Iniziare bene la settimana, anzi nel migliore dei modi? Simona Halep lo ha fatto eccome, vincendo con un doppio 6-4 una partita che nasconde all’interno delle sue grinfie molte più insidie di quanto non suggerisca il timido punteggio, sulla stellina flebile un tempo accecante che risponde al nome di Coco Gauff. Se la partita vinta contro Paula Badosa, n.2 al mondo e padrona di casa, nella prima domenica del Mutua Madrilena Open, era stata una passeggiata in Paradiso, la vittoria contro la tds n.14 costituisce una risalita dal Purgatorio per la rumena, che trova il terzo quarto di finale 1000 stagionale dopo Dubai e Indian Wells, e soprattutto la trentesima vittoria in carriera in questo 1000(che ha già vinto due volte in passato, ultima nel 2017 confermando il titolo contro Kiki Mladenovic).
Ai quarti affronterà Ons Jabeur(vincente su Bencic) e i suoi trucchi e giochetti, in una partita che già si prospetta come molto gustosa, e che la stessa Halep ha iniziato a presentare nella conferenza post gara : “Ons corre tanto e si muove bene, è davvero atletica, è una grande giocatrice e anche molto giovane, sarà sicuramente al top. Il suo gioco è differente, non dà ritmo, e sulla terra credo sia ancora più pericolosa perché può preparare meglio ed essere più pericolosa con le accelerazioni di dritto. Non è molto divertente giocare con lei, non sai mai cosa aspettarti, è davvero talentuosa, ma io l’ho battuta quindi ho una chance. Certo, entrambe le volte a Dubai, e sarà totalmente differente, perché non giocheremo sulla terra, ma a me piace avere la folla e lì fu difficile perché tutti erano con lei. Ma alle volte, come contro Badosa, da questo traggo energia, e amo l’atmosfera. In ogni caso sempre meglio avere le persone che non averle“.
Il match- la partita si è accesa nel secondo parziale, con il primo set che è assomigliato tanto ai primi round di un incontro di boxe, con i pugili che si studiano fino alla noia, e alla fine uno dei due tira un colpo leggermente più forte e guadagna il punto. Così è stato: bonaccia fino al 4-4, senza neanche una palla break o un game ai vantaggi, e all’improvviso due palle break per la rumena, che non si fa pregare e subito sfrutta la prima portandosi in vantaggio. Chiude poi 6-4, con un clamoroso 89% di punti vinti con la prima, portando a casa il parziale con il merito (come sottolinea anche dopo il match) di essere stata un po’ più incisiva quando serviva.
La musica nel secondo set, cambia ampiamente, e non solo di intensità, ma anche di verso: break nel secondo game per l’americana, che comincia a prendere più iniziativa e ad essere più aggressiva da fondo, causando difficoltà sensibili alla n.21 al mondo, che subito è costretta ad inseguire. “Nel secondo set ha cambiato tattica ed è stata super, super aggressiva“, analizza Halep in conferenza stampa, “è stato davvero difficile ribattere. Ma poi mi sono calmata e ho trovato il ritmo. Mi sono adattata al suo gioco e alla fine è stato davvero super poter spingerla effettivamente un po’ indietro“. Già, perchè Gauff, come spesso le capita, dopo un inizio a razzo ha accusato un drastico calo di tensione: avanti 4-2 40-0, quindi sull’orlo di un terzo set che la vedeva certamente avanti, ha preso a sbagliare l’impossibile e anche qualcosa di più. Dritto completamente smarrito, il rettangolo del servizio che inizia ad assumere per lei le dimensioni di un cartone della pizza(tre doppi falli nel game fatale del contro-break, su sei totali) e ha permesso alla tattica e alla difesa da manuale di Simona di rientrare.
E, soprattutto, poi di avere la meglio, facendo valere l’esperienza e la maggiore attitudine che inevitabilmente ha in questo torneo(“la trentesima vittoria qui significa molto perché mi sento benissimo. Mi piacciono le condizioni. Le persone sono molto gentili con me. Avrò sempre un caloroso benvenuto. Mi fanno sentire a casa. In passato, il signor Tiriac possedeva questo torneo e mi sentivo come se stessi giocando a casa, e ora è la stessa cosa. È un torneo speciale“), per 6-4 anche nel secondo parziale. Una partita che quindi ha avuto due volti, con i rimpianti che certamente non mancheranno alla giovane americana, che ha sprecato un’occasione che non capita tutti i giorni. Dall’altro lato continua il sogno di primavera di Simona Halep, che sulla terra rossa della sua seconda casa tenterà l’assalto a un’altra semifinale 1000, in una sfida che vedrà opposte la sua solidità, la pazienza dell’esperienza e di chi sa che deve prendere tutto ciò che può finché regge, e la brillantezza distratta di Ons Jabeur, con quello sguardo divertito di chi sa di essere troppo bella da vedere, e non vuole proprio saperne di trovare quella costanza e continuità che la potrebbe far dominare. Le carte per un duello imperdibile ci sono, non resta che goderselo.