Ons Jabeur e Iga Swiatek si contenderanno il titolo di Roma. Una finale inaspettata? Guardando alcuni passaggi del torneo, soprattutto dal lato tunisino (Maria Sakkari, do you mind?) forse sì, alzando un po’ di più lo sguardo oltre la linea dell’orizzonte potremmo dire che è la finale giusta, quella che ricalca l’andamento della stagione ma soprattutto l’andamento della stessa sulla terra rossa.
La polacca viene da una striscia di successi che ad oggi segna quota 27, gli ultimi 8 ottenuti sulla terra di Staccarda prima e di Roma poi, tutte ottenute con una palese superiorità sia nel gioco che nel punteggio. Chiedere per info ad Aryna Sabalenka battuta dalla numero uno al mondo per ben due volte nei suddetti tornei. A Stoccarda fu un doppio 6-2, a Roma 6-2, 6-1. Ed è giusto ricordarlo, parliamo di un’atleta che è numero 8 al mondo, ex numero 2; di sicuro non la prima arrivata.
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Anche Ons Jabeur arriva a questa finale con una striscia positiva di successi, che le sono valsi il titolo di un 1000, a Madrid, e una finale a Roma. Non male per una giocatrice che prima di questo magic moment aveva in bacheca un solito titolo WTA, un 250, conquistato sull’erba di Birmingham battendo in finale chi…? Proprio quella Daria Kasatkina, che ieri in semifinale ha costretto la giocatrice tunisina ad utilizzare tutte le frecce presenti nella propria faretra tecnica per trovare quel bandolo utile a dirimere la matassa del match femminile più bello visto in questa edizione degli Internazionali (e annullare match point alla russa).
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A dispetto di quelli che potrebbero essere i facili pronostici (avvalorati anche dalle quote), oggettivamente tutti a favore della polacca, i precedenti segnano uno score che invece arride alla tunisina, in vantaggio per due a uno negli scontri diretti. I due più recenti, entrambi nel 2021, sono abbastanza esplicativi e parlano di una superiorità piuttosto netta di Jabeur, autrice di vittorie con risultati piuttosto rotondi nei confronti dell’avversaria di oggi in finale: 6-3,6-3 a Cincinnati, 5-7,6-1,6-1 a Wimbledon. L’unica vittoria di Swiatek è del 2019, a Washington 4-6,6-4,6-4. Ma parliamo di quasi un’era tennistica fa, per entrambe le atlete e forse per tutto il mondo. È vero sono tutti risultati non ottenuti sulla terra rossa, teatro della sfida odierna, ma ci dicono qualcosa. Ci dicono che la partita potrebbe essere molto più aperta e incerta rispetto a quello che testimonia la classifica mondiale, anche se è innegabile che Iga Swiatek, abbia forse tennisticamente e mentalmente una marcia in più e che le sue prestazioni siano avvolte in quella che è adesso l’aurea dell’invincibilità. Quella che solo i veri numeri uno posseggono.