Nello splendido scenario del ‘Czech Lawn Tennis Club’ di Praga Lorenzo Giustino non riesce a fare sua la finale del Challenger 80 (terra battuta) e si deve arrendere al favorito argentino Pedro Cachin (n.176 ATP e quinta testa di serie) che vince 6-3 7-6(4). L’incontro è stato molto combattuto e l’azzurro ha confermato di essere tornato competitivo, con una ritrovata voglia di lottare. La partita per lui inizia benissimo e gli regala un break immediato che però il tennista napoletano non riesce a capitalizzare, restituendo immediatamente il maltolto. Si capisce subito che non sarà una giornata facile per i giocatori al servizio, come confermerà il sesto game in cui Giustino perde di nuovo la battuta e di conseguenza il set.
Il nostro portacolori sembra accusare il colpo e all’inizio del secondo parziale va subito in affanno concedendo palle break. Ma il nostro non ci sta a perdere e sembra tutt’altro che intenzionato a lasciare la partita. Il gioco dura qualcosa come 16 minuti in un drammatico alternarsi di situazioni che alla fine concedono un salvacondotto all’azzurro. Il quale addirittura nel quinto game brekka l’avversario e sul 5-3 va a servire per il set. Niente da fare però, forse la tensione, forse le pile un po’ scariche, fatto sta che perde il servizio a zero e si fa trascinare ad un tie-break in cui non avrà scampo. Alla fine di un’ora e 43 minuti di battaglia è l’argentino ad alzare il trofeo, il quarto della sua carriera (Siviglia 2015, Oeirsa 2021 e Madrid quest’anno i precedenti). Una vittoria che lo proietta anche al suo nuovo best ranking alla posizione n.152 ATP. Per Giustino l’ovvio disappunto per non aver centrato il suo secondo successo Challenger (Almaty 2019 il precedente), ma anche la sicurezza di poter guardare con ottimismo al prosieguo della stagione.
Al Challenger 100 di Mauthausen (Austria, terra battuta) vince facile il padrone di casa Jurij Rodionov (n.157 ATP) che ha la meglio sul favorito Jiri Lehecka (n.88 ATP e seconda testa di serie) con un doppio 6-4. Per il 22enne austriaco è la quinta vittoria Challenger in carriera, la seconda di quest’anno dopo Biel in marzo. Per il promettentissimo 20enne ceco un’altra delusione in finale e la perdurante sensazione di non riuscire a concretizzare quanto il suo bel tennis promette. Speriamo valga a consolarlo il nuovo best (n.79 ATP).