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[4] S. Tsitsipas b. L. Musetti 5-7 4-6 6-2 6-3 6-2
Che Lorenzo Musetti perdesse contro il finalista dello scorso anno al Roland Garros era abbastanza prevedibile per tutti. Forse Lorenzo ha trovato però il modo più amaro e doloroso di tutti. Come un anno fa negli ottavi con Djokovic il giovane azzurro incanta lo Chatrier per due set mettendo alle corde il ben più quotato avversario. Alla fine anche stavolta non avrà mai davvero l’occasione di vincere il match. Stavolta è Stefanos Tsistipas a completare la rimonta da due set sotto, quando l’orologio a Parigi segna mezzanotte e mezza passata e ormai anche il termometro indica il numero 12.
Un match stranissimo che Tsitsipas sembrava poter controllare con agio quando si è portato 4-1 e 15-40 con Musetti al servizio nel primo set, salvo poi subire un impressionante parziale di 10 giochi a 1 a favore di Lorenzo che lo fa letteralmente impazzire con la varietà delle sue soluzioni, costringendo il campione di Montecarlo a imprecare anche in greco. Un parziale che in pratica costa un handicap di due set al finalista della scorsa edizione e netto favorito per ritornarci dato il suo sorteggio nella parte bassa del tabellone.
Eppure il ricordo del match con Djokovic riafforava nella mente degli spettatori italiani, dei commentatori televisivi e chissà forse anche nella testa di Musetti stesso.
Tsitsipas che aveva già dato ampi segnali di risveglio a fine secondo set (da 4-0, Musetti chiuderà 6-4), capisce che il momento di aggredire è proprio l’avvio del terzo set in modo da riaccendere i fantasmi del passato. Il break in avvio segna la svolta definitiva. Un paradosso se si considera che Musetti era ancora ampiamente in vantaggio a quel punto.
Ma la pellicola del film ormai è partita e tutti sanno già quale sarà il finale: stavolta Lorenzo raccoglie qualche game in più e imparata la dura lezione dello scorso anno, non si ritira sull’orlo della sconfitta. Ma saranno tre set di costante inseguimento con il greco che sembra migliorare a ogni scambio, a ogni colpo avendo ritrovato fiducia e lucidità quando più serviva.
Il tennis di Musetti è un piacere per gli occhi, in grado di competere quasi con tutti sul piano delle soluzioni vincenti: ma per battere questi giocatori, in questi tornei, il talento da solo si conferma non poter bastare.
Serve più forza, più resistenza, più energie quando arriva il momento di chiudere. C’è tempo e modo perché il nostro braccio d’oro possa acquisirle ma certo è difficile accettare due sconfitte praticamente identiche su uno dei campi più prestigiosi del mondo contro uno dei favoriti per il titolo.
Forza Lorenzo! Cancellare le memorie negative e continuare a lavorare: solo così la delusione di oggi, può trasformarsi nella gioia di domani o quantomeno di un futuro non lontano…