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Pubblicato da Tennis Majors il 3 maggio 2022
I fratelli Owaki sono esattamente come tutti gli altri bambini: si abbuffano di dolci e bevande alla merenda, regalano enormi sorrisi ai genitori con la medesima facilità con cui respirano e litigano per chi debba usare per primo il tal gioco… Hanno solo un problema di concentrazione quando viene chiesto loro qualcosa di diverso… come un servizio fotografico.
Dicevamo che sono come tutti i bambini, ma con un “piccolo” particolare che li porta vicino ad avere lo status di baby star: giocano a tennis con un’incredibile bravura.
Il primo viaggio della famiglia Owaki
I fratelli giocano a tennis nel vero senso della parola: si divertono con palline e racchette, trasportati dall’inesauribile energia dei loro anni – sei e otto – e questo, ci hanno detto, senza risentire del fuso orario.
Yunosuke e Koujirou hanno dunque appena viaggiato fuori dal Giappone per la prima volta, insieme ai loro genitori, Kosuke Owaki, che fa il venditore in un’azienda che produce metalli e la madre Minako Owaki, segretaria in un’azienda di pompe subacquee. Entrambi hanno 35 anni.
Nel momento in cui state leggendo questo articolo, la famiglia Owaki è già tornata a casa, a Mizumaki nel nord dell’isola più meridionale del Giappone, Kyuchu, dopo 20 giorni passati in Europa: 3 settimane da sogno per Yunosuke e Koujirou, così composte: 2 settimane sulla costa francese, prima alla Mouratoglou Academy per una settimana di allenamenti, poi ad assistere al Master 1000 di Monte-Carlo, poi a Belgrado per vedere l’ATP 250 nella Capitale serba.
Come in un sogno, erano stati invitati dai loro idoli: Stefanos Tsitsipas, il giocatore preferito di Yunosuke, e Novak Djokovic, quello di Koujirou.
I fratelli cominciano a essere famosi su Instagram
Il rovescio ad una mano di Yunosuke (e Tsitsipas) e quello a due mani di Koujirou (e Djokovic): questi gesti tecnici, inauditi in termini di precisione e impegno per giocatori così giovani, hanno reso famosi i fratelli Owaki durante il lockdown della primavera del 2020.
“Tutti li conoscono in Giappone – i genitori si sono sorpresi che la gente li conoscesse anche in Europa. Non ci potevano credere”. Così ha detto Magashi Ogawa, l’agente che adesso li accompagna vista l’attenzione crescente che ha già fruttato 25 interviste nel loro paese.
“La gente chiede di fare foto con loro e i genitori sono davvero stupiti di quanto i fratelli vengano riconosciuti”.
Ecco il miracolo dei social media. Il loro account Instagram, dove il padre posta regolarmente i loro esercizi, allenamenti e, occasionalmente, partite, dà l’impressione distorta di una vita dedita al tennis, ma i due fratelli non giocano proprio molto…
“Due volte alla settimana e solo due ore al mese con un maestro”, così ci dicono i genitori.
Mizumaki è una città medio-piccola (30.000 abitanti) con una tradizione mineraria, dove il tennis è quasi sconosciuto. Questo spiega perché la maggior parte dei video sono girati in un parcheggio locale oppure in casa: il J Struct Tennis Club, dove si allenano, e il Tagawa Tennis Club, dove la famigli si reca nel tempo libero, sono a un’ora di distanza.
Vedremo presto i fratelli Owaki iniziare a competere?
Yunosuke, il più grande, ha già l’età per fare attività a livello agonistico e ha giocato il primo torneo nell’estate del 2021 ma è l’eccezione che conferma la regola.
“In Giappone gli unici tornei aperti a giocatori della sua età sono nell’area di Osaka o Tokyo” dice la famiglia; per entrambe le città bisogna prendere l’aereo.
“Se ne avranno le capacità e se lo vorranno, potremo certamente pensare a una carriera tennistica, ma adesso vogliamo che i ragazzi si divertano. Al momento il tennis non è preso molto serio, ci giocano e basta” dice la madre.
“Li portai ad una lezione in un club vicino e i ragazzi si divertirono. Tutti dissero che erano molto bravi, lo dicevano i maestri. I ragazzi erano davvero contenti e così hanno cominciato…”.
Una cosa è sicura: se i loro movimenti sembrano assolutamente precisi e promettenti per la loro età, vedendo i video in circolazione, non ti stai ingannando: quello che i ragazzi stanno facendo è davvero eccezionale.
“A questa età non ho mai visto niente di simile”, dice Patrick Mouratoglou, fondatore dell’accademia che porta il suo nome, attuale allenatore di Simona Halep, co-fondatore di Tennis Majors e fondatore della ChampSeed Foundation, che finanzia i sogni dei giovani giocatori a partire dai dieci anni di età. “Il loro livello, me lo spiego con il molto lavoro, soprattutto mimato. I loro genitori mi hanno detto che si esercitavano facendo molti gesti a vuoto (esercitando i movimenti dei colpi), come un pianista si esercita con la sequenza di note della scala. Penso che abbiano anche molto talento naturale. C’è un tempismo eccezionale nei loro movimenti. Sanno giocare la demi volée, sanno giocare palle alte, c’era molto vento durante la nostra sessione e si sono adattati senza alcun problema”.
Alcuni incredibili dritti corti incrociati o passanti di rovescio lungolinea confermano tale osservazione.
Tuttavia, Yonosuke e Koujiro sono ancora lontani anni luce dal diventare campioni. “La cosa più importante per progredire è giocare molte partite”, spiega Mouratoglou. “Vincere è ciò che conta per un tennista e si impara facendolo. Ma giocano poche o nessuna partita. In questa fase adorano giocare, puoi vederlo, ed è la cosa più importante. Se gli piace, progrediranno. Hanno la tecnica, ma è solo uno strumento, che non basta. Il successo ai massimi livelli è una questione di motivazione e personalità. Ci vogliono anni per formare un agonista”.
Wilson, Adidas e altro
Hanno il gusto della competizione? Yunosuke ha esultato facendo il pugnetto parecchie volte durante i suoi primi incontri, ci dice la famiglia. Come reagiranno ai giovani avversari che, senza dubbio, vorranno aggiungere il nome dei piccoli talenti di Instagram alla loro lista di successi? A questo punto dobbiamo accontentarci di supposizioni.
“Sono il loro unico partner”, sorride il padre, Kosuke Owaki. “Vogliono giocare di più. Non escludo di trasferirmi per rendere le cose più facili, e perché non all’estero, perché non qui?” dice, nella caffetteria dell’Accademia Mouratoglou. “Stiamo esaminando come farlo”.
Quando hanno partite di allenamento, non ci sono litigi. Il ragazzo più grande di solito vince con un margine ristretto, nonostante parta in svantaggio con il sistema di punteggio a handicap.
La celebrità dei due ragazzi ha portato loro qualche sponsorizzazione locale, flessibilità da parte del datore di lavoro dei genitori, supporto, di cui non si conoscono i dettagli, da Wilson (ora nella biografia dell’account) e Adidas (che non ha il diritto di farlo). È comprensibile che la famiglia Owaki non debba più preoccuparsi dell’attrezzatura, ma l’esperienza europea che Tsitsipas e Djokovic hanno appena offerto loro non può diventare uno stile di vita.
Per ora i due ragazzi si stanno godendo i primi trofei: polo e racchette autografate dai loro idoli, abbracci e selfie con le loro star preferite, l’amicizia del primogenito di Djokovic, Stefan, con cui stanno giocando, e i posti in prima fila allo stadio. Monte-Carlo e Belgrado sono state le prime partite di alto livello viste dagli spalti.
La loro attenzione nel seguire le partite senza distrarsi, anche se così giovani – hanno una perfetta padronanza delle regole – è un’altra affascinante manifestazione del loro amore per il tennis.
Patrick Mouratoglou ha dovuto rispondere recentemente alle domande del canale televisivo Canal+ sulla possibile sovraesposizione di questi bambini che hanno appena iniziato la scuola.
“C’è il rischio di esporli troppo, sì, ma i genitori non hanno molta scelta”, ha risposto l’allenatore. “Nel tennis il fabbisogno finanziario è enorme. Hai bisogno di un allenatore, di un preparatore atletico, devi pagare le trasferte ai tornei. Quasi nessun genitore ha questi mezzi. Pubblicizzare i tuoi figli quando sono dei fenomeni può aiutare a trovare questi mezzi necessari”. I genitori giurano che se i ragazzi vorranno smettere di giocare a tennis domani, non ci saranno problemi.
I fratelli Owaki sembrano lontani anni luce da tali considerazioni, lontani da essere grandi giocatori come i nostri occhi adulti vogliono spontaneamente vedere nel talento precoce. Sono ragazzi abbastanza fortunati, con le loro capacità naturali e le conoscenze che Instagram ha permesso loro di fare, per vivere al meglio il loro sogno.
Vivere in un territorio privo di tennis, dove giocare su un campo normale è impossibile, in questa fase sembra più un’opportunità. Non puoi sognare qualcosa che trovi ogni giorno sotto casa tua.
Traduzione di Luca Gori e Massimo Volpati