Questa prima giornata degli Internazionali BNL d’Italia 2022, che ha visto il via del tabellone di qualificazione sia maschile che femminile, è stata avara di soddisfazioni per i colori azzurri. Anzi potremmo definirla una disfatta più totale, nonostante comunque i nostri si siano ben disimpegnati. Va ricordato però, – ad onor del vero – che tutti i rappresentati italiani oggi scesi in campo erano molto giovani e con poca esperienza a questi livelli. Ma allora perché siamo così negativi? Perché in termini di risultati ci sono stati giorni migliori per così dire, visto le cinque sconfitte raccolte dalle nostre ragazze in altrettanti incontri di primo turno delle Quali – Alvisi, Brancaccio, Raggi, Di Sarra e Rubini; tutte provenienti dalle Pre-Qualificazioni – e constatando che non è andata purtroppo neanche bene ai nostri alfieri con l’uscita di scena al primo round del tabellone cadetto di Ferrari, Fonio e Forti. Ma in mezzo a questo mare di delusioni, spicca per fortuna un’onda dalle proporzioni oceaniche: l’univa vittoria italica a fronte di otto ko. L’eroe di questa impresa, perché di questo si tratta, è il mancino n. 229 del ranking Giulio Zeppieri. Il 20enne, cresciuto a Latina, ha superato un avversario molto ostico su questa superficie, anch’egli mancino, che proprio nella settimana apripista della stagione sulla terra battuta era giunto fino all’ultimo atto dell’ATP 250 di Marrakech, arrendendosi solamente al ritrovato David Goffin. Stiamo parlando del n. 1 di Slovacchia, nonché n. 47 ATP Alex Molcan (tds n. 4 del tabellone di qualificazione), nel cui box siede nientemeno che il guru Marian Vjada – padre tennistico di Nole Djokovic. Ci ricordiamo inoltre di non averlo affrontato nel tie giocato in trasferta contro la Slovacchia per accedere alla fase finale della Coppa Davis, poiché all’ultimo momento fu fermato dalla positività al Covid. Giulio si è imposto in rimonta dopo oltre due ora e mezza di battaglia per (3)6-7 6-3 6-2.
LA COMPLICITA’ DI MUSETTI FONDAMENTALE – Nel primo parziale il tennista italico è riuscito a ricucire lo strappo dello slovacco, che si era portato sul 4-1. Poi però al tie-break ha subito l’accelerata decisiva del suo più esperto contendente dal 3-3, con 4 punti vinti consecutivamente da Alex. Nei due set successivi, invece, il romano ha sempre avuto il controllo delle redini della partita. Si è infatti issato in entrambi sul 5-1, con la differenza che nel primo caso non è stato in grado di chiudere i conti della frazione al primo tentativo, facendosi contro-breakkare e perdendo così il doppio break di vantaggio; mentre quando ha dovuto servire per vincere la sfida non ha tremato e alla prima chance ha posto fine alla contesa. Da evidenziare la prova al servizio del giovane tennista italiano – come vedremo uno dei suoi punti di forza – con 7 ace scagliati e il 67% di conversione con la prima; ma anche la freddezza nel cancellare le palle break: 10/13 per il giocatore del Bel Paese contro il 4/10 dell’avversario. Infine sottolineiamo che questo era il secondo H2H tra i due, dopo il successo della tds n. 4 del seeding cadetto al Challenger di Milano 2019 (doppio 6-1). Il classe 2001 è venuto alla ribalta del grande pubblico nel 2019 quando fu sconfitto dal connazionale, di un anno più giovane, Lorenzo Musetti nella semifinale dell’Australian Open Junior. Ebbene proprio al tennista di Carrara, Zeppieri deve molto visto che senza il forfait del n. 5 d’Italia, per lui le porte del Foro sarebbero già state chiuse da un bel pezzo.
Questo perché il mancino azzurro, aveva si preso parte al torneo di Pre-qualificazione come tds n. 4 del seeding, ma era stato sconfitto prima nei quarti di finale da Giovanni Fonio e poi nello spareggio per entrare nelle qualificazioni da Gian Marco Ferrari. Ma come detto grazie al ritiro di Musetti, Luca Nardi è scalato nel main-draw e Giulio ha potuto beneficiare di un invito per il tabellone cadetto. Per celebrare questo straordinario successo, avvenuto contro un avversario che lo precedeva in classifica di ben 182 posizioni, il suo coach Giuseppe Fischetti – sulla panchina di Zeppieri dal mese di febbraio dopo la sofferta separazione con lo storico coach di Giulio, Pietro Melaranci – si è concesso ai microfoni esclusivi del direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta, al termine della gioia datagli dal suo allievo, sui gradoni del Pietrangeli.
L’EMOZIONI DOPO L’IMPRESA – Il direttore parte chiedendo all’intervistato quali sensazioni ed emozioni stia provando in questo momento, dopo la grande impresa del suo pupillo, e quali sono i piani futuri per Zeppieri. Il coach romano si dimostra molto entusiasta e soprattutto veramente orgoglioso di quanto ammirato: “La sensazione è bellissima. Giulio è un ragazzo che ha un grande potenziale. Quello che ha fatto oggi è un qualcosa di speciale e anche se avesse perso la partita, sarei comunque stato fiero di lui perché oggi ho visto il nostro lavoro in campo. Questo è un momento importante, ma aldilà del risultato è importante perché è un ragazzo che ha sofferto tanto”. Qui Fischetti ricorda che il suo allievo è stato costretto ad affrontare un grave infortunio cinque mesi fa: “Nell’ultimo periodo, è stato fuori per un brutto infortunio, si è rotto il malleolo a dicembre durante il Challenger di Napoli ancora prima di giocare. Io a quel tempo non lo allenavo ancora, però lo sentivo perché siamo amici da tempo. Ha sofferto tanto, è stato tanto fermo. E adesso penso che si meriti questa bella soddisfazione e sono convinto che anche lui adesso sa che bisognerà lavorare e dare continuità. Ma aldilà del bel risultato, delle emozioni c’è da portare avanti un lavoro lunghissimo e siamo solamente all’inizio.
SI DICEVA CHE ZEPPIERI AVESSE PIU’ TALENTO DI MUSETTI. COME MAI ALLORA SI E’ FERMATO? – A questo punto quando viene domandato all’allenatore di Giulio come mai, nonostante anche lui fosse salito alle luci della ribalta assieme a Musetti e addirittura venisse presentato come un giocatore con più talento del toscano, alla fine i due hanno avuto una crescita diametralmente opposta con Lorenzo che è giunto già al grande tennis e Zeppieri che invece ha subito una forte frenata; il diretto interessato si è così espresso: “Sicuramente ogni ragazzo ha il suo percorso, probabilmente Giulio come percorso di maturità, di maturazione proprio come persona ci sta impiegando un pochino di più come consapevolezza. E’ un ragazzo, ripeto con grandi margini, con grande potenziale; ma rispetto a Lorenzo [Musetti, ndr] e addirittura a Jannik [Sinner, ndr] deve rimboccarsi le maniche e lavorare perché davanti a lui ha un lavoro veramente lunghissimo e duro. Partendo secondo me, dalla considerazione fondamentale che tutte le componenti devono salire insieme perché ci deve essere un equilibrio”.
I PUNTI DI FORZA E GLI ANELLI DEBOLI – Il direttore Scanagatta incalza ancora, curioso di sapere quali siano i punti di forza del tennista di Latina e quali gli aspetti del suo gioco su cui deve migliorare maggiormente: “Fisicamente e mentalmente Giulio deve crescere molto, penso che abbia tante qualità nelle mani, penso che siano veramente veloci e che abbia tanta facilità nel far uscire la palla. Però se poi non c’è una componente fisica che ti fa sentire dentro il campo sicuro e di poter star lì e lottare tutti i punti, poi anche quella mentale di conseguenza scende“. Quindi si comprende come il classe 2001 sia al momento un giocatore più forte dal punto di vista tecnico che mentale. Il coach conferma descrivendo anche i vari fondamentali dell’azzurro: “E’ più avanti lì (tecnicamente) ma non è assolutamente arrivato. E’ vero che ha tante qualità, ma crescendo fisicamente e mentalmente riuscirà a portare ancora più in alto il suo potenziale tecnico. Tutte le componenti debbono andare insieme. Il dritto è in questo momento il colpo con il quale fa più male, insieme al servizio che è un’arma secondo me di ottimo livello. Ha molta facilità nel servire, però è un colpo sul quale deve mettere molta attenzione. Stiamo lavorando su quello, sui tempi e sull’andare a servire sempre con un’idea propositiva, d’iniziare il punto legando il servizio al primo colpo; così facendo può veramente fare male con questo fondamentale. Lui soprattutto da ragazzo aveva nel rovescio il colpo un pochino più naturale. Aveva un ottimo tempo e riusciva a stare vicino al campo. Poi spesso come succede, magari lavorando tanto sul diritto e mettendo tanta attenzione lì. Ma secondo me più che un fatto tecnico, è diventato un fatto d’intenzione; magari è diventato più passivo e ha perso un po di cattiveria nella ricerca di palla”.
I MARGINI DI CRESCITA SONO ELEVATI, IL RESTO DEL TEAM – Con la seguente espressione Fischetti ci fa capire i margini di miglioramento del ragazzo e contestualmente la sua fortuna nell’avere la possibilità d’incidere a 360°: “Ma veramente la cosa bella da allenatore è che Giulio è come se fosse un foglio bianco sul quale poter lavorare e scrivere. Poi ci lavoro da poco, da febbraio. Abbiamo iniziato in corsa ad un torneo. Quindi ci serve tanto tempo per conoscerci, però stiamo facendo un bel lavoro. C’è un rapporto fantastico e sono aiutato da un team eccezionale, da Umberto Rianna a Lorenzo Beltrame. Insomma il ragazzo è stra-seguito ed io cercherò di fare il massimo. Giulio è supervisionato dalla Federazione, io sono il suo allenatore, a supervisionare il progetto c’è Umberto. Ci sono i preparatori atletici che ci aiutano, quindi il nostro lavoro è a tutti gli effetti di team”.
CHI E’ FISCHETTI E LE SPERANZE VERSO PARIGI – Conclusione della chiacchierata; con focus sulla storia di Giuseppe, i suoi trascorsi da giocatore e le esperienze che lo hanno portato fino ad allenare; e sul prosieguo del torneo romano e della stagione con in vista il Roland Garros: “Non ho mai fatto tornei, sono diventato sparring a vent’anni nel tennis femminile e da lì ho avuto la fortuna di girare e di fare tante esperienze, di stare dentro al circuito e di crescere. Sono di Roma. Sì, Giulio è nato a Roma, ma è sempre vissuto a Latina. Adesso però ci alleniamo a Roma e quindi si è spostato”.
Al prossimo turno Giulio giocherà contro il serve&voller Maxime Cressy, vincente 6-1 6-3 Francesco Forti, e con queste parole si è espresso sul franco-statunitense: “È un giocatore molto diverso da tutti. Poi i programmi sono cecare di star più a lungo dentro il torneo e poi allenamento prima di partire per Parigi la settimana successiva. Sperando che giocherà le qualificazioni, adesso è cinque posti fuori dall’accesso“.