalista intascherà 179.520, appena 3.000 euro in più di quanto spettava prima al semifinalista, e il primo premio è calato di più di un quarto di milione di euro (da 568.000 a 316.000 euro circa).
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Si attendono dunque eventuali spiegazioni da parte della FIT tali da giustificare questo taglio di rotta: Roma resta un torneo obbligatorio per i giocatori che hanno una classifica tale da entrare direttamente in tabellone ai fini del ranking, ma non è difficile prevedere che questa situazione possa portare a polemiche.
A rendere ancora più nebulosa la situazione poi ci sono anche le cifre pubblicate dall’organizzazione degli Internazionali sul sito ufficiale:

Le cifre riportate qui sopra rappresentano comunque il “solo” montepremi, non il “total financial commitment” (l’impegno finanziario totale) come riportato dal sito ATP. La differenza è rappresentata dalla “percentuale” che spetta all’ATP per consentire agli Internazionali di far parte del circuito, del “Marketing fee” per l’attività promozionale svolta dall’ATP (principalmente nella ricerca di sponsor globali e vendita dei diritti TV) e del contributo del torneo al Bonus Pool che viene distribuito a fine anno dai Top players.
Viene mantenuta la differenza tra il montepremi del torneo maschile e quello del torneo femminile, caso ormai quasi isolato tra i tornei combined di massimo livello del circuito pro.