Li abbiamo lasciati così, in una domenica parigina di metà giugno, una di quelle domeniche di tarda primavera nelle quali l’estate è molto più di un’ipotesi. Djokovic aveva appena fatto 19, vincendo il suo Roland Garros numero 2, battendo in finale Stefanos Tsitsipas, in vantaggio due set a zero e crollato poi sotto i colpi del numero uno al mondo, intenzionato com’era a raggiungere nel giro di qualche mese Rafa Nadal e Roger Federer sul gradino più alto del numero di Slam. Saranno 20 a Wimbledon.
Si ritrovano oggi, a quasi un anno da quella partita, i due contendenti al trono di re di Roma, il serbo e il greco, intenzionati come sono a mettere la propria firma sull’ultimo 1000 prima dello Slam parigino. Già enunciato l’ultimo precedente, forse il più glitterato tra i due, sono in totale 8 gli incontri tra i due, con uno score che recita 6-2 in favore di Djokovic, 4-0 sulla terra, uno di questi a Roma lo scorso anno nei quarti di finale. Fu vittoria Serbia per 4-6, 7-5, 7-5.
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Per Djokovic quella di oggi è la quarta finale consecutiva a Roma (score vittorie sconfitte 1-2) e 12esima in totale su 16 apparizioni, con 5 vittorie e 6 sconfitte. E’ la seconda volta che arriva in finale senza perdere un set, anche se l’ultima volta che accadde era il 2017 e la finale fu poi vinta da Zverev. L’ultimo giocatore a vincere il torneo senza perdere un set fu Sir Andy Murray nel 2016. Oggi c’è la reale possibilità di aggiornare questa statistica e non solo…vincendo oggi, diventerebbe il giocatore più âgée a vincere gli Internazioni BNL di Roma a 34 anni, 11 mesi e 23 giorni, battendo Rafael Nadal che proprio lo scorso anno vinse il torneo (vs Djokovici) a 34 anni, 11 mesi e 13 giorni.
Se a tutto questo aggiungiamo anche il fatto che dal 2005 ad oggi, almeno uno tra Rafa e Nole ha disputato la finale di Roma, è facile comprendere il perché Djokovic abbia dichiarato di sentirsi a casa nella Capitale. Come dargli torto e come potrà mai dimenticare di essere entrato, proprio a Roma, nel club dei vincitori millenari?
Voltando il nostro sguarda dall’altra metà campo, quella greca, troviamo numeri, in proporzione degni di altrettanto riguardo. Uno su tutti: ad oggi Tsitsipas è il giocatore ad avere ottenuto più vittorie nel circuito da inizio anno; ben 31 su un totale di 40 giocati. Vittorie che gli sono valse il titolo di Montecarlo, la semifinale di Madrid e, ovviamente, la finale di Roma. E’ alla sua quinta finale in un 1000, con uno score di 2-2 (ricordiamo, entrambi i successi ottenuti nel Principato) e alla 20sima finale nel circuito professionistico: 8-12 lo score. Dovesse vincere oggi, il numero 5 al mondo, sarebbe il terzo giocatore in attività a vincere nella stessa stagione Roma e Montecarlo. Se siete arrivati concentrati fino a questo punto dell’articolo è abbastanza semplice capire chi siano gli altri due.
[EDITORIALE] Perché è molto facile sbagliare il pronostico per entrambe le finali
Insomma, un match che vedrà fronteggiarsi le due migliori espressioni tennistiche del torneo e dal pronostico piuttosto incerto (non tanto per i bookmakers). Se è vero che Djokovic parte favorito per un mix di prestazioni, ranking, storia, attitudine, dare per spacciato il greco è un azzardo su cui non punteremo. E tornando al punto di partenza, ripercorrendo proprio quella finale parigina, Tsitsipas fu quasi perfetto nei primi due set, che allora rappresentarono un buon margine, poi dimostratosi non sufficiente per la conquista finale, ma che oggi significherebbero vittoria, titolo e trofeo. Buon divertimento.
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