Da Madrid, il nostro inviato
L. Musetti b. A. Moro Cañas 5-7 7-5 6-2
Quando affronti una wild card locale che nella partita precedente ha appena ottenuto la vittoria della vita, il ranking non conta. Lorenzo Musetti, attuale n.61 del mondo, ha sudato sette camicie per avere la meglio sul n.440 Alejandro Moro Cañas, e il caldo della tarda mattinata madrilena non c’entra affatto. Lo spagnolo, supportato dalla quasi totalità del pubblico del campo 4, ha giocato una partita superba a partire dal primo punto, e paga un solo passaggio a vuoto a metà del terzo set; Musetti invece dimostra ancora una volta di star imparando a soffrire. Il tennista italiano è apparso in difficoltà per la maggior parte del tempo senza tuttavia scoraggiarsi. Per una volta ha saputo trasformare la frustrazione in energia positiva centrando la vittoria per 5-7 7-5 6-2 dopo due ore e 47 minuti. Per la prima volta in carriera – dopo essersi fermato proprio al secondo turno di qualificazioni lo scorso anno – Musetti approda al tabellone principale del Mutua Madrid Open.
IL MATCH – Moro Canas parte tutt’altro che contratto: il braccio dello spagnolo va che è una bellezza e senza fatica piazza delle palle efficacissime nei pressi delle righe. Musetti ci mette un po’ ad adattarsi alla profondità di Canas e va subito sotto di un break, 0-3. Alejandro si dimostra un tennista anche intelligente tatticamente, che capisce quando è il caso di andare a chiudere il punto a rete nel momento in cui lo scambio è maturo. Altra sagacia tattica dello spagnolo è l’utilizzo frequente della palla corta di rovescio, soluzione più che mai efficace oggi contro un Musetti sempre almeno un paio di metri oltre la linea di fondo.
Il tennista di Carrara riesce a rifarsi sotto nel punteggio contro un coriaceo spagnolo. Quest’ultimo arriva comunque a set point nel decimo game. Due sono consecutivi e vengono annullati con coraggio da Lorenzo, addirittura il secondo con un serve and volley; il pericolo però si ripete svariate volte e al termine del game saranno addirittura cinque i set point mancati. Il match si infiamma definitivamente e Musetti regala un paio di perle grazie al suo guoco a tutto canpo, che se ci fossero state le telecamere le avremmo riviste per una settimana sui social. Ovviamente per dare vita a un bello scambio è necessaria la collaborazione dell’avversario e Canas gliela dà tutta giocando in maniera impeccabile soprattutto col rovescio, suo colpo migliore.
È ormai il tennista di casa a fare la partita e le soluzioni incredibili che tira fuori iniziano a far innervosire un poco Musetti. “È tutta la partita che ha una fortuna pazzesca” si sente dirgli. Mentre dal suo box Tartarini cerca di distrarlo, e dopo un grave errore di dritto, fuori di un soffio, lo incoraggia: “Non ti devi fermare, si lavora”.
Se ieri lo Stadium 3 stava stretto a Musetti, figuriamoci quanto ha faticato sul più striminzito campo 4; parecchie volte infatti i giudici di linea si sono dovuti pressare contro la rete che delimita il campo per evitare di ricevere una involontaria racchettata.
La sofferenza si ripete nel dodicesimo game quando la situazione precipita in sfavore del n.61. Un mix di errori dell’italiano e di colpi solidi dello spagnolo inguaiano Musetti quando questo era tranquillamente sopra 40-15, e già si pregustava un tiebreak. Moro Canas infila quattro punti consecutivi, e dopo un dritto moscio a metà rete di Musetti, chiude il primo set 7-5 in 61 minuti.
Le cose sembrano poter girare in favore dell’italiano ad inizio secondo set con tre palle break consecutive, ma il nervosismo accumulato dopo un set perso in quella maniera si fa sentire, e lo spagnolo non ha affatto intenzione di rallentare il ritmo. Davvero una partita superlativa quella di Alejandro. Musetti arranca sia mentalmente che a livello di gioco; i suoi vincenti sono rarissimi e quasi mai ha il controllo degli scambi. Mentre purtroppo di errori gratuiti di dritto se ne contano in abbondanza. Il n.440 del mondo mantiene la pressione fino a portarsi a due punti dal match con Musetti al servizio nel decimo game. Tuttavia, come ha ammesso ieri lo spagnolo parlando del suo avversario, Musetti seppur giovane ha più esperienza di lui (21 anni contro 20), e proprio questa gli è risultata utile nei momenti di massima tensione. Con un rovescio lungolinea vincente Lorenzo si porta a palla break, sul 5-5, e per una volta Moro sente la pressione. Con un doppio fallo (il primo della partita) manda Musetti a servire sul 6-5, e allo scoccare delle due ore di gioco, arriva puntuale anche il pareggio nel conto dei set. 5-7 e 7-5.
Il primo momento di rilievo del parziale decisivo arriva nel terzo game che sembrava una formalità per Moro, ma quest’ultimo si complica tremendamente la vita quando appoggia dolcemente uno smash anziché andare a botta sicura. Il lungimirante Musetti aveva già iniziato una corsa in avanti e si ritrova una palla comoda da mandare dall’altra parte; Moro beffato. Questo punto bizzarro lascia strascichi nello spagnolo che nonostante giochi all’attacco i punti successivi, non riesce a vincerli. Una strenua difesa di Musetti gli vale il break di vantaggio, e per la prima volta mette la testa avanti.
Questo break permette a Musetti di scollinare e la strada si fa in discesa. Poco più tardi arriva il doppio vantaggio per l’italiano – anche questo con grande fatica, ennesima riprova della caparbietà dello spagnolo – e con un dritto lungo si chiude una partita estenuante, e per lunghi tratti spettacolare. Bello il coro “Ale, Ale, Ale” in sostegno dello sconfitto, e anche il gesto di Musetti di lasciar campo libero al suo avversario che riceve l’omaggio dei tifosi e degli amici venuti a vedergli sfiorare l’impresa. Il 21enne comunque, se dovesse continuare a giocare così, non ci metterà tempo prima di scalare le classifiche. Il suo obiettivo ad inizio stagione era entrare nella top 400. Ora invece punta solo a divertirsi e giocar bene.