Dopo la vittoria di Carlos Alcaraz a Barcellona (terzo trofeo stagionale dopo Rio de Janeiro e Miami) e il suo trionfale ingresso in top 10, l’ascesa del 18enne spagnolo sembra inarrestabile. E lascia sgomenti gli stessi top player che stanno cominciando a sperimentare la sua medicina, per informazioni chiedere a Stefanos Tsitsipas che contro di lui è 0-3 (US Open, Miami e Barcellona) o al nostro Berrettini che è sotto 1-2 (sconfitte a Vienna e Rio, vittoria drammatica a Melbourne). E oltretutto la strada di Alcaraz sembra in discesa, tanto che si fa fatica ad immaginare chi possa fermarlo sul Philippe Chatrier. Avremo infatti Nadal che rientrerà dall’ennesimo infortunio, Djokovic che stenta a ritrovare il ritmo partita e i russi alle prese coi problemi che ben conosciamo. Poi Zverev che soffre della sindrome da Slam e il greco che abbiamo visto come si trovi poco a proprio agio quando incrocia la racchetta col ragazzino. Questo 18enne per cui cemento o terra battuta non sembra fare alcuna differenza un po’ spaventa. A noi personalmente la cosa non preoccupa più di tanto perché per quanto riguarda il best ranking siamo sicuri che oltre il n.1 non possa arrivare, dopo di che non sarà più compito nostro occuparcene. Intanto il ragazzo, del tutto indifferente ai nostri ragionamenti, si migliora per l’ennesima volta e fa il suo ingresso in top 10, precisamente al numero 9. Rublev e Ruud sono avvisati e comunque già inquadrati nel mirino.
Qui il consueto pezzo sulla Classifica ATP
In top 100, a parte il ciclone spagnolo, ci sono alcune limature come nel caso del tedesco Oscar Otte che, quatto quatto, guadagna altre nove posizioni e sale al n.61. Probabilmente non si sarebbe aspettato di raggiungere questi risultati a 28 anni compiuti. Lo insidia da vicino, e con dieci anni di meno sulla carta d’identità, il danese Holger Rune che col secondo turno di Belgrado sale di altri quattro posti al n.68. Marc-Andrea Huesler con la vittoria al Challenger di Aguascalientes si guadagna il n.124 ATP. Bravo anche l’argentino Juan Pablo Ficovich che con la finale messicana sale al 180. Zsombor Piros, pur avendo dovuto abbandonare la finale del Challenger di Spalato, guadagna posizioni fino al n.185 e ci colpisce questo 22enne ungherese per la sua progressione che non è fulminante ma costante e ragionata, e proprio per questo siamo convinti che arriverà presto in top 100.
Bravissimo il nostro Luca Nardi che sfonda il muro della top 200 e approda al n.197, anche se probabilmente avrebbe preferito festeggiare con qualcosa di più dei quarti di finale di Spalato. Dalibor Svrcina ottiene voti molto alti con la finale di Praga che lo proietta al n.212. Voti più bassi invece al cognome che è sicuramente in top 10 tra quelli più impronunciabili. Settimana con lode per il nostro Matteo Arnaldi che con la semifinale di Spalato sale al n.282. Il ragazzo ha talento e lo si nota ad ogni colpo. E adesso sembra anche in salute. Bravissimo Edoardo Lavagno che con la finale al M25 di Santa Margherita di Pula si migliora di altre 30 posizioni e sale al n.353 ATP. Un applauso anche a Mattia Bellucci cui non riesce la doppietta al Future di Monastir ma la finale gli consente comunque un ulteriore progresso al n.447. Appena un posto davanti all’altoatesino Alexander Weis che a 25 anni sta giocando il miglior tennis della propria carriera e con la semifinale a Santa Margherita di Pula migliora ancora il proprio best. Un grande Francesco Maestrelli vincendo in Sardegna si regala non solo il secondo trofeo in carriera ma anche un salto di oltre 100 posti, al n.509 ATP. I quarti di Monastir regalano un piccolo progresso anche a Giovanni Oradini che sale al n. 537. Simone Roncalli con la semifinale al Cairo si migliora al n.539. Sempre al Cairo, l’allievo di Fabio Chiappini, lo svizzero Remy Bertola raggiunge la finale e sale al n.528. Una notazione infine per il 18enne Gabriele Piraino che con la semifinale di Santa Margherita di Pula guadagna 150 posizioni e sale al n.793. Il ragazzo siciliano ha molto talento ed è sicuramente un prospetto da seguire con interesse.