[8] F. Auger-Aliassime b. (LL) M. Giron 6-3 6-2
Il derby nordamericano tra Felix Auger-Aliassime e Marcos Giron inizia con due game combattutissimi da ben 30 punti totali. Entrambi, con grande fatica, riescono a tenere i rispettivi turni di servizio, pur annullando due palle break. Il canadese fa grande affidamento sul servizio (5 ace nei primi due giochi) per compensare un avvio a dir poco tremebondo non appena comincia lo scambio. Dopo i primi due giochi estremamente lottati si procede on serve senza più grandi problemi per entrambi. Giron, nonostante serva per secondo, riesce a variare bene le traiettorie in battuta, a cui Auger-Aliassime inizialmente non trova modo di opporsi. Lo statunitense fa spesso la differenza con il rovescio lungolinea, giocando spesso sul dritto del canadese e impedendogli di girare intorno alla palla per giocare lo sventaglio. Dopo una prolungata fase di studio, il canadese alza progressivamente il livello e torna a palla break nell’ottavo gioco, trovando il primo allungo del match dopo aver vinto un punto pazzesco, chiuso con uno splendido cross di rovescio. Al servizio per il set, il canadese chiude 6-3 con un dritto steccato che, però, si rivela così corto da diventare imprendibile per Giron, autore comunque di una buona partita fino a quel momento.
Il numero 59 del ranking va a servire per primo nel secondo parziale, ma nei suoi primi due turni di battuta concede complessivamente tre palle break. Lo statunitense ne annulla due nel primo gioco, ma in quello successivo, alla terza chance complessiva, commette doppio fallo e manda Auger-Aliassime avanti 2-1 e servizio. Nei due giochi seguenti va in scena la sagra del doppio fallo, già inaugurata poco prima da Giron (che lo aveva commesso sulla palla break). La testa di serie numero 8 incappa nel suo peggior turno di servizio del match, commettendo due doppi falli consecutivi e cedendo la battuta al suo avversario. Poco dopo, però, il classe 2000 riprende immediatamente in mano le redini del match, vincendo tutti gli ultimi quattro giochi del match. Giron infatti non riesce più a tenere il ritmo imposto dal canadese, che gioca decisamente meglio nella parte finale del match e ottiene ancora due break. L’ultimo nel settimo game, quando per lui è una formalità chiudere poco dopo 6-3 6-2 con l’undicesimo ace della sua partita. La differenza emerge tutta dai numeri, dove Auger-Aliassime mette a segno 30 vincenti contro i 5 appena dello statunitense, mentre gli errori gratuiti sono quasi gli stessi (23-19 per la testa di serie numero otto). La regolarità non basta dunque a Giron, che esce di scena dopo un pur ottimo torneo disputato, dove ha sfruttato al meglio la seconda opportunità (è entrato come lucky loser) battendo Bublik all’esordio e, soprattutto, Schwartzman al secondo turno. Auger-Aliassime è invece atteso da una sfida di fuoco ai quarti di finale, dove affronterà Novak Djokovic.
C. Garin b. M. Cilic 6-3 4-6 6-4
L’incontro tra Cristian Garin e Marin Cilic parte all’insegna dell’equilibrio, con il croato che sale 2-1. Nel quarto game, il campione dello US Open 2014 ha ben quattro opportunità per allungare in risposta – tre delle quali consecutive – ma non riesce a sfruttarle. Rinfrancato dal pericolo scampato, il cileno si scuote e, al contrario del suo avversario, sfrutta le sue chance. Cilic, infatti, gli concede due break point consecutivi nel quinto gioco ed è costretto a cedere il servizio per la prima volta nel match. Garin non ha problemi ad avanzare sul 4-2, cancella un’altra pericolosa possibilità al croato di rientrare in partita e gli strappa nuovamente la battuta, chiudendo agilmente 6-3. Pesano tanto, per il numero 23 del mondo, le cinque palle break non sfruttate, così come un misero 44% di prime in campo.
Dopo il set appena perso, Cilic ha la possibilità partire subito avanti nel secondo parziale, ma non sfrutta altre due chance di break. Le diverse opportunità di strappare il servizio all’avversario saranno il leitmotiv principale del set, ben 15 in totale: sei per Garin, nove per il croato. Dopo tre game piuttosto combattuti, è l’ex numero tre del mondo a cedere ancora il servizio. Il cileno sale sul 3-1 in modo rocambolesco, grazie ad una risposta agganciata per miracolo che termina negli ultimi centimetri di campo, e sembra avere la partita in pugno. Il numero 45 del ranking commette però il grave errore di non uccidere il match – dato che ha anche una possibilità per andare sul 4-1 – ma alla terza chance del game (la decima dall’inizio dell’incontro) Cilic riesce finalmente a portare a casa il primo break della sua partita. Il match cambia lentamente padrone, con il campione dello US Open 2014 che annulla l’ennesima opportunità di nuovo allungo da parte del suo avversario e impatta sul 3-3. È un set a tratti illogico, con il cileno che perde rapidamente tutte le sue certezze e comincia a concedere troppo. Cilic però in un primo momento non ne approfitta, non sfruttando tre nuove palle break nel settimo game e lasciando che Garin si porti nuovamente avanti (4-3), prima però di accelerare e infilare tre giochi consecutivi. Il croato dimostra di divertirsi, sorride tra un punto e l’altro – come già accaduto ieri contro Norrie – e riesce a girare la partita. Bastava effettivamente poco, perché il numero 45 del mondo si dimostra molto meno solido rispetto al primo set, dato che con due pessimi errori manda il suo avversario dritto a servire per il set. Cilic sfrutta la possibilità concessagli, annulla altre due palle del controbreak e riesce ad impattare il computo dei set: 6-4.
Anche l’avvio di terzo set è totalmente di marca croata, con due opportunità di partire subito in vantaggio che non vengono sfruttate. Sull’1-1, dopo averne sventata una terza, Garin commette due sanguinosi doppi falli consecutivi che sembrano consegnare la chiavi del match a Cilic. Il 33enne nativo di Medjugorje non sfrutta l’opportunità di salire 3-1, restituendo il favore con un nuovo doppio fallo e riportando il match in parità: 2-2. L’incontro non assume certo un livello di tennis così elevato, anzi: sono i gratuiti a farla da protagonista e, pian piano, il numero 45 ATP riacquisisce la fiducia e tranquillità che ne avevano contraddistinto il primo set. Il cileno fa la differenza con il rovescio lungolinea, che lo aiuta a salire 4-2 40-15, ma da lì spegne ancora la luce. Cilic rientra improvvisamente, aiutato da un dritto che torna a funzionare nel momento del bisogno e che gli permette rimettere tutto in discussione. Sul 4-4 l’inerzia dovrebbe essere tutta dalla sua parte, ma la partita ha dimostrato tutto il suo lato umorale. Il croato non vince più un punto: Garin prima tiene a zero il nono gioco, poi quattro errori consecutivi di Cilic lo condannano alla resa finale. Finisce 6-3 4-6 6-4 in favore del cileno in poco meno di tre ore di gioco, con il 25enne di Arica che torna a vedere la luce dopo un periodo non facile. Gli otto anni di differenza senz’altro lo hanno aiutato a prevalere, anche contando che l’ex finalista di Wimbledon era già stato in campo diverso tempo contro Norrie. Sono davvero troppi i 49 gratuiti del croato, che ha sì quasi il triplo dei vincenti del suo avversario (32-11), ma non basta. Ora per Garin c’è il difficile ostacolo Zverev, che ha estromesso dal torneo Alex De Minaur.