Ventisette vittorie consecutive con 33 set conclusi concedendo due o meno giochi, quinta finale consecutiva, la seconda a Roma e 37esima partita vinta sulla terra nel circuito maggiore a fronte di sole sei sconfitte. Sono solo alcuni dei numeri impressionati con cui Iga Swiatek si presenterà domani alla finale degli Internazionali BNL d’Italia, dove troverà la vincente del match tra Jabeur (la più in forma insieme alla polacca in questo periodo) o Kasatkina. Forte dei risultati che sta ottenendo, la numero 1 del mondo ha fatto capire attraverso le parole rilasciate nella conferenza stampa seguita alla vittoria su Sabalenka per 6-1 6-2 quanto sia alto il livello di fiducia raggiunto nel corso di questo torneo: “Oggi ho sentito di aver capito alla perfezione la terra. È davvero piacevole!”
D: Seconda finale in due anni a Roma? Quanto sei contenta?
Swiatek: Molto! Sono davvero contenta per il percorso che ho avuto questa settimana perché ho dovuto superare alcuni momenti negativi. Mi sento ogni giorno meglio.
D: Qual è la parte più gradevole o più divertente del periodo che stai attraversando?
Swiatek: Sì, è piacevole, anche se in questi tornei in cui si gioca ogni giorno non c’è molto tempo per festeggiare. Appena dopo aver finito un match, bisogna pensare a quello successivo ed è piuttosto complicato. In ogni caso so che posso essere orgogliosa di quello che sto facendo e avrò tempo di pensarci. Comunque sì, mi sorprende ogni volta scoprire che posso fare sempre meglio. Questa è la parte divertente, senza dubbio.
D: Oggi ti sei sentita in totale controllo del match? Percepivi che niente sarebbe potuto andare storto?
Swiatek: Di sicuro oggi è stato un po’ diverso dalle altre partite perché penso che il mio livello di attenzione sia stato costante per tutta la durata del match. Forse solo nel secondo set, alla fine, ho avuto qualche incertezza, ma sono contenta di aver imparato la lezione dagli incontri precedenti in cui percepivo che davo la possibilità alle mie avversarie di rientrare nel match. Oggi volevo mettere pressione ad Aryna dall’inizio alla fine e sono contenta di esserci riuscita.
D: Hai dominato molti dei set vinti in questa striscia di risultati, ci sono stati diversi 6-0 o 6-1. E’ per te motivo di orgoglio anche il fatto che sei in grado di restare concentrata durante le partite per rendere lo score il più pesante possibile?
Swiatek: Onestamente non presto troppa attenzione al punteggio finale. Se riesco a brekkare una volta, non sento che mi dovrei fermare, ma anzi penso solo a continuare a fare bene e a tenere il servizio. Inoltre, nei game in risposta sento la stessa fiducia che ho quando batto e questo mi dà qualcosa in più per poter breakkare più volte.
D: Nel tennis femminile ci sono molte nuove vincitrici, anche negli Slam e soprattutto al Roland Garros dove negli ultimi otto anni hanno alzato il trofeo otto giocatrici diverse. Cosa pensi a tal proposito? Quali pensi possano essere le avversarie più insidiose per te all’Open di Francia? Pensi più a delle ragazze giovani o a qualcuna già affermata ad alto livello?
Swiatek: È difficile dire chi possa arrivare fino in fondo. Di sicuro se giocherò fino alla finale dovrò giocare con diverse tipologie di avversarie. Non so perché ci siano stati tanti rivolgimenti nel tennis femminile e perché sia mancata continuità. Forse anche il COVID ha influito: stare in bolla non è stato facile.
D: Hai vinto 27 partite di fila. Non molte sono riuscite a fare meglio. Hai letto qualcosa sulle strisce vincenti del passato?
Swiatek: Ho letto qualcosa dopo Miami e di sicuro leggerò qualcos’altro dopo il torneo. Come ho detto, si gioca ogni giorno e quindi è difficile trovare il tempo per questa e altre cose. In più non ci voglio pensare troppo: voglio concentrarmi semplicemente sul mio gioco
Anche il direttore Scanagatta ha fatto una domanda a Iga: “Diversi giornalisti polacchi mi hanno chiamato per chiedermi cosa pensano gli italiani di te. Ho detto loro che alla gente piacerebbe vedere di più il tuo sorriso, i tuoi occhi. In televisione sembra quasi che tu ti nasconda. Non so se per te è importante ma sarebbe interessante per la tua immagine se tutti ti vedessero sorridere”. Questa la risposta della polacca: Penso che la mia immagine vada bene anche così, non credo che il cappellino che indosso incida negativamente. Ho giocato per tantissimi anni con il cappellino e ora mi sentirei strana senza: ormai è qualcosa di naturale per me e per questo non credo che cambierò. Potrei cambiare solo se lo percepissi scomodo o comunque per ragioni legate al mio gioco. Con il cappellino non mi devo preoccupare dei miei capelli e quindi preferisco averlo.
Infine qualche battuta su quella che potrebbe essere la sua sfidante in finale, Ons Jabeur: Ad essere sincera non ho visto le sue partite sulla terra. Ci sono pochi tornei sul rosso ed è impossibile conoscere il gioco di tutti. Ons è una giocatrice scaltra, cambia spesso ritmo con back e smorzate. Quando ho giocato con lei (2-1 in favore della tunisina in precedenti, ndr) è sempre stata dura.