Continua l’ecatombe delle teste di serie nel tabellone femminile del Roland Garros 2022, delle 32 presentatesi ai nastri di partenza del torneo ne sono rimaste in gara solamente 11. Ma ciò che sorprende maggiormente non è tanto il numero in sé, seppur assolutamente rilevante, bensì la qualità delle regine che depongono la corona. Sabato, infatti, con l’allineamento del torneo agli ottavi di finale sono uscite di scena anche le forze numero 3 e 7 del seeding: Badosa e Sabalenka. Dopo l’eliminazione della bielorussa per mano di una scintillante Camila Giorgi, il ritiro a partita in corso della spagnola – che non riuscirà dunque ad eguagliare i quarti raggiunti la scorsa edizione – ha sancito che nel quarto round dello Slam parigino saranno presenti solamente due delle prime 11 teste di serie.
PEGULA LA PIU ALTA CLASSIFICATA NEL RANKING, RIMASTA IN CORSA, PER FRONTEGGIARE SWIATEK – Questo perché, oltre all’inarrestabile marcia della n. 1 Swiatek, – anche se nel suo terzo turno ha faticato più del previsto con la montenegrina Kovinic – Jessica Pegula (tds n. 11) ha superato la slovena e tds n. 24 Tamara Zidansek, (nel secondo incontro sul Campo 14, dopo il successo in quattro set di Rublev su Garin) che nel turno precedente ha potuto usufruire del walkover dell’egiziana Sherif, con lo score di 6-1 7-6(2) in quasi un’ora e mezza di gioco (1h29 per l’esattezza). La 28enne di Buffalo conferma, con l’ennesima ottima prestazione, la sua stagione positiva sulla terra battuta, che ha visto la statunitense centrare il traguardo più importante della sua carriera con l’ultimo atto conquistato nell’altura madrilena – che ha rappresentato per lei, la prima finale in un WTA 1000. La n. 11 del mondo si è qualificata per la prima volta al quarto turno del Major di Porte d’Auteuil, portandosi a casa un incontro dai risvolti diametralmente opposti nei due set. Il primo parziale è stato a senso unico in favore della figlia dell’imprenditore Terry Pegula, – proprietario delle franchigie dei Buffalo Bills della National Football League e dei Buffalo Sabres della National Hockey League, con un patrimonio stimato di circa 5 miliardi – che ha lasciato per strada un solo game, indirizzando inesorabilmente la frazione con uno sprint alla partenza da cinque giochi consecutivi. Il set sarebbe potuto essere ancora più rotondo, ma nel sesto game un calo di concentrazione di Jessica ha contribuito a mandare in frantumi tre set point permettendo così alla semifinalista dello scorso Open di Francia di evitare il bagel e di sbloccarsi in una sfida che fino ad allora l’aveva vista totalmente in balia dell’avversaria.
L’esito del parziale, però, non poteva essere messo in discussione viste le enormi difficoltà palesate dalla 24enne di Postumia e difatti Tamara nel game che segue si fa strappare il servizio per la quarta volta in altrettanti turni di battuta. Decretando così un 6-1 in mezz’ora, spaccata come un orologio svizzero, senza la minima discussione. Alla ripresa della contesa, il copione sembrava essere il medesimo del set inaugurale dopo il 3-0 di Pegula ad aprire le danze in men che non si dica. Invece, sul 3-1 la tennista newyorkese si distrae nuovamente come gli era già capitato quando aveva avuto la chance d’infliggere il bagel alla sua più giovane contendente. A questo punto il set prosegue sul sottile filo dell’equilibrio, con una sola palla break (per Zidansek) nei successivi 8 game. Si arriva così al tiebreak e anche nel jeu décisif, la n. 10 del seeding getta alle ortiche un vantaggio di 3-0 perdendo il servizio due volte di fila. Dopodiché però si scuote e vince i successivi quattro punti, ponendo fine al match. Tra le statistiche più rilevanti, da evidenziare il computo tra i vincenti e gli errori non forzati, nettamente favorevole all’americana (25/18 contro 16/31) con un +7 per lei ed un pesante -16 per la numero 25 del ranking. Un altro dato significativo è il rendimento del servizio, con il 63% di punti vinti con la prima per la tennista nordamericana e solo il 56% per la slovena, ma la vera differenza si è riscontrata sulla seconda: un perentorio 68% di trasformazione (17/25) a fronte di un misero 31%.
KUDERMETOVA APPROFITTA DEL PROBLEMA FISICO DI BADOSA – E’ invece durato soltanto un’ora e due minuti il terzo incontro di giornata sul Suzanne Lenglen tra la n. 4 delle classifiche, nonché n. 3 del tabellone Paula Badosa e la russa Veronika Kudermetova. Il primo set vinto 6-3 dalla tennista senza bandiera, a discapito di quello che potrebbe far pensare il punteggio c’è stata lotta vera con l’iberica che era partita meglio issandosi sul 2-0 e addirittura avendo a disposizione due break point per il 3-0 “pesante” in un game da 15 punti. La n. 29 WTA, salvatasi dallo spettro del 4-0, ha assestato una striscia, durissima da digerire per la spagnola, di 5 giochi a 1 con la quale ha messo le mani sul primo parziale. Sostanzialmente il match si è concluso qui, poiché dopo aver subito il break sull’1-1 del secondo set la campionessa dell’edizione ottombrina d’Indian Wells ha dovuto alzare bandiera bianca per via di un infortunio al polpaccio destro. Ricordiamo che con questo successo la 25enne di Kazan, si porta sul 4-2 nel bilancio degli scontri diretti. La russa infatti ha trionfato nei primi tre confronti diretti con l’ex n. 2 del mondo nativa di Manhattan; nel 2019 in California a livello di semifinale e replicando un anno dopo ad Abu Dhabi e in un altro penultimo atto sulla terra verde di Charleston. Poi però Badosa ha accorciato le distanze vincendo gli ultimi due H2H; (prima di oggi) prendendosi prima la rivincita nei quarti di finale del primo appuntamento del Sunshine Double del 2021 – dove Paula ha ottenuto il risultato più prestigioso della sua attività da professionista – e successivamente superandola nettamente qualche settimana fa in casa in quel di Madrid.
KEYS IN RIMONTA PER LA QUARTA VOLTA AGLI OTTAVI DI PARIGI – Ultimo terzo turno femminile di questa 126esima edizione del secondo Slam dell’anno, la sfida conclusiva del Day 7 sul Simonne Mathieu tra la tds n. 22 Madison Keys e la numero 16 Elena Rybakina. Scontro inedito tra le due giocatrici, che curiosamente hanno una classifica WTA che corrisponde al loro seed in questo torneo. Da una parte l’ex finalista dello Us Open 2017, che con il successo all’esordio su Kalinskaya ha posto fine ad una serie di cinque sconfitte consecutive contro Top 100 ed ha centrato la sua prima vittoria stagionale sul rosso. Dall’altra la kazaka, che proprio a Parigi lo scorso anno raggiunse il suo primo ottavo di finale in un torneo del Grande Slam e battendo Serena Williams divenne soltanto la terza tennista del suo Paese a qualificarsi per i quarti del Roland Garros. La 22enne di Mosca, naturalizzata kazaka, si è arresa per 3-6 6-1 7-6(3) in 2h11 e con il ko odierno ha purtroppo per lei confermato una certa tendenza negativa, che l’ha vista perdere 11 delle ultime 15 partite contro Top 50, di cui 7 delle ultime 8 sfide. L’ex n. 7 del mondo si è vista scippare il primo set, grazie al break maturato nell’ottavo gioco, nel quale si sono materializzate le prime opportunità in risposta del match. Al momento di chiudere il parziale in favore della n. 16 del tabellone, abbiamo assistito al game più combattuto del set, (15 punti giocati) dopo un’intera frazione nel segno dell’equilibrio e dei servizi, dove Elena ha dovuto fronteggiare tre palle del contro-break.
Annullate tutte e tre le occasioni, è riuscita a vincere il parziale al terzo set point. A questo punto parte la rimonta di Keys che annichilisce l’asiatica 6-1, ma poteva anche essere 6-0 – set ball cancellato da Rybakina nel sesto game – e trascina il duello alla frazione finale. Un terzo set bellissimo, molto emozionante con nessuna delle due protagoniste che vuole scoprirsi troppo per non commettere l’errore fatale. Una sola palla break sul 4-4 per l’ex n. 12 del mondo, che convertita l’avrebbe portata servire per il match. Non colta la chance, si giunge al tiebreak; l’esito finale più giusto di un match ricco di pathos. Al super tiebreak conclusivo s’impone Madison per 10 punti a 3, un dominio frutto del 6-0 di apertura del gioco decisivo che ha reso sostanzialmente vano l’equilibrio perdurato nel set. Con questa affermazione per la 17esima volta nella carriera Keys si guadagna la seconda settimana nei Major, in un bilancio complessivo dal 2015 che a questo punto degli Slam recita 17-5. A Parigi è riuscita a sfondare il muro del terzo turno in tre occasioni – esclusa quella odierna; le ultime nel 2018 quando giunse in semifinale e un anno più tardi quando invece si fermò nei quarti. A livello di numeri, meglio l’americana per prime scagliate in campo (74% contro 45%), speculare invece la percentuale sull’efficacia della prima palla: 76. Ma l’ex top ten a stelle e strisce ha delineato come fattore realmente differenziale della sfida; la capacità di fare la partita: 44 winners e 38 non forzati per lei a fronte di un -7 della n. 1 del Kazakistan (20/27).
Q. Zheng b. A. Cornet 6-0 3-0 rit. (Pellegrino Dell’Anno)
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Qinwen Zheng non si ferma: dopo la sorprendente vittoria con Simona Halep (di mezzo anche l’attacco di panico della rumena), avanza al quarto turno superando la padrona di casa Alizè Cornet, costretta però al ritiro a inizio del secondo set. Il risultato finale è di 6-0 3-0, prima del forfait della francese, che aveva fatto sperare il pubblico dopo la bella vittoria al secondo turno contro Ostapenko, n.13 del seeding. I problemi della n.40 al mondo erano chiari già nel primo, non avendo vinto neanche un punto sulla prima della cinese, da parte sua brava tatticamente a usare ben 10 volte la smorzata per stancare la sua avversaria, che purtroppo nulla ha potuto contro i problemi fisici. E allora strada spianata ai giovani, verrebbe da dire: Zheng, classe 2002, all’esordio nello Slam rosso centra il quarto turno, prenotando soprattutto il posto dell’avversaria di Iga Swiatek, la cannibale n.1 al mondo. Miracoli suoi e un po’ di fortuna finora per la n.77 al mondo, che se vorrà avere una flebile speranza contro la polacca dovrà attingere a piene mani da entrambi questi calderoni.
[20] D. Kasatkina b. S. Rogers 6-3 6-2
Non serve il ritiro dell’avversario invece a Daria Kasatkina, che prosegue l’ottimo momento di forma battendo senza neanche troppo sforzo 6-3 6-2 Shelby Rogers, giocatrice certo meno adatta alla superficie della russa. L’ex n.10 al mondo(qui già tra le migliori 8 quattro anni fa) fa la differenza sul servizio e sulla solidità. 72% di punti vinti con la prima e solo due palle break concesse a fronte di 11 (5 concretizzate), e soprattutto solo 7 errori non forzati, una miseria. Certo pochi i suoi 15 vincenti rispetto ai 28 dell’americana, che ha anche però regalato ben 41 punti, gettando lì la partita in pratica. Dunque vince e convince Daria Kasatkina, che al prossimo turno affronterà Camila Giorgi vittoriosa su Aryna Sabalenka, in una partita molto aperta, dove la russa, se aggiungerà un po’ di vincenti e qualche variazione alla solidità odierna, potrebbe anche essere leggermente favorita.