Qui la finale del Challenger di Roma Garden
Al Challenger 80 di Ostrava (Rep.Ceca, terra battuta) si sono giocati il titolo il francese Evan Furness (n.278 ATP) e il britannico Ryan Peniston (n.227 ATP) che sono arrivati all’atto finale del torneo a sorpresa, il francese partendo addirittura dalle qualificazioni. E allora perché fermarsi proprio in finale, avrà probabilmente pensato il transalpino. Così è riuscito a raddrizzare una partita che era nata male e lo aveva visto perdere il primo set e correre qualche rischio nel secondo quando sul 6-5 Peniston si è trovato a due punti dal match. Ma ormai Furness ci credeva e così, dopo oltre due ore di battaglia, completava la rimonta col punteggio di 4-6 7-6(6) 6-1. Questo successo, il primo nel circuito Challenger, permette al francese di frantumare il proprio best ranking alla posizione n.214 ATP, con un miglioramento di oltre sessanta posti. Nuovo best anche per lo sconfitto che sale al n.200.
Alla fine, come prevedibile, la finale del Challenger 80 di Buenos Aires (terra battuta) si è risolta in una questione tutta argentina tra la testa di serie n.3 Camilo Ugo Carabelli (n.175 ATP) e l’esperto Andrea Collarini (n.260 ATP). Sul campo centrale ‘Diego Schwartzman’ l’ha spuntata Carabelli che in poco meno di due ore ha avuto la meglio col punteggio di 7-5 6-2. L’unico momento d’incertezza è stato quando sul 5- 4 del primo set Carabelli, sul proprio servizio, ha avuto un set point. Si è però fatto brekkare, rischiando di scrivere una storia diversa da quella cui poi abbiamo assistito. Per sua fortuna gli è riuscito l’immediato contro-break e da lì in poi è stata tutta discesa. Per il nativo di Buenos Aires è la quarta vittoria Challenger in carriera (a Varsavia e Lima nel 2021 e Santa Cruz quest’anno i precedenti) che gli permette anche di migliorare il proprio best ranking al n.152 ATP, subito dietro i nostri Agamenone e Cobolli.
Sulla terra verde americana di Savannah (stato della Georgia, Challenger 80) finale tutta americana tra Christian Harrison (n.307 ATP) e Jack Sock (n.139 ATP) la testa di serie n.4 che ha facilmente prevalso col punteggio di 6-4 6-1. Partita senza troppa storia che l’ex n.8 ATP ha risolto in poco più di un’ora, senza mai lasciare una vera chance all’avversario. Al Challenger 80 di Morelos (Messico, cemento), dove non erano presenti italiani in tabellone, la testa di serie n.1 Ernesto Escobedo evidentemente non presidiava la parte alta del tabellone con la sicurezza che avevamo supposto, visto che già nei quarti di finale è stato vittima del sorprendente veterano spagnolo Adrian Menendez-Maceiras (36 anni, n.448 ATP) che è arrivato a giocarsi il titolo contro il britannico Jay Clarke (n.191 ATP). Ma anche i miracoli hanno una data di scadenza, così alla fine vince, come da pronostico, Jay Clarke col punteggio di 6-1 4-6 7-6(5). Ma per lui non è stata certo una passeggiata, avendo dovuto rimanere in campo oltre due ore e mezza prima di poter alzare il trofeo, il terzo della sua carriera (Binghamton 2018 e Anning 2019 i precedenti).