Il BMW Open by American Express ha i propri finalisti per l’edizione 2022. Saranno Holger Rune e Botic van de Zandschulp a contendersi il titolo dell’ATP 250 di Monaco di Baviera, in una sfida inedita fra i due.
[WC] H. Rune b. O. Otte 6-4 6-4
La prima vittoria contro un top-10 (quella schiacciante contro il n. 3 Alexander Zverev), il compleanno e adesso la prima finale ATP in carriera: è la settimana di Holger Rune (n. 70). Il neo-diciannovenne danese ha conquistato per la prima volta l’accesso all’atto finale di un torneo nel circuito maggiore con un doppio 6-4 ai danni di Oscar Otte (n. 62), dimostrando che la scelta di rinunciare al Masters 1000 di Madrid per concentrare le proprie energie sul 250 di Monaco ha dato eccome i suoi frutti.
IL MATCH – Sul campo centrale dell’impianto bavarese si arriva ai vantaggi in quattro game dei primi cinque con un totale di undici palle break per i due giocatori. Alla fine è Otte a prendere il largo portandosi sul 4-1, non dopo aver annullato una palla del contro-break. Il n. 62 del ranking gioca male la maggior parte dei colpi a rete ma in compenso è velenoso in risposta, meritando il vantaggio iniziale.
Nel settimo game il giocatore tedesco combina però un vero pasticcio, restituendo il break di vantaggio e sbagliando una serie di colpi di difficile comprensione, tra cui una demi-volée a campo spalancato con cui manda 0-40 l’avversario. Da quel momento in poi Otte sembra perdere completamente la bussola, commette un unforced dopo l’altro e Rune ne approfitta per ritrovare fiducia e strappargli nuovamente il servizio nel nono gioco. Il diciannovenne danese chiude poi il primo set per 6-4 dopo 46 minuti con un gran passante lungolinea di diritto, allungando a cinque la serie di game consecutivi vinti.
Nel secondo parziale i turni di servizio dei due giocatori si svolgono più rapidamente e, soprattutto, con l’ombra di un’unica palla break avuta da Otte nel quarto gioco. Il n. 62 tedesco in questo frangente conquista l’85% dei punti con la prima palla, a fronte del 100% di Rune. Questo equilibrio prosegue finché il Next-Gen danese si porta sul 3-3 e 40-15 in risposta. Ma è di nuovo la battuta ad accorrere in aiuto del ventottenne di Colonia, che riesce a salvarsi annullando tutte e tre le palle break affrontate.
Se però un indizio non fa una prova, poco ci manca. E infatti, nel turno di servizio successivo, Otte si trova nuovamente sotto 15-40. Questa volta però , alla seconda chance di vantaggio, Rune riesce a concretizzare inducendo l’avversario all’errore sotto rete dopo aver giocato un buon passante da fondocampo. Il momento della verità è arrivato, il giocatore di Colonia si difende e trova due ottimi vincenti di diritto recuperando da 0-30. Ma la tenacia e la grinta del diciannovenne danese hanno pochi eguali. Con un diritto incrociato in recupero da applausi al termine di uno scambio all’ultimo respiro, Holger Rune chiude l’incontro in un’ora e 28 minuti accedendo alla sua prima finale in carriera a livello ATP.
[8] B. van de Zandschulp b. [7] M. Kecmanovic 2-6 7-6(4) 6-4
Prima semifinale, in ordine di tempo, al cardiopalma tra Botic van de Zandschulp (n. 40) e Miomir Kecmanovic (n. 38). A spuntarla alla fine è il ventiseienne olandese, che raggiunge così la sua prima finale a livello ATP in carriera al secondo tentativo. Sfuma invece l’ingresso in top-30 per il serbo, che avrebbe così migliorato il proprio best ranking attuale.
Un Kecmanovic che aveva iniziato la propria partita dominando il primo set, strappando tre volte il servizio all’avversario e chiudendo per 6-2 in 42 minuti. Nel secondo parziale era invece arrivata l’immediata reazione di van de Zandschulp, che aveva operato il break in apertura salvo restituirlo nel sesto game. Dopo un break e contro-break tra il settimo e l’ottavo gioco, sul 5-5 l’olandese ha avuto quattro palle sul servizio dell’avversario per andare a servire per il set. Kecmanovic è stato bravo ad annullarle tutte ma al tie-break è dovuto soccombere per 7-4 al n. 40 del ranking, quest’anno vincitore di tre dei sei game decisivi affrontati.
Palle break (tre) in apertura anche del terzo e decisivo set, questa volta in favore del ventiduenne di Belgrado. Come accaduto in precedenza però, il giocatore al servizio le annulla tutte ed è anzi lui a prendere il largo. Van de Zandschulp si porta così sul 3-1, ma nel game successivo cede immediatamente la battuta. Il parziale procede on-serve e sembra potersi concludere nuovamente al tie-break. Nel decimo game, invece, Kecmanovic si porta rapidamente sul 40-15 ma finisce per commettere due errori di rovescio, vede una gran palla corta dell’avversario e concede un primo match point. Sul secondo van de Zandschulp chiude approfittando del pasticcio completo del serbo, che spedisce in corridoio una volée di diritto apparentemente comoda, mettendo la parola fine all’incontro dopo due ore e 50 minuti.