Jannik Sinner esce dal torneo di Roma con buone sensazioni dal punto di vista tennistico ma con qualche preoccupazione per quello sanitario. Il giocatore altoatesino, in conferenza stampa dopo il ko contro Tsitsipas, ha spiegato di aver accusato un problema all’anca sinistra che lo ha condizionato nel secondo set e per questo motivo non ha potuto continuare a lottare come aveva fatto nel primo parziale, concluso al tie-break. Ecco le parole del tennista azzurro raccolte dai nostri inviati al Foro Italico.
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio
D: Quale è il problema che ti ha portato al medical time out tra il primo e il secondo set?
Sinner: “E’ successo nell’ultimo punto del tie-break: ho fatto un recupero di dritto, l’anca sinistra si è girata. Ho fatto dei massaggi col fisioterapista ma la situazione non è migliorata, ho sentito che qualcosa c’era. Nel secondo set purtroppo non sono riuscito a giocare al 100% fisicamente. Quindi si può parlare di un primo set giocato nel modo giusto, e poi vedremo cosa mi sono fatto, farò dei controlli”.
D: Cosa ti porti di positivo da questo incontro?
Sinner: “Tante cose, ho fatto tante cose giuste. Sono riuscito a mettere in campo ciò che avevo preparato e in passato poche volte ci sono riuscito così bene. Nel tie-break lui ha giocato meglio il punto sul 5-5 dove però la mia seconda palla non era eccezionale. Avrei dovuto fare come sul 3-3, rischiando un po’ di più. Invece lui si è preso il punto e poi ha vinto lui il primo set col servizio. Secondo me però ho avuto più occasioni io tra palle break e 40-40, 15-30 quando serviva lui. Lui si è salvato tanto anche col servizio”.
D: Senza il tuo problema fisico ti sentivi di poter vincere?
Sinner: “Sì, ma poi non si sa mai. Possiamo parlare di quello che è successo. Nel primo set da fondocampo ho giocato alla pari. Di quello che è accaduto nel secondo set è inutile parlare. Mi porto a casa un ottimo primo set”.
D: Nelle ultime due partite contro top-5, Zverev e Tsitsipas, hai dimostrato di esserti molto avvicinato a loro. Ma il gap rispetto a questi giocatori non è di resistenza fisica?
Sinner: “Sappiamo tutti che devo migliorare su questo, non è una cosa nuova. Ci stiamo lavorando tanto. Una parte del gap è lì. Anche perché comunque quando tiro forte loro comunque rimangono lì. Dobbiamo vedere come migliorare. Ma nell’altro senso, come tennis ci sono, anche se ci sono dettagli che posso migliorare. A Montecarlo ci è mancato poco, anche oggi nel primo set, ho fatto anche due punti più di lui. Vediamo come va”.
Ubaldo Scanagatta, Ubitennis: Il primo set di oggi e la partita di Montecarlo sono per te incoraggianti? Hai fatto oggi diversi punti con la smorzata, hai fatto serve&volley… Sembra di vedere dei discreti progressi. Pensi di aver giocato meglio oggi rispetto ai turni precedenti?
Sinner: “Ogni partita ha una sua storia. Sicuramente oggi non sono partito bene, ma ho sempre avuto delle chance in risposta dove lui si è salvato sul servizio. Secondo me i progressi si vedono e ci sono. Poi sappiamo tutti che c’è ancora tanto da migliorare. Ci va il suo tempo. In questo momento sono anche un po’ stanco perché ho giocato tanti tornei andando pure avanti. Ora andiamo avanti così a ricercare partite come questa, vediamo come va e speriamo di vincerle”.
D: Come si è vissuto in campo quello che è successo alla fine, relativamente al malore dello spettatore?
Sinner: “Mentre Tsitsipas faceva il lancio di palla ho sentito delle urla di cui non sapevo il motivo. Ho continuato pensando a una rissa o qualcosa del genere ma durante il punto mi sono reso conto che qualcosa non andava, che una persona si era sentita male. Ci siamo fermati e purtroppo il fatto è successo molto in alto, quindi è stato difficile aiutarla. Ho provato a portare l’acqua ma perché arrivasse su ci è voluto del tempo. Spero per la persona che il problema si sia risolto. Questo è più importante della partita”.
Ubaldo Scanagatta, Ubitennis: il fatto che si gioca tre set su cinque al Roland Garros ti preoccupa?
Sinner: “E’ un torneo che si prepara diversamente perché ovviamente le partite sono più lunghe. Ora vediamo i controlli che devo fare stasera. Però a me le partite tre su cinque sono sempre piaciute, perché puoi gestirle più facile, hai più possibilità di cambiare le cose se stanno andando male”.