[5] A. Bondar [Q] C. Ferrando 6-4 3-6 7-5
Nel WTA 250 di Rabat (torneo che torna in calendario dopo due anni di cancellazioni) Cristiana Ferrando scende in campo per la sua seconda partita della carriera in un main draw di un torneo WTA, dopo quella persa l’anno scorso a Portoroz (torneo vinto dalla nostra Jasmine Paolini) contro Zidansek. L’italiana, numero 261 del mondo, è una nipote d’arte: la sorella del padre – che è anche il suo allenatore – è Linda Ferrando, ex numero 36 del ranking e in grado di sconfiggere Monica Seles allo US Open del 1990. Cristiana ha superato due turni di qualificazione e adesso si trova di fronte Anna Bondar, numero 67 del mondo e 5 del seeding, con cui ha già giocato quattro volte, vincendo però solo nel 2015.
Il tabellone completo del WTA 250 Rabat
IL MATCH – Subito scambi molto duri nel primo gioco: la 26enne Ferrando regge soprattutto sulla diagonale di rovescio e si aggiudica il primo game proprio con un bel rovescio, ma lungo linea e in contropiede. Senza problemi e con un ace Bondar si porta subito sull’1-1. Nel terzo gioco l’ungherese ottiene la prima palla ma Ferrando è brava ad annullarla con un ace e poi chiude il gioco grazie a un’ottima difesa sulla pressione di Bondar sugellata da un passante di rovescio in corsa. L’ungherese però continua a tenere i turni di servizio (in cui Cristiana rifiata dopo le corse dei game in battura) a zero. Sul 3-3 Ferrando è ancora a secco in risposta.
Nel settimo gioco si rompe l’equilibrio: la numero 5 del seeding riesce a mettere in difficoltà il rovescio di Ferrando e si apre così il campo per chiudere dall’altra parte. L’ungherese approfitta anche di un doppio fallo per brekkare a zero. Sul 3-4 Cristiana conquista il primo quindici in risposta, ma non riesce a raggiungere la palla break anche complice un lob calibrato male. Bondar arriva a servire per il primo set sul 5-4. L’ungherese spinge con il dritto e si porta sul 30-0, ma poi commette un doppio fallo e un erroraccio con lo stesso dritto con cui era stata fin qui impeccabile. Il servizio però le torna in aiuto e così la numero 67 del mondo chiude il primo set sul 6-4 con un solo punto perso quando ha iniziato lo scambio con la prima.
Il secondo set si apre senza particolari cambiamenti rispetto al primo set: Ferrando tiene i suoi turni di servizio contenendo la spinta dell’avversaria. Cosa che non le riesce in risposta: la battuta di Bondar è troppo pesante per l’italiana che non riesce a scambiare. Sul 3-3 la nipote d’arte concede ben quattro palle break (non consecutive) per via di qualche grave errore con il dritto e di un doppio fallo. Cristiana però è caparbia e si salva in tutte le occasioni grazie agli stessi colpi che l’avevano tradita: è 4-3 in suo favore. L’ungherese allora accusa il colpo: cala la percentuale di prime in campo e l’italiana si merita così le prime palle break in suo favore che concretizza subito con una stop volley davvero ben eseguita. Ferrando sfrutta il momento e spingendo bene con il dritto porta a casa il secondo set per 6-3, dopo 91 minuti di gioco.
Il set decisivo, come spesso accade in questi match, è quello più equilibrato dove entrambe le tenniste hanno occasioni a bizzeffe per passare in vantaggio. La prima a sfruttarle in maniera considerevole è la tennista italiana che prende il largo salendo 3-1, con addirittura due palle del 4-1 pesante. Bondar prova a variare un po’ il gioco cercando di spezzare il ritmo della n.261 e riesce in questo intento: con tre game di fila si rifà sotto e per poco non è lei a piazzare la zampata che la manda alla vittoria. Ferrando tiene duro con grande caparbietà ma andare a servire più volte con l’estrema necessità di tenere il servizio, dopo un vantaggio del genere sciupato, è stancante sia fisicamente che mentalmente. L’italiana cerca di tenere vivi gli scambi rimandando ogni palla anche a costo di alzare le traiettorie; l’ungherese ne approfitta e nel decimo gioco arriva a match point. Ferrando lo annulla giocando a viso aperto e allo stesso modo ne annulla anche un secondo. Bondar però continua con la sua pressione e si crea una nuova opportunità sul 6-5, e il terzo match point è quello buono. Per cercare di uscire da un lungo scambio sulla diagonale del rovescio, Ferrando si aggrappa al dritto a sventaglio ma il colpo va lungo e dopo 2 ore e 47 minuti si chiede il match 6-4 3-6 7-5 per Bondar. Per lei al prossimo turno Kucova.