[1] N. Djokovic b. [8] F. Auger-Aliassime 7-5 7-6(1)
Il primo scontro diretto tra Nole e Felix è una prova di forza, fisica ancor prima che mentale. A dispetto dei tredici anni di differenza, Djokovic tiene il campo senza particolari ambasce e spesso è il ventunenne di Montreal a dover rifiatare. Due set speculari per andamento ma assai diversi per intensità: il primo poco coinvolgente, affidato allo strapotere dei rispettivi servizi; il secondo si accende improvvisamente sul 3-2 per il serbo e da lì è gran tennis fino alla fine. Per Nole un altro passo verso la forma migliore in vista di Parigi, per Felix la certezza di poter competere ai massimi livelli anche sulla terra.
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Il MATCH – Dopo l’afa tropicale del pomeriggio, sulle tribune del Centrale si vedono maglioncini e giubbetti, la temperatura è di nuovo sulle medie stagionali ed è un bene per Djokovic, visto più volte boccheggiare a Madrid. Fin qui il 2022 per lui è stato prevedibilmente controverso, troppa la rarefazione di partite che contano e inevitabili le sconfitte, l’unica forse non rimediabile neanche con una forma migliore è la semi persa con Alcaraz in Spagna. Stagione interlocutoria anche per Auger Aliassime, ci sono stati gli acuti dei quarti agli Australian Open e naturalmente la vittoria a Rotterdam, ma da febbraio i risultati del nordamericano sono piuttosto deficitari, nei 1000 statunitensi ha deluso, in quelli europei non è andato oltre i quarti con Zverev a Madrid, perdendo spesso con giocatori molto più indietro nel ranking: Musetti, Molcan, Van de Zandschulp, Kecmanovic.
Nole parte contratto e non è una novità, ma sul 30-30 del gioco d’apertura infila un ace, poi un dropshot e sale 1-0. Sullo 0-15 del game successivo Felix sfoggia un’incantevole demivolée di rovescio, già la seconda discesa a rete in quattro minuti di match, l’intenzione del canadese di attaccare appena possibile appare chiara. Auger si complica la vita con una smorzata in rete, ma la prima frulla che è una bellezza ed è 1-1.
Quattro prime su quattro, Djokovic va di corsa, Felix lo imita: 2-2. È dominio dei servizi, si scambia poco ed è salutare per il canadese, in palese difficoltà dopo i primi tre-quattro colpi di rimbalzo. Nel quinto gioco Nole va sotto 30-40 a causa di un suo dritto lungo, cui si aggiungono un dropshot e un cross vincente di Auger. Il campione serbo annulla la prima palla break del match imbrigliando l’avversario con la consueta geometria che ne provoca l’errore. Poi intasca il game con un buon servizio. La percentuale di prime non è altissima (61 Djokovic, 50 Auger) ma quando entrano 8 volte su 10 entrambi fanno il punto.
Con due ace e un guizzo sotto rete Felix si issa sul 3-3. Il servizio del nordamericano è davvero competitivo, la prima è forse meno veloce degli altri big server ma la maschera benissimo, la seconda risulta più veloce della media e salta molto. Il risultato è che Djokovic in risposta fa il pendolo, un po’ avanti, un po’ indietro, nonostante il dinamismo fatica a trovare l’antidoto.
Gioco a zero del serbo e 4-3: mezz’ora di match e davvero pochissime emozioni, così come pochi sono i vincenti da annotare. Doppio fallo, gratuito di rovescio e dritto forzato in rete, il canadese va sotto 30-40: entra la prima ma Nole gliela rimette tra i piedi, un paio di traiettorie alte del serbo e dritto lungo di Auger: break di Djokovic alla prima occasione utile e 5-3 in suo favore. Chiamato a chiudere il set, il n. 1 del ranking inciampa in tre brutti gratuiti, un dritto in rete, un altro largo e un rovescio che atterra in corridoio; di suo Felix ci mette una risposta aggressiva e il controbreak è servito. A sorpresa Djokovic si è irrigidito nel momento decisivo del set, in condizioni psicofisiche anche solo discrete non sarebbe successo.
Auger raggiunge il rivale sul 5-5 grazie a due punti quasi in fotocopia, il collaudato schema servizio/dritto: è la sua migliore qualità, sul lato destro taglia ottimamente il campo colpendo in avanzamento, alla Federer; quando non lo fa spesso fatica a cercare la palla coi piedi e affida l’esito del colpo esclusivamente alla potenza del braccio.
Djokovic rompe di nuovo l’equilibrio sfruttando il servizio. Sul 5-6 il canadese si mette inspiegabilmente a palleggiare da dietro: il servizio non l’assiste più, commette tre errori da fondo e sprofonda 0-40. Dopo una buona prima, al secondo set point il serbo scaglia un cross di dritto che Auger può solo guardare: 7-5. Si alza la posta in gioco e Nole alza il livello, con urlo spedito alle tribune inneggianti del Foro.
Come detto, la partita è bruttina: 20 vincenti (12 a 8 per Auger) ma ci sono da detrarre i 9 aces totali, a dimostrazione della qualità non eccelsa dell’incontro. Un occhio alle altre statistiche, negli ultimi due games è precipitata la percentuale di punti fatti con la seconda dal canadese, da un ottimo 50 a 38. Felix è troppo timido, ha un 4 su 6 quando scende a rete, dovrebbe attaccare con maggiore frequenza, ma evidentemente lo spauracchio del passante di Djokovic costituisce un discreto deterrente. Un’interessante schermata di Sky mostra come il serbo giochi una palla su due sul dritto di Auger, il suo colpo più forte ma anche il più falloso: ennesima conferma del letale acume tattico di Nole.
Secondo set e il canadese parte male, tre gratuiti e 1-0 Djokovic. Il servizio continua a governare il match, la percentuale di punti vinti sulla prima è perfino salita rispetto al primo set. I punti di classe sono pochi e si fanno notare, sul 2-2 cross stretto di dritto di Felix, cui segue un’ottima discesa a rete di Djokovic. Per vivacizzare la partita, ancora annodata dal punto di vista tecnico, il pubblico si lancia nella gettonatissima pratica del kiss cam.
Auger torna a servire sotto 2-3, la battuta s’inceppa e tutto si fa più difficile: 15-40. Due prime sulle righe e palle break annullate. Grossolano gratuito e nuova prima per cancellare la terza palla break del set. Altra prima e stavolta Djokovic ributta di là la palla: scambio duro con lob finale del serbo, break e 4-2.
La partita, per un set e mezzo davvero bruttina anche considerando il pedigree dei contendenti, sale di tensione, fisicità e qualità. Sul 30-15 dell’ottavo gioco la poca naturalezza sotto rete porta Djokovic a sbagliare una volée facile a rivale fuori gioco. Segue un gratuito del serbo che si avvita sul 30-40, palla break cancellata con l’uno-due servizio dritto. Il match ora è intenso, decollato qualitativamente e agonisticamente. Auger sfodera un dropshot vincente e seconda palla break, ma nel punto seguente tira lungo un dritto: parità. Adesso Felix sta cinque metri dietro la riga di fondo, facendo il tergicristallo inevitabilmente sbaglia prima del serbo, che con una prima centrale va 5-2.
Nuova occhiata alle statistiche. Tre dati spiegano più di altri lo score: la prima entra di più ma paradossalmente incide meno (67 per entrambi). Il canadese non fa più punti a rete (2 su 5) e Djokovic porta a casa molti più punti sulla seconda di Auger (62%).
La pausa del cambio campo raffredda l’atmosfera: un paio di gratuiti e un doppio fallo piazzano Felix sul cornicione e Nole a due punti dal match. Nuovo gratuito e matchpoint Djokovic, cancellato da una prima del canadese. Con altre due prime e uno schiaffo di dritto al volo Auger accorcia sul 3-5.
Come nel primo set Djokovic deve chiudere la pratica col turno di servizio, sennonché due eccellenti lungolinea di Felix, uno di rovescio e uno di dritto, e un’improvvida smorzata lunga del serbo regalano una terza palla break a Auger: rovescio chilometrico di Nole e controbreak, come nel primo set.
Il canadese fa suo il decimo gioco con tre prime e un vincente di dritto. Parziale di 11 punti a 2 per lui e 5-5.
Stimolato a dare il meglio di sé, Djokovic si ricorda di essere ancora il tennista più forte al mondo, imbastisce quattro scambi di ritmo superiore e riprende la testa del set: 6-5.
Sul 15-15 del game successivo, numero tecnico-atletico di Auger: aggancia una volée bassa di Djokovic a un centimetro dal doppio rimbalzo e lo infila in diagonale, decisamente il punto più spettacolare del match. Nole risponde con un contro dropshot chirurgico, ora, e direi finalmente, ogni punto è un vincente. Sulla palla game Felix attacca e conquista il tie break con una stilosa volée di dritto.
Il serbo va subito avanti di un mini break grazie a un altro dropshot imprendibile, poi tiene le distanze con un vincente di dritto e scippa altri due punti al canadese ributtandogli di là tre quattro palle sul primo e costringendolo all’errore sul secondo. In un battito d’ali Nole sale 5-1 e il primo matchpoint è quello buono. Djokovic approda in semifinale, con Ruud naturalmente partirà favorito.
Rapido bilancio statistico del match. A parte il numero di vincenti che vede prevalere Auger 27 a 21 (ma il saldo vincenti/non forzati è +4 per entrambi), tutti i numeri più importanti premiano Nole: prime in campo, punti con prima e seconda, punti su prima e seconda dell’avversario. Due dati sul canadese appaiono particolarmente interessanti: è in negativo coi colpi di rimbalzo e fa 12 punti su 18 a rete, a conferma che dovrebbe avere più coraggio, attaccare, ispirarsi alla spensieratezza di Alcaraz, perché ha il gioco e la carrozzeria per farlo.
Tornando a Djokovic, ha commesso diversi gratuiti di rovescio ma è una informazione da leggere in controluce, già che i suoi gratuiti non sono mai veri gratuiti, sbaglia cercando ossessivamente la profondità. Come detto in apertura di articolo, per lui è un altro passo verso il pieno regime da toccare a Parigi; nel frattempo mantiene la testa della classifica, dettaglio mai marginale vista l’insaziabile fame di record del serbo.
A CALDO – “Deve dare soddisfazione quando qualcuno gli chiede di alzare il livello e sei in grado di farlo, è così?” domandano a Djokovic subito dopo l’incontro.. “Penso sia stato un tennis di alto livello, condizioni difficili – di notte, la palla rimbalza più bassa. Non l’avevo mai affrontato prima, anche se lo conosco bene ed è in giro da diversi anni. Ha un servizio letale. Una cosa è l’allenamento, un’altra è giocare in un match ufficiale. Con la battuta centra benissimo gli angoli, non era affatto facile per me ribattere. Risponde e si muove bene, è un giocatore molto completo. Quindi sì, ha fatto alzare il livello a entrambi e ho dovuto giocare bene con continuità. Penso che avrei potuto finirla prima, ero avanti un set, 5-2 e match point, ho servito per chiudere, ma poi sono stato bravo a reagire”. È la vittoria ATP n. 999 per Nole. “Lo so e spero di arrivare a mille domani. Casper Rudd, un altro avversario tosto, specialista della terra battuta. È anche migliorato tanto sulle altre superfici, ha fatto finale a Miami quest’anno. È uno che lavoro sodo, un bravo ragazzo, ci alleniamo spesso insieme, andiamo d’accordo fuori dal campo, ma ovviamente domani entrambi vorremo vincere. Ci ho giocato qui un paio di anni fa sempre in semifinale, di giorno, stavolta sarà in notturna, così spero di giocare bene come stasera”.