Naomi Osaka si è presentata in sala stampa, per la classica conferenza stampa di rito post-partita dopo la sconfitta al secondo turno per mano della spagnola Sara Sorribes Tormo per 6-3 6-1 in 1ora e 29minuti di gioco, e la sua conseguente uscita di scena dal Mutua Madrid Open. Il match è stato fortemente condizionato da un infortunio alla caviglia sinistra (non a caso Naomi si è presentata in campo con una vistosa fasciatura al polpaccio sinistro e in seguito ha anche chiesto un MTO per farsi trattare la caviglia) che come ha spiegato la giapponese, rispondendo alla domande dei giornalisti, è stato avvertito subito dopo la fine dell’incontro di primo turno – vittoria, con il medesimo punteggio con il quale è stata sconfitta dalla giocatrice di casa, sulla qualificata russa Potapova – e riguarda anche la zona del tallone.
Dunque oltre agli inevitabili quesiti sul suo stato di salute – dal modo in cui ha affrontato le ore che hanno diviso le due partite fino alle conseguenze riscontrate a livello tattico nel match passando in particolar modo per la sua ambizione di andare oltre l’infortuni per la quale s’ispira a Michael Jordan – ne sono arrivati altri che hanno spostato il focus sulle sensazioni che questo torneo lascia alla n. 36 del mondo e suoi margini di miglioramento sul rosso. Ad esempio ha parlato delle capacità, ancora da acquisire, di adattarsi alla diverse condizioni che possono presentarsi tra un campo più rapido ed uno più lento sulla terra. Infine è venuta fuori la vera notizia di questa conferenza, ovvero la partecipazione della quattro volte campionessa Slam al tabellone di doppio misto di Wimbledon e proprio in quest’ottica sta cercando di lavorare per migliorare il suo gioco a rete. Ultima battuta sulle programmazione dei prossimi giorni in vista degli Internazionali BNL d’Italia, dove ancora una volta l’ex n. 1 del ranking ha mostrato il buon umore ritrovato.
D: Che sfortuna stasera. C’era una fasciatura sulla tua gamba sinistra oggi, cosa che non avevi nel primo match. Mi chiedevo solo se è un problema che hai avverito recentemente? Come ti senti?
Naomi Osaka: “Sì, ho sentito qualcosa al tallone dopo la mia ultima partita; non ero davvero in grado di colpire perché volevo che il dolore andasse via. Onestamente, probabilmente avrei dovuto essere un po’ più intelligente riguardo al modo in cui ho affrontato tutta la questione dalla fine del match scorso all’incontro odierno. Dunque poi ho sentito di nuovo oggi il dolore e ho provato a prendere un ibuprofene, ma probabilmente avrei dovuto prenderlo prima di quanto ho fatto. Ma sì, sono sicura che tutto si risolverà per il meglio”.
D: Avevi già affrontato Sara [Sorribes Tormo] anche sulla terra battuta, proprio in Spagna. Quanto hai pensato a quella partita e se hai provato a cambiare alcune cose rispetto a quella sfida?
Naomi Osaka: “M sono sentita come se non potessi giocare nel modo in cui volevo farlo e come se avessi delle limitazioni. Quindi ci sono varie cose che ho pensato di poter fare meglio rispetto alla partita precedente contro di lei, ma oggi non avevo le possibilità per farlo. Quindi purtroppo c’è stato un momento in cui mi sono detta, ‘L’ho fatto davvero?’ So cosa avrei dovuto fare, se questo era il senso della domanda. Ma non avevo le necessarie risorse fisiche per farlo”.
D: Ovviamente sei stata sfortunata per via dell’infortunio, ma se tu sarai in grado di recuperare velocemente potresti fare veramente molto bene prossimamente. Sembra che tu stia vivendo un buon momento di forma e hai anche testato delle soluzioni alternative che volevi provare. Potresti solo dirci quali sono gli aspetti positivi che ti porti via da questo torneo?
Naomi Osaka: “Sì, penso di essermi divertita molto durante il torneo. Avrei voluto restare qui per più tempo. Penso, però che stia ancora imparando ad abituarmi alle diverse condizioni che si possono trovare sulla terra battuta. Sto ancora imparando a distinguere e di conseguenza ad adattarmi sia ai campi più veloci, che a quelli più lenti sulla terra. Ci siamo riscaldati oggi, e Wim [Fissette, il suo allenatore, ndr] mi ha detto che questo campo era molto più rapido del centrale e io ho risposto dicendo: ‘Ok, se lo dici tu’. Ma sto cercando di prendere tutto con molta calma. So che sono ancora in una fase di studio su questa superficie. So che lo dico spesso, ma spero che quando questa situazione si ripresenterà sarò in grado di affrontarla meglio”.
D: Penso che una delle cose che Sorribes Tormo fa molto bene sia esternare le sue emozioni con anche manifestazioni plateali, facendo in modo che le avversarie colpiscano rischiando di più; questo per tenerle maggiormente in tensione. Tu quando ti trovi ad affrontare giocatrici così, la chiave è essere pazienti? È qualcosa che sei in grado di accettare o invece è qualcosa che cerchi di combattere quando sei in campo provando a mantenere il punto il più breve possibile, non lasciando all’avversario la possibilità di dettare il ritmo degli scambi? Come trovi l’equilibrio quando stai giocando contro questo tipo di giocatrici?
Naomi Osaka: “Sì, secondo me bisogna essere capaci di fare bene entrambe le cose. Devi avere l’abilità sia di tenere senza sbagliare sugli scambi lunghi, e ci sono dei momenti della partita in cui devi scegliere quel tipo di ritmo; ed altri invece in cui devi cambiare e accorciare gli scambi cercando di prendere maggiormente l’iniziativa. Penso che questo sia stato il problema che ho avuto oggi. Perché quando dovevo affrontare gli scambi più duri, sopra i 3 colpi, non potevo mettere il peso sulla gamba sinistra, in particolar modo negli spostamenti laterali. Avrei dovuto provare ad accorciarli, ma per farlo dovevo salire sopra la palla, poiché non potevo neanche estendere completamente la gamba. Stavo semplicemente lì in piedi. Potevo essere pericolosa solo quando colpivo da ferma”.
D: Non so se ricordi questo punto, ma durante uno scambio hai colpito una volée di rovescio splendidamente, e ricordo che qualche anno fa la eseguivi sempre a due mani. Quanto sei orgogliosa della tua volée di rovescio e l’hai allenata ultimamente?
Naomi Osaka: “Oh, sì. Sto davvero cercando di concentrarmi sul mio gioco a rete, perché ho intenzione di giocare il doppio misto a Wimbledon. Lo so, è scioccante, vero? Sono anche io scioccata. Sto lavorando tanto su questo colpo, non voglio davvero deludere la persona con cui giocherò perché ogni volta che gioco in doppio dico sempre alla mia partner o al mio partner che proverò il più possibile a non essere una zavorra”.
D: Quando hai questo tipo d’infortunio in cui senti inizialmente che non sia nulla di grave, però non hai la certezza dell’entità del problema; in un torneo come questo in che modo cerchi di bilanciare la volontà di spingere per essere competitiva con l’obbligo di essere cauta e non forzare eccessivamente per non aggravare la situazione fisica?
Naomi Osaka: “Sì allora, onestamente, a me non piace ritirarmi per un infortunio a partita in corso. Perché sai, a volte penso a Michael Jordan che giocò con la febbre a 40° in una gara decisiva per il titolo NBA dopo che per tutto il giorno non si era alzato dal letto. Mi dico che dovrei essere anche io così. Poi ovviamente c’è sempre un po’ di cautela e la voglia di non rischiare di compromettere una stagione nella tua testa. Ma io ho sempre lo stimolo e l’ambizione di vedere cosa succede se supero quel determinato problema, che si sta rilevando un impedimento per me. Voglio vedere se sono capace di spingermi oltre, di vedere se riesco nonostante un dolore o un infortunio a portare a termine la partita”.
D: Manca ancora una settimana al torneo di Roma, quindi quali sono i tuoi programmi per i prossimi giorni, principalmente riposo oppure vuoi tornare ad allenarti?
Naomi Osaka: “L’infortunio mi terrà occupata per un po’. Non so nemmeno che problema ho al mio tendine d’Achille, quindi probabilmente farò un’ecografia e vedrò cosa è successo, e poi io e la mia squadra proseguiremo da lì”.