Nessuna sorpresa in questo mercoledì al Millennium Estoril Open, torneo di categoria 250 sulla terra battuta che sempre vede la partecipazione di un buon plotone di giocatori. E l’evento forse più clou della giornata è dovuto proprio al forfeit all’ultimo di uno di questi: Diego Schwartzman, tds n.2 e n.15 del mondo, che nella tarda serata di ieri ha annunciato che non avrebbe preso parte al torneo al quale era regolarmente iscritto. Non ha fornito spiegazioni più esaustive, ma probabilmente pesano le fatiche di Barcellona la scorsa settimana, con la pioggia che ha concentrato troppo gli impegni, e l’argentino ha dovuto soffrire molto per arrivare in semifinale(nettamente persa da Carreno Busta) e ha dunque lasciato il posto in tabellone e l’interessante sfida contro Pablo Cuevas a Fernando Verdasco, lucky loser.
Ma torniamo al tennis giocato, con il programma che è stato aperto dal recente finalista di Montecarlo, Alejandro Davidovich Fokina, che ha battuto 6-3 7-6(5) in poco meno di due ore il connazionale Bernabe Zapata Miralles. Partita che, specie nel primo set, è andata ben oltre ciò che comunica il punteggio: il n.123 al mondo infatti ha recuperato per due volte di fila il break di svantaggio, prima di capitolare sotto la pesantezza da fondo e l’ottima forma attuale del suo avversario, forte del miglior risultato in carriera e del best ranking. Nel secondo set il giocatore sfavorito aveva in realtà iniziato benissimo, con break in apertura al n.28 al mondo, più volte recuperato e più volte ripreso in effetti. Però, alla fine, Zapata aveva ottenuto quello decisivo che lo ha portato a servire per il secondo set, dove ha tremato perdendo il servizio nel momento decisivo e capitolando poi nel tie break per 7 piunti a 5, dove l’avversario non si è fatto pregare. Dunque nel complesso ha vinto Davidovich, convincendo però a tratti, ma come si suol dire conta il risultato: e dunque secondo quarto di finale di fila e terzo stagionale per la tds n.4, che affronterà Frances Tiafoe, uscito vincitore dalla partita che i portoghesi più attendevano quest’oggi.
L’americano infatti, nel secondo incontro di giornata, ha avuto la meglio in due ore con il punteggio di 7-6(4) 4-6 6-0 di Nuno Borges, tennista di casa che aveva ricevuto una wild card per partecipare al torneo. Il portoghese, classe 1997 e n.131 al mondo, per due set ha saputo tenere egregiamente testa ad un giocatore certamente più quotato e mai difficile da battere, per quanto sulla terra possa andare più facilmente in difficoltà. Colpisce la forza al servizio di Borges, che nei primi due set non ha mai perso il servizio, annullando palle break solo nel quinto game del primo, e facendone poi fruttare una nello stesso punto del set, però nel secondo, un break che gli è valso poi il parziale(dopo che l’americano ha vinto il tie break del primo 7 punti a 4, di esperienza e qualità). Ma non è bastata la spinta della folla e l’inevitabile forza che solitamente riesce a dare il pubblico di casa a Nuno, che nel terzo set è stato letteralmente spazzato via dalla forza di Tiafoe, che ha fatto pesare le 102 posizioni di differenza nel ranking: 24 punti vinti su 32 e l’80% con la prima per l’americano, che ha inflitto un pesante 6-0 a Borges, che comunque esce a testa alta dopo un buon torneo qui ad Estoril. Nel quarto di finale tra tds n.4 e 5 invece, Tiafoe appare leggermente sfavorito su questa superficie, più sorridente a Davidovich Fokina, che deve però certamente alzare il livello mostrato oggi contro Zapata Miralles. Sarà il primo incontro tra i due.
La partita tra due giocatori abitutati a ben altra classifica, grandi esperti della terra, è a senso unico: Fernando Verdasco, ex top 10, senza strafare, ha liquidato agevolmente 6-2 6-3 Pablo Cuevas(il mago dei tweener, come quel giorno a Madrid nel 2017), approfittando della freschezza degli ultimi giorni(essendo lucky loser) e dei troppi errori dell’avversario. Nel primo set concede solo due game al suo avversario, punendolo quando riesce a giocare il dritto da fermo con i piedi dentro al campo, una sentenza. E dire che le prime palle break sono state di Cuevas nel primo game, ben annullate dallo spagnolo. Iniziano poi tantissimi errori per l’ex n.19 al mondo, che concede il break nel quarto game allo spagnolo, che non deve neanche impegnarsi più di tanto. Dal 3-1 l’uruguaiano trova sempre meno il campo, farraginoso e rovinoso, sbagliando anche di metri e regalando a Verdasco il parziale con un altro break concesso da disparati errori nell’ottavo gioco, che dà allo spagnolo ottime chance nel secondo set, non essendosi neanche stancato particolarmente. Nel quinto game del secondo parziale però, totalmente inaspettato, arriva il break per Pablito, che stavolta pazienta, non forza e l’attesa lo ripaga sotto forma di un minimo calo dello spagnolo e di un suo ritrovato rovescio, che gli porta il game a 15. Subito recupera però il break l’ex n. 7 al mondo, spingendo bene da fondo, caricando bene il dritto e muovendo l’uruguagio, che da parte sua sta sbagliando di meno, ma comunque il problema persiste. Partita girata definitivamente da Verdasco con il break nell’ottavo game, che gli ha permesso di chiudere poi agevolmente 6-3 anche il secondo parziale, dove ha avuto la bravura di non permettere a Cuevas di rientrare mentalmente, pur trovandosi sotto nel punteggio. Dunque sfrutta a pieno l’occasione avuta dal ritiro di Schwartzman che gli ha regalato la presenza in tabellone principale, e ora un quarto di finale ATP.
Il primo set inizia bene per lo spagnolo, con break già nel terzo gioco, che se riesce a tenere la partita sul piano dello scambio può disporre tranquillamente e come preferisce di Kwon, decisamente inferiore sulla terra. Ma subito contro break per il sudcoreano, che trova un paio di buone fiammate che scardinano la solidità da fondo dello spagnolo, che portato fuori dal suo spartito può soffrire. Nel sesto game pericolo creato dalle variazioni di Kwon, che sta usando molto anche i dropshot, ma la palla break è superata d’esperienza da Ramos. Alla fine dopo una lotta serrata da fondo, tra i dritti dello spagnolo e le accelerazioni del coreano, è quest’ultimo a spuntarla e portare a casa il primo set per 7-5, con break proprio sul tramonto del parziale. Prestazione eccellente del giovane asiatico nel primo set, che ha saputo resistere alla maggiore solidità da fondo e all’enorme esperienza di uno che sulla terra ci ha costruito una carriera, apparendo ora nettamente in vantaggio per il secondo set. La chiave è continuare a ribattere e saper poi creare attacchi dalla difesa per il coreano, ampliare il territorio di caccia dunque. Senza storia anche il set decisivo, con Ramos che chiude che lascia solamente 3 giochi negli ultimi due parziali