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Dal nostro inviato a Parigi
[1] I. Swiatek b. D. Kovinic 6-3 7-5
Non poteva certo essere la montenegrina Danka Kovinic, n. 95 del mondo a interrompere la striscia di vittorie consecutive (ora sono 31) della n. 1 del mondo. Anche se la 27enne tennista di Cetinje ci ha provato con coraggio e tenacia, tenendo testa alla campionessa polacca per un’ora e mezza. Swiatek probabilmente ha pagato in entrambi i set un calo di concentrazione quando si è trovata avanti 4-1. Ma poi ha rimesso subito le cose in chiaro, anche se soprattutto la rimonta subita nel secondo set, quando la ex n. 46 WTA si è trovata in vantaggio 5-4 e poi a due palle dal garantirsi il tie-break, fanno pensare che un pochino di pressione per il ruolo di stra-favorita, quando le cose in campo non vanno per il verso giusto, inizii a sentirla. Se invece è tranquilla e centrata, anche oggi ha mostrato di avere una facilità di gioco e una varietà di soluzioni che la mettono un gradino sopra le altre.
IL MATCH – Si parte con un parziale di 6 punti a 0 per la n. 1 del mondo, che fa presagire l’ennesimo monologo della campionessa polacca. Invece la tennista montenegrina non accetta passivamente il ruolo di ennesima vittima sacrificale della dominatrice del circuito e decide di mettere in campo tutto quello che ha e che può. Tira costantemente la prima di servizio tra i 180 e i 190 km/h (che per una ragazza sotto i 170cm è notevole), sulla seconda cerca di allungare le traiettorie per non dare la possibilità a Swiatek di metter subito i piedi in campo, da fondo corre e spinge più che può. Servono così 20 punti, 5 palle break ed oltre 12 minuti alla campionessa del Roland Garros 2021 per portare a casa il break. Ma sui turni di servizio della campionessa polacca per il momento non c’è partita. La facilità di gioco della quasi 21enne di Varsavia (compie gli anni martedì) è impressionante: i colpi le escono dalla racchetta senza sforzo, con velocità e profondità sempre notevoli. Ma la sua avversaria continua a fare il suo: con un ace Danka si toglie lo zero dalla casellina dei game e poco dopo, nonostante due doppi falli di fila figli della necessità di giocare al limite, si porta sul 2-4. Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, in questa fase ogni tanto arriva qualche errore di troppo di Iga, che forse è scesa un po’ con la concentrazione.
Neanche scritta la frase ed ecco che il campo conferma la sensazione: Swiatek va come al solito 40-0, ma poi due errori di fila portano la tennista di Cetinje per la prima volta ai vantaggi sul servizio della polacca; il terzo, dopo uno scambio abbastanza duro da fondo in cui Danka non arretra di un centimetro sulla diagonale di rovescio, alla prima palla break; il quarto permette a Kovinic di brekkare la n. 1 del mondo Iga però rimette subito le cose a posto, anche con l’aiuto dell’avversaria che paga un po’ lo sforzo e po’ va fuori giri: torna a mettere i piedi in campo e a comandare gli scambi con il dritto, evitando la diagonale di rovescio dove Kovinic qualche problema glielo procura . Parziale di 8 punti a 0 ed è 6-3 Swiatek dopo 43 minuti. Il set più lungo che ha dovuto giocare, già una soddisfazione per la montenegrina.
Il secondo set parte con Kovinic che tiene addirittura il servizio a zero e poi si porta di nuovo sul 30 pari sulla battuta della recente vincitrice di fila di Doha, Indian Wells, Miami, Stoccarda e Roma. Il pubblico presente (circa il 50% dei posti occupati) dimostra di apprezzare la combattività della montenegrina, che rende il match godibile ed interessante. Swiatek però è di nuovo sul pezzo, mentre la sua avversaria comincia ad accusare il fatto di aver giocato per quasi un’ora con i giri del motore al massimo. Scende un pochino di intensità ed ecco che la n. 1 del seeding allunga e si porta sul 4-1. Ma come nel primo set, un altro piccolo calo di attenzione costa a Swiatek il secondo break, e all’improvviso l’ex n. 46 del mondo trova ulteriori energie. Accorcia sul 4-3, raccogliendo gli applausi del pubblico per una bella smorzata di dritto che lascia immobile l’avversaria. Iga stavolta accusa un pochino il colpo e si ritrova sullo 0-40: un’altra smorzata di dritto porta Danka sul 4 pari e poi con un game a zero sul 5-4, qualcosa che solo 15 minuti prima sembrava impronosticabile. Iga mette il maglioncino a maniche lunghe – il cielo è coperto e c’è un vento che rende l’aria un po’ frizzante – che sembra abbia l’effetto della coperta di Linus (nella sua vittoria qui nel 2021 indossava praticamente sempre un maglioncino simile): dato che le permette di interrompere la striscia di 4 giochi consecutivi vinti dell’avversaria, che ricordiamo salì tra le top 50 a soli 22 anni, prima di una crisi di un paio d’anni, poi superata. Danka sembra non scomporsi e con l’ennesima smorzata di dritto vincente va 30-0, invece il doppio fallo successivo è l’inizio della fine: altri tre gratuiti e Swiatek si porta sul 6-5 per chiudere poi subito dopo 7-5, in 1h31’. Negli ottavi per lei la vincente tra Cornet e Zheng.
I.C. Begu b. L. Jeanjean 6-1 6-4 (Giuseppe Di Paola)
Finisce sul Suzanne-Lenglen la favola di Leolia Jeanjean. Dopo aver dominato Pliskova, la francese incappa in una brutta giornata e cede il passo a Irina Camelia Begu. Romena che ha rischiato di crollare sotto il peso della pressione di chiudere la sfida ed il tifo avverso del pubblico francese che non ha mancato rumoroso di far sentire il suo appoggio alla beniamina locale al suono di “Allez Jeanjean”.
85 minuti di sfida che però hanno visto 22 minuti di giochi spesi in soli due game, che avrebbero potuto cambiare l’andamento della partita. Primo game dell’incontro durato, infatti, 9 minuti, con Begu subito sotto 0-40 e brava ad annullare ben 5 palle break. Da quel momento è stato un dominio della romena che ha servito l’81% di prime, vincendo l’82% dei punti. Disastrosa al servizio la francese con solo il 29% di prime messe in campo. Begu che ha fatto la differenza col dritto con il quale ha messo a segno 10 vincenti degli 11 (un ace). Jeanjean al contrario è stata molto fallosa soprattutto dal lato del rovescio.
Secondo set che sembrava seguire lo stesso copione del primo. Begu scappa via e si porta agilmente sul 4-1, con doppio break di vantaggio. Si arriva al sesto game del secondo set durato ben 13 minuti con Begu che annulla altre 5 palle break con la mano che non trema mai nei momenti di pressione, giocando sul rovescio della francese e non lesinando di usare la palla corta. Giocate a rete e dropshot che invece non hanno mai dato i frutti sperati alla francese che spesso è stata trafitta da una Begu letale in avanzamento. Con l’acqua alla gola, Jeanjean ritorna quella dei giorni scorsi, prima strappa il servizio a zero ad una incerta Begu, poi annulla tre match point consecutivi alla romena mostrando sprazzi di gran gioco, che non si erano visti per l’intero incontro. E quando sul 5-4 0-30 sembrava che la partita potesse prendere la direzione della francese, Begu riprende le redini del gioco e con due vincenti e due attacchi sul rovescio della francese chiude l’incontro. La romena ritorna agli ottavi a Parigi per la seconda volta, la prima fu nel 2016, dove affronterà una tra Pegula e Zidansek.