[8] A. Rublev b. [WC] J. Draper 2-6 6-4 7-5 (da Madrid, Paolo Di Lorito)
Non è arrivata la prima vittoria della carriera contro un top 10 – e forse il rammarico per non esservi riuscito ora supera le gioia per la bella prestazione – ma Jack Draper è sempre più un protagonista dell’attualità che un prospetto per il futuro. Il tennista britannico, beneficiario di una wild card tanto discussa da Verdasco e giustiziere del nostro Lorenzo Sonego al primo turno, ha messo in mostra un tennis di altissimo livello caratterizzato da un ampio arsenale di colpi, ma alla fine si è anche rivelato vittima della sua inesperienza e, sopra 3-0 nel set decisivo, si è fatto rimontare precludendosi persino la possibilità di giocarsi tutto al tiebreak. Il russo Andrey Rublev dal canto suo è stato abile a non perdere la calma nei momenti fondamentali del match, anche se all’apparenza sembrava preda del nervosismo e impossibilitato a risalire. Le urla e i lanci di racchetta, che tanto hanno intrattenuto il pubblico spagnolo, alla fine hanno avuto l’effetto benefico di farlo ritornare sui binari giusti, fino a permettergli di ritrovare un tennis degno della sua classifica.
IL MATCH – Vittorioso al primo turno contro un deludente Sonego, il 20enne britannico si è presentato sul Manolo Santana Stadium con la mentalità giusta e grazie al suo potente servizio mancino ha messo subito in difficoltà Rublev. A freddo – e considerando il forte vento e le basse temperature è proprio il caso di dirlo – Draper passa in vantaggio di un break già nel secondo game, lasciando fermo al palo Rublev. Questi impiega un po’ ad adattarsi al gioco del mancino in quello che è il loro primo incontro, e alla fine del primo set perderà di nuovo la battuta: con stupore del poco pubblico presente, il russo si ritrova sotto di un set, 6-3, dopo mezz’ora di gioco. Ben presto però ci si rende conto che non c’è poi tanto da stupirsi (e si tende a capire perché alcuni già vedono Draper come materiale da top 10 entro la fine dell’anno).
Il gioco del n.121 del mondo è tutt’altro che servizio e dritto, anzi a tratti si direbbe quasi che il fondamentale principale per Jack sia il rovescio. In ogni caso da fondo è difficile scalfirlo, e il russo ricorre a tutta la sua potenza e mobilità per riuscirci: il break che decide il secondo parziale arriva nel nono game e qui si iniziano a vedere le prime crede a livello mentale nella prestazione del britannico. Dopo un’ora e mezza di gioco e un toilet break è tutto pronto per il terzo. Il vento continua a rendere le condizioni di gioco estremamente difficili e il freddo è sempre più pungente.
Nel set decisivo, come detto, il mancino Draper sale 3-0, ma Rublev, sempre più sonoro nelle sue imprecazioni, non demorde. Il ritmo del match si fa un po’ più confusionario con entrambi i giocatori, soprattutto Draper, che cercano di uscire dagli scambi con situazioni estemporanee. Le discese a rete che in precedenza stavano fruttando qualcosa al britannico smettono di funzionare e la sua tattica di usare il rovescio profondo per evitare al russo di entrare perde la sua efficacia. Alla fine il 24enne n.6 del mondo fa valere la sua maggior esperienza e piazza il break decisivo nell’undicesimo game. Sopra 6-5, mantiene il servizio senza problemi davanti a un Draper comprensibilmente abbattuto; sinceri e meritati i complimenti di Andrey all’avversario al termine dell’incontro.
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