[1] N. Djokovic b. (PR) S. Wawrinka 6-2 6-2
Novak Djokovic non ha problemi a disporre di uno Stan Wawrinka che è ancora lontano parente del giocatore che vinceva Slam. I ricordi delle super sfide del passato sono lontani, con lo svizzero che a 37 anni sta tentando un difficile ritorno nel circuito dopo oltre un anno di stop. Stan ha dato segnali importanti a Roma, ha anche vinto un paio di partite, ma non è ancora in grado di fare partita pari contro i migliori del mondo come ai vecchi tempi. Ecco, allora, che Nole va dritto ai quarti di finale per la sedicesima volta al Foro Italico. Sfiderà domani, venerdì, Felix Auger-Aliassime.
IL MATCH – La nuova vecchia sfida Djokovic-Wawrinka si arricchisce a Roma di un nuovo capitolo di una storia lunga diciotto anni, iniziata con le qualificazioni del Challenger di Aachen nel 2004 e proseguita oggi con la sfida numero 26, la terza a Roma per un testa a testa che complessivamente recita venti a sei per il tennista serbo, che però con lo svizzero ha perso una delle partite più importanti della carriera e indimenticabili della storia del tennis, la finale del 2015 al Roland Garros vinta dal tennista svizzero in quattro set.
Che Wawrinka non sia più il tennista di una volta, una conseguenza anche dell’infortunio al piede che lo ha tenuto fuori praticamente per un anno, è palese sin dai primi game, con Nole che breakka con un doppio fallo. A livello tecnico la partita è ovviamente squilibrata, vista la differenza tra un Djokovic che sta ritrovando il suo solito livello e Wawrinka che già in questo torneo ha stupito rimontando Opelka e il terraiolo serbo Laslo Djere. Il numero uno del mondo prende il largo con una palla corta vincente, ma il Centrale è insolitamente silenzioso, come se non volesse interrompere, con rispetto, la celebrazione di uno degli ultimi incontri, se non forse l’ultimo, tra due re del decennio passato.
Il rito del Centrale è interrotto solo da sporadici flash mob dei tifosi di Djokovic, che con ognuno la maglia a comporre la parola Nolefam (con tanto di bandiera serba), fanno chiasso durante i cambi campo. I due si danno battaglia nel primo game, con Djokovic che breakka subito per un errore di back di rovescio dello svizzero. Il numero uno del tabellone di Roma trova il secondo break con un errore di rovescio di Wawrinka, in grossa difficoltà nei movimenti laterali, ma lo svizzero ha un sussulto che lo porta a breakkare sotto 4-1 grazie ad un brutto errore di dritto del serbo. A quel punto Djokovic decide di terminare la partita alzando repentinamente il livello, e dopo aver breakkato a zero chiude il match con un attacco a rete. Djokovic esulta ma gli applausi sono tutti per Wawrinka, che esce dal campo quasi commosso, sarà l’ultima volta?
PRIMI SORRISI PER RUUD – Dopo un inizio molto deludente della sua stagione sul rosso, Casper Ruud centra i quarti di finale al Foro e rispetta stavolta il suo ruolo di N.5 del seeding. Il norvegese ha superato come da pronostico l’americano Jenson Brooksby che si era issato a sorpresa fino agli ottavi. Un match vinto grazie a un break per set con due parziali praticamente identici con la sola differenza che il break nel primo è arrivato a metà set, nel secondo all’inizio. L’unico momento di incertezza per Casper è arrivato proprio quando chiamato a servire per il primo set dove ha concesso due delle tre palle break del match: sintomo chiaro di un momento di scarsa fiducia nel suo tennis da dopo la brillante finale raggiunta a Miami. Nella primavera sul rosso tra Montecarlo, Barcellona, Monaco e Madrid non ha mai vinto più di due partite. Il 6-3 6-4 finale in un 1h37 gli dà sollievo ma il match di domani potrebbe metterlo di fronte al Signore del rosso Rafa Nadal e in quel caso servirebbe tutto un altro livello