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Dal nostro inviato a Parigi, Ilvio Vidovich
[2] D. Medvedev b. [28] M. Kecmanovic 6-2 6-4 6-2
Se Kecmanovic doveva rappresentare il primo impegnativo test per Daniil Medvedev sulla terra parigina, possiamo dire che lo ha superato a pieni voti. Il 22enne serbo si è presentato al cospetto del n. 2 del mondo forte del suo best ranking (n. 31) e del prima qualificazione al terzo turno qui a Porte d’Auteuil, oltre degli ottimi risultati ottenuti in stagione: ha brillato soprattutto nel Sunshine Double con i due quarti di finale contro i due futuri vincitori (Fritz e Alcaraz), ma non aveva fatto male neanche sulla terra, con i quarti a Belgrado e semifinale a Monaco. Insomma, sembrava un ostacolo insidioso per il n. 2 del mondo, che arrivava dal periodo di inattività dopo l’operazione all’ernia e prima di Parigi aveva perso al primo turno contro Gasquet a Ginevra, che invece ha dominato il match, lasciando solo otto game al più giovane avversario e rimanendo in campo meno di due ore.
Sarà che la terra rossa parigina è più veloce, come ha detto dopo la vittoria a primo turno, e gli ricorda di più l’amato cemento, sta di fatto che il 26enne moscovita è stata autore di un’ottima prestazione, ben sintetizzata dai 42 vincenti spalmati nei tre parziali (a fronte di soli 26 errori), nella quale non ha mai dato la possibilità al tennista serbo di fare match pari. Come dimostrato dalle due sole palle break concesse, una all’alba del match nel secondo game, l’altra dopo un piccolo calo di attenzione all’inizio del terzo, che però ha compensato subito con una mezza dozzina di vincenti stoppando sul nascere il tentativo di un Kecmanovic – non brillantissimo, ma comunque combattivo – di ribellarsi al proprio. Per Medvedev ora il match contro il vincente tra Gilles Simon e Marin, che per quanto ha fatto vedere oggi affronta da netto favorito.
Il tabellone maschile del Roland Garros 2022
[7] A. Rublev b. C. Garin 6-4 3-6 6-2 7-6 (11) (Giuseppe Di Paola)
Tre ore e nove minuti sono state necessarie ad Andrey Rublev per domare un aggressivo Cristian Garin. A fare la differenza a favore del russo sono stati come sempre il servizio, che ha fruttato 10 ace oltre ad un 75% di punti vinti con la prima, e il dritto che ha fatto sempre male al cileno. Garin dal canto suo ha giocato come se non avesse nulla da perdere mettendo a referto ben 50 vincenti (15 in più del russo). I maggiori rischi hanno portato anche a 53 gratuiti, alcuni molto sanguinosi giunti in fasi delicate dell’incontro. Primo set che è scivolato subito via a favore del russo che ha piazzato il break in apertura con un vincente di dritto e ha difeso il break concedendo solo 6 punti sul suo servizio al cileno con il 93% di punti vinti con la prima. Secondo set più equilibrato, la qualità di Rublev al servizio cala mentre Garin aggredisce l’avversario e lo seppellisce a suon di vincenti (14 a 5) piazzando il break nell’ottavo game e portando in equilibrio la sfida.
Equilibrio che dura sino al 2-2 pari del terzo set poi prende il largo Rublev che non concede nulla a Garin, conquistando il punto ogni qualvolta lo scambio si allungava. Quarto set che si trasforma in un viaggio sulle montagne russe da ben 71 minuti. Garin effettua una partenza sprint, strappa per ben due volte il servizio a Rublev, ma riesce a sciupare un 3-0 pesante. Sospinto dal pubblico il cileno annulla due set point sul 6-5, il secondo con un lungolinea di rovescio accolto dal boato del pubblico per portare il match ad un tie-break da cardiopalma. Garin parte meglio ma non riesce a concretizzare ben 5 palle set, con una clamorosa volée sbagliata a rete che resterà a lungo nella mente del cileno. Fallite le occasioni, il cileno si difende, riesce ad annullare un altro match point a Rublev con un vincente di dritto, ma alla quarta occasione il dritto di Rublev regala il match al russo, che negli ottavi troverà un acciaccato Jannik Sinner.